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Andate in tutto il mondo

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 16,9-15

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

Parola del Signore.

Credere nella resurrezione di Gesù è il cuore della nostra Fede. I cristiani, infatti, sono il popolo dei risorti. Eppure nemmeno i discepoli avevano creduto. Hanno avuto bisogno di vedere con i loro occhi, di ascoltare il rimprovero del Maestro per diventare credenti. Erano e siamo duri di cuore. Eppure per chi crede la vita, tutta la sua esistenza assume all’improvviso un valore e un significato nuovo. Chi crede affronta ogni situazione e ogni evento della vita avendo un alleato invincibile, un supporto imbattibile, un sostegno che non ci farà perdere nemmeno un capello.

La Pasqua (siamo ancora nell’ottava) ci aiuti a oltrepassare il muro dell’incredulità e ci faccia aprire gli occhi del cuore ❤️ … La nostra vita entrerà, finalmente, nel mistero della vita eterna e saremo Salvi da ogni male!!!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Speranza e fiducia

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 21,1-14

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

Parola del Signore.

Questo brano ci racconta della Speranza che non si spegne nel cuore dei discepoli tutti desiderosi di rivedere Gesù e ci mostra come la Fiducia nelle sue Parole genera buona vita. «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete» gli dice il Maestro e loro lo fanno. Ed ecco la “pesca miracolosa”: “La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci”.

Noi, invece, non ascoltiamo nessuno; andiamo dritti sulla nostra strada convinti di sapere tutto e di non aver mai bisogno di nessuno. Poi, nella vita, ecco le sconfitte, ecco che le illusioni svaniscono. Spesso siamo presi solo dai nostri desideri e dai nostri interessi personali e restiamo sordi alle Parole di Gesù, non ascoltiamo il cuore. Questo atteggiamento di superbia, di egoismo e di saccenza ci porta a sbattere. E, quando il fallimento si presenta, siamo soli e impreparati. L’unico modo per vivere pienamente è restare umili e ascoltare la voce del cuore, sorridere anche nelle difficoltà e avere Speranza e Fiducia nel Signore che non abbandona i suoi Amici.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Risorto

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 24,35-48

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi».  Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

Parola del Signore.

Risorto! Si è veramente Risorto!”.

È questo il cuore della nostra Fede. La nostra Speranza e il nostro futuro ma anche il nostro presente. I cristiani, infatti, sono il popolo dei risorti, il popolo destinato all’infinito. Viviamo da Risorti …

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Lo riconobbero nello spezzare il pane

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 24,13-35

Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. 
Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero.  Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Parola del Signore.

Desideriamo sottolineare due aspetti che emergono come sottofondo da questo brano: la Speranza e la Gioia. Chiediamoci se siamo persone di Speranza, se sentiamo la Gioia nella nostra vita. Chiediamoci in quale occasione (fatto e/o circostanza) nell’ultimo mese abbiamo vissuto la Speranza e la Gioia.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Vedere il Signore

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,11-18

In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò subito ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Parola del Signore.

“Vedere” il Signore è possibile se abbiamo occhi capaci di sguardi semplici; se sappiamo fidarci e affidarci nella buona e nella cattiva sorte; se riusciamo a vivere la vita senza reagire al male con il male; se siamo ancora capaci di commuoverci; se davvero desideriamo incontrarlo nel nostro quotidiano; se il cuore anche se provato dalla vita riesce comunque ad Amare.

Maria è innamorata del Signore e crede alle sue parole e vive la Parola e ha deciso di essere sua testimone. Maria annuncia tutto questo con la vita. Possiamo farlo anche noi restando fedeli alla Parola, miti e umili in un mondo abitato, sempre più, da chi crede di essere furbo, da chi esercita o cerca il potere con falsità e inganno, da chi vuole gli altri sottomessi. Credono e si illudono di essere potenti. In realtà scelgono il male e vedono il male facendosi loro stessi strumento del male. Questo stile di vita va respinto al mittente e chi lo pratica ignorato. È inutile combattere o remare contro: queste persone, purtroppo, difficilmente cambiano!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Andate ad annunciare

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 28,8-15

In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.

Parola del Signore.

La gioia dell’incontro con il Risorto cambia la vita e spinge ad andare e ad annunciare. Forse è qui il nodo da sciogliere. A noi sembra proprio che si è persa la gioia dell’incontro oppure, forse, non ci siamo ancora accorti di aver incontrato il Signore. Se non incontriamo Gesù nella vita la tristezza si impossessa del nostro quotidiano. La gioia invece è il segno che Gesù lo abbiamo incontrato e che abbiamo sentito il suo Amore. Il primo passo allora è trovare o ritrovare la “gioia” dell’incontro. Tutta la nostra vita, infatti, senza la consapevolezza di questo incontro resterà avvolta nella tristezza e continueremo a cercare surrogati e/o a rifugiarci in ritualità tristi, cupe e buie. La gioia, invece, spinge a cambiare vita e ad andare ad annunciare come Gesù ha cambiato la nostra vita e come Lui si prende cura di noi. La gioia, insomma, è il segno che abbiamo incontrato davvero Gesù, il Maestro, il Figlio di Dio.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Mysterium Lunae

L’immagine della Luna è stata una di quelle che più hanno colpito nel corso dell’omelia pronunciata dal Vescovo Luigi Vari (il nostro Vescovo) nella Messa Crismale di quest’anno. La luna, infatti, non vive di luce propria. Allo stesso modo la Chiesa, se vuole essere se stessa, deve riflettere la Luce di Cristo che è la vera Luce.

Quando, infatti, anche ciascuno di noi perde di vista che l’unica vera possibilità che abbiamo per Essere è cercare di riflettere un semplice raggio della Luce di Cristo perdiamo il senso dell’esistenza.

Siamo così chiamati a raccontare con la vita, più che con le parole, il nostro incontro con Gesù; a trasmettere gioia proprio nei luoghi dove il dolore è più marcato; Speranza dove se ne è smarrita la memoria; Amore nelle relazioni interpersonali. Così e solo così potremo tentare di riflettere, almeno un po’, lo splendore della Luce di Cristo.

Se, invece, come spesso accade, mettiamo noi al primo posto ci illudiamo di essere luce ed entriamo dentro il “palcoscenico del mondo” nel quale volendoci dare gloria resteremo, invece, sempre ombre senza mai essere vere luci.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Obbediente fino alla morte

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni

… Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito…

Oggi visitiamo una chiesa e ci fermiamo davanti all’altare della reposizione restando in Silenzio, Meditando e Pregando.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Li amò sino alla fine

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 13,1-15

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». 

Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».

Parola del Signore.

Gesù è venuto per salvarci e ci mostra una via: è la via del Servizio. Servire è il modo che Gesù ci indica per salvare la nostra vita. Il mondo, invece, abusando di questa Parola ( Servizio) la utilizza per mascherare il potere, per mascherare la propria posizione di privilegio, per riempirsi la bocca di buonismo. È tempo di smascherare le funzioni, di spogliarci dei vestiti belli per indossare i panni del Servizio e lavare i piedi ai poveri, sollevare gli oppressi e avere il coraggio di essere testimoni di Cristo che non evitato di sfidare il potere costituito. Il cristiano non teme i potenti ma con la sua vita ne mette a nudo le ipocrisie.

Francave Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Guai a chi tradisce

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 26,14-25

In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».

Parola del Signore.

“Il tradimento” appare proprio uno dei temi emergenti dei vangeli di questi giorni. Essere traditi da una persona che si è sempre considerata “amica” è una brutta faccenda. Sembra che si tratti, purtroppo, di una realtà che appartiene a questo mondo. Però, quando la si vive personalmente lascia una grande amarezza nella bocca della vita. Qualcuno sostiene che bisogna abituarsi perché questa è la realtà. No, ci rifiutiamo categoricamente di vivere secondo questa logica che riteniamo essere barbara. Un cristiano non può e non deve accettare questa logica. Crediamo, invece, nello straordinario valore dell’amicizia, nella potenza contenuta nella pratica dell’amicizia che è capace davvero di ridare colore alla vita. Gesù subisce il tradimento di un amico, di una delle persone della sua cerchia ristretta e non c’è dubbio che la circostanza è traumatica e destabilizzante. L’accetta? E noi siamo capaci di fare altrettanto? Siamo capaci di sopportare il male subito? Non crediamo che l’uomo Gesù l’abbia accolta con indifferenza. Crediamo che sia stata per Gesù una cosa profondamente dolorosa, una delusione immensa, una sofferenza fortissima. Chi è stato tradito da qualcuno che considerava Amico lo sa bene. Ma di fronte a questa realtà non bisogna reagire al male con il male. E poi c’è anche chi per giustificare i propri errori e/o furbizie le chiama “incomprensioni“. È un modo ridicolo di giustificarsi o di tacitare la propria coscienza. Intanto chi è tradito la prima cosa che deve fare è lasciare andare via, allontanarsi e restare in silenzio lasciando che il corso delle cose si compia. Sarà il tempo a giudicare. Sarà la vita a dare risposte. Sarà la coscienza a raccontare come sono andate le cose. Il cristiano deve essere convinto e restare convinto che, per un amico, occorre essere pronti a tutto. Ma, evidentemente, non per tutti è così. Ed è questa la situazione che ha vissuto Gesù. Tradito per soldi e/o per interessi e/o per potere è stato messo in croce. Ma è l’unico risorto. L’unico Maestro che ha indicato e continua ad indicare la strada verso la felicità!!!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️