Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,1-4
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».
Parola del Signore.
Riflessione dell’eremita Mirella Muia, dell’Eremo dell’Unità di Gerace (locride)
Forse quel discepolo anonimo, vedendo Gesù in preghiera, si è reso conto di come lui e i suoi compagni siano lontani da ciò che ha visto…
Forse ha notato in Gesù qualcosa di diverso – perché non si trattava di una semplice formula rituale, ma dell’esperienza di un dialogo, dell’immersione in una presenza, in un incontro reale…
“Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome…”
I discepoli non hanno motivo di stupirsi di queste parole che Gesù trasmette loro, perché esse riflettono la preghiera ebraica che essi certamente conoscono, Avinu Malkeinu – Padre Nostro, nostro Re – e il loro desiderio non è quello di ricevere una nuova preghiera, ma di imparare a pregare come hanno visto fare a Gesù.
“Signore, insegnaci a pregare” : insegnaci a riconoscere la presenza reale del Padre nella nostra vita di figli spesso distratti, insegnaci a entrare in dialogo con lui attraverso il nostro incontro con te, che lo rendi presente in ognuno di noi…