Effatà

Il brano del vangelo di oggi ci porta fuori dai confini d’Israele. Tutto accade lontano dalla folla come se in questo modo Gesù stesse proteggendo e condividendo le infermità del sordomuto che guarirà. È molto suggestiva la scena: Gesù guarda il cielo, sospira e poi sussurra: «“Effatà”, cioè “Apriti!”». La Parola di Gesù sembra quasi un soffio, un alito sulla persona, un dare vita. Con il pronunciarla Gesù allontana il male affinché questo male lasci il corpo del sordomuto che, subito dopo, tornerà a essere un uomo libero. È la Parola di Gesù che guarisce e salva, che riconsegna vita, che ridona una nuova possibilità di vivere . Gesù estirpa il male, libera l’uomo e l’unica cosa che chiederà sarà quella di mantenere il silenzio su quanto accaduto. Paradossalmente proprio questo silenzio non verrà mantenuto come accade tante volte nei vangeli. Questo mancato rispetto della consegna servirà però a generare lo stupore collettivo ma, purtroppo, anche a fare crescere l’invidia dei potenti d’Israele che Gesù pagherà con la morte.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 7,31-37

In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

Parola del Signore.

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