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La paura impedisce la vita

“Fai quello che hai paura di fare”.

Semi di speranza.
Il cuore dell’uomo custodisce semi di speranza capaci di far germogliare i fiori più belli che possiamo immaginare. Questi piccoli semi, a volte invisibili, se curati saranno capaci di dare colore al mondo che ci circonda donando a chi ci sta intorno gioia e serenità.
Ma per essere luce occorre il coraggio di sperare, di abbandonare l’egoismo, di essere traghettatori di umanità, dispensatori di parole buone, … questo stile fa bene a noi e fa bene all’altro,
Tutti sappiamo bene cosa fare e come fare per seminare gioia e se abbiamo fatto qualcosa che non dovevamo basterà avere il coraggio di tornare sui nostri passi e riabbracciare il prossimo. Non è mai troppo tardi.
Se avrai questo coraggio, questo mondo, questo intrigato mondo, ricomincerà ad essere un giardino splendido dove la fraternità sarà di nuovo, per davvero, lo stile di vita più praticato e la terra tornerà ad essere quella che Dio ha immaginato quando l’ha creata.
Coraggio allora, inizia fin da subito ad innaffiare i semi del bene che porti nel cuore, metti da parte l’orgoglio, chiama quella persona che sai, chiamala e dille ciò che sai bene devi dirle e poi abbracciala forte. Solo cosi ricomincerai a vivere. Non aver paura di avere coraggio. Ascolta il tuo cuore e anche la tua vita sarà più bella.

Franca e Vincenzo osb-cam

Beati coloro che ascoltano la parola di Dio
e la osservano. (Lc 11,28)

Francesco l’umile diacono che illumina

Senza dubbio si può dire che Tommaso da Celano è stato il primo biografo di Francesco  e oggi proponiamo una sua straordinaria descrizione del Santo:

«Quanto era bello, stupendo e glorioso nella sua innocenza, nella semplicità della sua parola, nella purezza di cuore, nell’amore di Dio, nella carità fraterna, nella prontezza dell’obbedienza, nella cortesia, nel suo aspetto angelico!
Di carattere mite, di indole calmo, affabile nel parlare, cauto nell’ammonire, fedelissimo nell’adempimento dei compiti affidatigli, accorto nel consigliare, efficace nell’operare, amabile in tutto.
Di mente serena, dolce di animo, di spirito sobrio, assorto nella contemplazione, costante nell’orazione e in tutto pieno di entusiasmo.
Tenace nei propositi, saldo nella virtù, perseverante nella grazia, sempre uguale a se stesso. Veloce nel perdonare, lento all’ira, fervido d’ingegno, di buona memoria, fine nelle discussioni, prudente nelle decisioni e di grande semplicità.
Severo con sé, indulgente con gli altri, discreto in tutto.
Era uomo fecondissimo, di aspetto gioviale, di sguardo buono, mai indolente e mai altezzoso.
Di statura piuttosto piccola, testa regolare e rotonda, volto un po’ ovale e proteso, fronte piana e piccola, occhi neri, di misura normale e tutto semplicità, capelli pure oscuri, sopracciglia diritte, naso giusto, sottile e diritto, orecchie dritte ma piccole, tempie piane, lingua mite, bruciante e penetrante, voce robusta, dolce, chiara e sonora, denti uniti, uguali e bianchi, labbra piccole e sottili, barba nera e rada, collo sottile, spalle dritte, braccia corte, mani scarne, dita lunghe, unghie sporgenti, gambe snelle, piedi piccoli, pelle delicata, magro, veste ruvida, sonno brevissimo, mano generosissima.
Nella sua incomparabile umiltà si mostrava buono e comprensivo con tutti. Adattandosi in modo opportuno e saggio ai costumi di ognuno. Veramente più santo tra i santi, e tra i peccatori come uno di loro. O Padre santissimo, pietoso e amante dei peccatori, vieni dunque loro in aiuto, e per i tuoi altissimi meriti degnati, te ne preghiamo, di sollevare coloro che vedi giacere miseramente nella colpa!» (I Cel., cap. XXIX, 83).

Auguri a tutti quanti portano il nome di Francesco.

Franca e Vincenzo osb-cam

 

 

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,25-30

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore

Tra rughe, saggezza e leggerezza

Siamo creature fragili che credono di essere grandi. Ma avete provato a guardare il cielo?

Franca e Vincenzo osb-cam

Domenica 1 ottobre 2017

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 21,28-32

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Non ne ho voglia. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: Sì, signore. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Parola del Signore

 

Spalle al muro, dicono che sei vecchio

C’è un testo di Renato Zero che parla dei vecchi ed è un testo davvero ben fatto. Vorremmo meditarlo con voi ed invitarvi a  fare un semplice giochetto. Si tratta di associare persone che conosciamo, situazioni e fatti concreti che in qualche modo ci appartengono alle parole di Renato. Forse potranno aiutarci a vivere meglio il nostro presente.

Buon viaggio con Renato Zero.

Franca e Vincenzo osb-can

Spalle al muro,
Quando gli anni, son fucili contro,
Qualche piega, sulla pelle tua,
I pensieri tolgono, il posto alle parole,
Sguardi bassi alla paura, di ritrovarsi soli.
E la curva dei tuoi giorni, non è più in salita,
Scendi piano, dai ricordi in giù,
Lasceranno che i tuoi passi, sembrino più lenti,
Disperatamente al margine, di tutte le correnti.
Vecchio,
Diranno che sei vecchio,
Con tutta quella forza che c’è in te,
Vecchio
Quando non è finita, hai ancora tanta vita,
E l’anima la grida e tu lo sai che c’è.
Ma se Vecchio,
Ti chiameranno vecchio,
E tutta la tua rabbia viene su,
Vecchio, si,
Con quello che hai da dire,
Ma vali quattro lire, dovresti già morire,
Tempo non c’è ne più,
Non te ne danno più!
E ogni male fa più male,
Tu risparmia il fiato,
Prendi presto, tutto quel che vuoi,
E faranno in modo, che il tuo viso, sembri stanco,
Inesorabilmente più appannato, per ogni pelo bianco.
Vecchio.
Vecchio.
Vecchio!!!
Mentre ti scoppia il cuore, non devi far rumore,
Anche se hai tanto amore, da dare a chi vuoi tu!
Ma sei vecchio.
Insulteranno Vecchio
Con tutto quella smania che sai tu,
Vecchio, si
E sei tagliato fuori,
Quelle tue convinzioni, le nuove sono migliori,
Le tue non vanno più,
Ragione non hai più.
Vecchio si
Con tanto che faresti,
Adesso che potresti non cedi perché esisti,
Perché respiri tu

 

Non abbiate paura!!!

Se vivi da cristiano il destino è la persecuzione. Siamo al vertice della vita in Cristo. Ogni autentico cristiano è perseguitato dal mondo. Ma questo non deve impaurire. Spesso, infatti, la persecuzione appartiene non a chi si dice cristiano ma a chi vive da cristiano. Appartiene a chi vive con coerenza la fedeltà al Vangelo. Essere sinceri, esprimere un pensiero coerente con il Vangelo, essere semplice come un bambino rende invisi e per niente attraenti; vivere senza sotterfugi e alla luce del sole non paga anzi fa imboccare la via dei perseguitati. Ma questo non può e non deve impaurire. Gesù lo aveva predetto per sé e per i suoi discepoli fedeli … Il mondo vi odiera’ e sarete perseguitati.

Franca e Vincenzo osb-cam

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Guide cieche e abbandono in Dio

Di fronte a scribi e farisei, (guide cieche e ipocrite), la migliore risposta è lasciar fare a Dio abbandonandosi nelle sue mani. Le parole di Gesù bastano per descrivere certe realtà e per sperare in Lui che può fare tutto per farci entrare nel suo Regno spalancando le porte dell’ingresso, per liberarci dai pesi che ci vengono imposti e ci opprimono e per offrirci strade di libertà.

Franca e Vincenzo osb-cam

“PREGHIERA DI ABBANDONO” di Charles De Foucauld

Padre mio, mi abbandono a Te,
fa’ di me ciò che ti piace;
qualunque cosa tu faccia di me, ti ringrazio.

Sono pronto a tutto, accetto tutto,
purché la tua volontà si compia in me e in tutte le tue creature;
non desidero niente altro, mio Dio.

Rimetto la mia anima nelle tue mani, te la dono, mio Dio,
con tutto l’amore del mio cuore, perché ti amo.

Ed è per me una esigenza di amore il donarmi, il rimettermi nelle tue mani, senza misura,
con una confidenza infinita,
perché tu sei il Padre mio.

Amen

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Piccolo, bello, semplice

Piccolo, Bello, Semplice,
immagine della Speranza,
segno della Vita

Un fiore,
un semplice fiore spuntato per miracolo,
eccolo il mistero dell’esistenza.

L’incanto della Vita si espande e
offre ai giorni il tempo della Speranza,
il tempo della Grazia

Non dobbiamo avere paura,
anche nei tempi aridi
Dio è capace di far nascere cose belle.

Buon viaggio sulle strade del mondo.

Pecore mute

Umiltà, obbedienza e mitezza questo ha  fatto Gesù quando ha incontrato scribi e farisei e questo siamo chiamati a fare noi oggi se vogliamo essere seguaci di Gesù e suoi veri imitatori. Ma ci ha anche prescritto di non chiamare nessuno Maestro o Padre o  Guida perché siamo tutti “fratelli”. Si, tutti fratelli in Cristo e ognuno di noi è corresponsabile (come dice il Concilio). È certo, però, che nessuno resterà impunito perché sarà giudicato nell’ultimo giorno.

Gesù inoltre ci ha avvertito di non agire come scribi e farisei perché “dicono e non fanno”. Sono davvero terribili queste parole di Gesù ma ci aiutano a camminare lungo i sentieri dell’umilta’ che è, per davvero, l’unica possibilità che abbiamo per fare come fa fatto Lui, l’unico Maestro.

L’invito di Gesù è, quindi, chiaro. Essere come pecore mute condotte al macello e questa, se riusciamo, sarà la migliore vittoria sul male che tenta ogni strada per prendere la nostra anima. La via giusta, perciò, è quella dell’obbedienza alla Parola di Dio e alla coscienza di cristiani adulti.

Franca e Vincenzo osb-cam

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L’invidia genera odio e rancore

L’umiltà non è gelosa, non invidia, non si gonfia, non si atteggia, non giudica e non vuole imporsi. L’umile vive la sua vita con sobrietà, senso del limite e non giudica l’altro. L’umile non pretende ma vive l’esistenza apprezzando ogni cosa che ha e che considera un dono. Tutto ciò che abbiamo, infatti, è dono di Dio la cui logica distributuva è diversa da quella di questo mondo dove, invece, si pensa e si ragiona secondo criteri diversi. Criteri che distruggono le nostre esistenze e che invece di farci apprezzare ciò che abbiamo ci spingono a vivere per ottenere sempre di più a discapito della felicità.

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