Guai a te

Gesù usa parole dure verso coloro che pur avendo visto e/o ascoltato non si sono convertiti. Il rimprovero di Gesù mette al centro due cittadine nelle quali la sua predicazione era stata più intensa e non aveva provocato quel cambiamento di vita che era logico attendersi.

Le Parole di oggi sembrano negare quella immagine buonista di Gesù, sembrano volerci trasmettere una certa durezza dell’Uomo Dio venuto sulla Terra per ricostruire i fili di un’Alleanza che le donne e gli uomini avevano dimenticato. Ma, a pensarci meglio, non è proprio così. Gesù con coerenza sente il dovere di mettere in guardia l’umanità rispetto alle conseguenze dell’uso della libertà e lo fa, senza tanti giri di parole, con quella chiarezza che ci invita a seguire anche nella nostra vita scegliendo sempre con evidenza da che parte stare.

Il Vangelo di oggi, infine, ci chiarisce che non sono i segni prodigiosi a provocare la conversione ma tutto nasce nei cuori dove l’Amore vive e dal quale può, se gli lasciamo spazio, dare un senso alla nostra vita e, meglio ancora, alla nostra vita in Cristo. Ecco perché, nelle parole dure e severe di Gesù, si nasconde l’invito a fare fiorire, con opere di bene, i deserti delle nostre vite e delle nostre città.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,20-24
 
In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. 
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».

Parola del Signore.

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