Oblati camaldolesi

Il senso di un’oblatura

Il rischio dell’insignificanza e dell’incomprensione di questa scelta per il mondo di questo tempo è davvero reale ma non ne abbiamo paura. In realtà l’essenza di questa scelta “controvento” si ispira all’esigenza di avanzare una proposta di vita che vuole indicare, nella semplicità e nell’ordinario, una possibilità di umanizzazione dell’esistenza. Se dovessimo riuscire a far percepire anche ad uno soltanto la vita buona che Gesù ci propone ne sarà valsa la pena.

Ed è cosi, che da ieri sera, 8 luglio 2017, memoria di Aquila e Priscilla, abbiamo dato il via ad un nuovo inizio tutto da interpretare nel quotidiano delle nostre esistenze con il proposito di essere testimoni del Risorto sostenuti, in questo tentativo, dal Monastero di Sant’Antonio Abate in Roma. Un grazie speciale alle monache camaldolesi e alla badessa Madre Michela Porcellato e a Dom Innocenzo Gargano, monaco camaldolese del Monastero di San Gregorio al Celio.

2 commenti su “Oblati camaldolesi”

  1. Non conosco l’ iniziativa ma desidererei avere informazioni o incontrare qualcuno che mi spieghi cos’è l’ eremo di famiglia. Io mi chiamo Ines, ormai vedova da tre anni e desidero tanto essere d’ aiuto ad una comunità- famiglia dove vivere e dare il mio contributo in servizio al prossimo. Grazie

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