Nei momenti di bisogno molti di noi chiedono l’aiuto del Signore e intensificano le preghiere e le devozioni. In casi particolari si chiede il miracolo. Quando le cose, invece, vanno secondo i nostri desideri capita che questo fervore diminuisce. Forse ciascuno di noi dovrebbe, invece, imparare a ringraziare sempre. Ci sono, infatti, miracoli che non vediamo, doni e grazie che riceviamo ogni giorno e che crediamo essere dovuti o di meritare. La realtà, quindi, mi sembra essere molto diversa da ciò che immaginiamo. Dovremmo, perciò, ringraziare il Signore innanzitutto per la vita che ci ha donato, per il cibo o per le cose che abbiamo ricevuto; dovremmo ringraziarlo, inoltre, anche per il lavoro, la famiglia, i figli, la casa e tanto altro ancora. Dire grazie ci fa Figli.
Franca e Vincenzo, osb-cam
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 3,7-12
In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.
Parola del Signore