Il cuore al centro

Quando mettiamo il cuore al centro tutto il resto perde di senso. Le forme non hanno più importanza. Sono solo un involucro vuoto. Ciò che, invece, fa la differenza è il cuore che ha il potere di sconfiggere ogni ipocrisia umana. Nel cuore, infatti, si cela la verità profonda di noi stessi quella che è capace di svelarci il nostro essere più autentico. Il cuore è, davvero, il nostro centro; il luogo nel quale Gesù si fa incontrare e dal quale svela le vuote forme che cercano di ingabbiare la nostra libertà. Nel cuore, perciò, possiamo ritrovare la nostra vera identità e le risposte di senso che cerchiamo. È nel cuore che la Parola di Dio si rivela e smaschera le tradizioni, (tutte costruzioni umane), donandoci l’essenza della verità. La buona notizia ascoltata con la semplicità di un cuore che vede, quindi, ci libera la vita da ogni forma ipocrita.

Franca Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo,  si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

   Parola del Signore

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