Vino nuovo

Oggi nulla è più uguale a ieri. Questo è un tempo nel quale le cose di prima sono davvero finite. Il mondo ha davvero preso a camminare su strade nuove dimenticando tutto il patrimonio accumulato in secoli di storia. Se questo è vero anche il cristianesimo è chiamato a leggere con grande attenzione la realtà e a trovare vie capaci di proporre il cuore della fede alle nuove generazioni. Forse, in questo momento, la via più idonea sembra essere quella di conservare il nucleo originale della fede per tempi migliori. Ma come? Forse questa possibilità passa, oggi, attraverso l’unità di persone e famiglie che decidono di creare piccole comunità di mutuo aiuto, di reciproco sostegno e di autentica solidarietà. La sfida è ardua ma se si resta soli la battaglia è gia perduta. Se si è soli, infatti, si diventa facile preda del mondo contemporaneo. Solo insieme agli altri, infatti, è possibile resistere alle mille tentazioni di questo tempo e conservare il nucleo della fede. Ed è cosi che non possiamo mettere vino nuovo in otri vecchie. Dobbiamo, perciò, mettere il vino nuovo in otri nuove, cioè decidere di vivere la nostra fede in modo nuovo (cioè più fedele a quella delle origini) costruendo e organizzando modelli nuovi di relazione capaci di ridare cuore al messaggio più autentico contenuto e trasmesso dal vangelo scrostandolo delle aggiunte non essenziali. Si tratta di fare un lavoro simile a quello che fece San Benedetto nel suo tempo, quando giovanotto andando a Roma si rese conto della corruzione che si era impadronita della Chiesa di quel tempo. San Benedetto scappò sul monte Subasio a Subiaco dove dopo un tempo di eremitaggio fondò 12 piccoli monasteri ai quali affidò il compito principale di conservare il nucleo e le tradizioni più autentiche della fede.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.
Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».

   Parola del Signore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *