Tutti gli articoli di eremo

La vita e il potere

Ci colpisce e non poco il comportamento di Giacomo e Giovanni. Gesù aveva appena rivelato cosa gli stava per accadere e cioè il suo tragico destino di sofferenza e di dolore che questi due fratelli-discepoli vanno a chiedere posti di potere. La richiesta, naturalmente, non può essere accolta e Gesù con molta chiarezza rivela che anche tutti i suoi amici dovranno subire un destino simile al suo.

Nonostante ciò, gli altri discepoli s’indignano verso Giacomo e Giovanni. La gelosia e la brama di potere come serpenti velenosi si insinuano nella vita ordinaria della piccola comunità che vive attorno a Gesù.

Purtroppo a distanza di duemila anni continuano a verificarsi situazioni simili anche nelle nostre realtà. Il male è sempre pronto a dividere, separare, escludere, emarginare e rendere la gente schiava. Questo non ci deve scandalizzare. I fatti ci invitano a pregare e ad allontanarci da questo stile di vita, a resistere alle tentazioni di voler rimettere ordine. Non è un nostro compito . Grano e zizzania cresceranno insieme e sarà compito del padrone, nel tempo stabilito, di separarle. A noi spetta il compito di cercare di fare la nostra parte di testimoni credibili e di bere lo stesso calice che ha bevuto Gesù. Buona giornata.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco

Mc 10,32-45

In quel tempo, mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti.

Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà».

Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».

Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».

Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Parola del Signore.

Gli ultimi

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,28-31

In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».

Parola del Signore.

Lo Spirito

Domenica di Pentecoste

MEDITAZIONE (Papa Francesco)
Lo Spirito sblocca gli animi sigillati dalla paura. Vince le resistenze. A chi si accontenta di mezze misure prospetta slanci di dono. Dilata i cuori ristretti. Spinge al servizio chi si adagia nella comodità. Fa camminare chi si sente arrivato. Fa sognare chi è affetto da tiepidezza. Ecco il cambiamento del cuore. Tanti promettono stagioni di cambiamento, nuovi inizi, rinnovamenti portentosi, ma l’esperienza insegna che nessun tentativo terreno di cambiare le cose soddisfa pienamente il cuore dell’uomo. Il cambiamento dello Spirito è diverso: non rivoluziona la vita attorno a noi, ma cambia il nostro cuore; non ci libera di colpo dai problemi, ma ci libera dentro per affrontarli; non ci dà tutto subito, ma ci fa camminare fiduciosi, senza farci mai stancare della vita. Lo Spirito mantiene giovane il cuore – quella rinnovata giovinezza. La giovinezza, nonostante tutti i tentativi di prolungarla, prima o poi passa; è lo Spirito, invece, che previene l’unico invecchiamento malsano, quello interiore. Come fa? Rinnovando il cuore, trasformandolo da peccatore in perdonato. Questo è il grande cambiamento: da colpevoli ci rende giusti e così tutto cambia, perché da schiavi del peccato diventiamo liberi, da servi figli, da scartati preziosi, da delusi speranzosi. Così lo Spirito Santo fa rinascere la gioia, così fa fiorire nel cuore la pace.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,26-27; 16,12-15

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Parola del Signore

Il discepolo

Ogni discepolo segue il suo Maestro. Anche noi che abbiamo scelto di essere discepoli abbiamo un Maestro, anzi, seguiamo l’unico Maestro. Egli ci accoglie nel suo seno, ci predilige, ci tutela dal male e da ogni male e ci ama. Grazie a questo amore anche noi ci chiniamo sul petto del Maestro per chiedere e sentire la sua protezione, per condividere la sua vita e offrire qualcosa di noi a chi ha dato tutto per noi.

Egli vuole che noi restiamo con Lui fino al giorno nel quale avremo la gioia di stare con Lui per sempre. Questo segno ci basta e ci conforta nel nostro quotidiano; ci dà il coraggio e la forza di seguirlo fin dove Lui vorrà e per il tempo che vorrà.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 21,20-25

In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

Parola del Signore.

Seguimi

Siamo chiamati a lasciare che questo mondo vada dove vuole; chiamati a tornare da Lui.

Siamo chiamati a Seguire il Padre e a vivere le persecuzioni, le esclusioni e le sofferenze che il mondo ci riserva conservando la serenità.

Siamo chiamati a vivere la gioia e a restare tranquilli sulla barca sospinta dal soffio dello Spirito.

Siamo chiamati a seguire il cuore sempre e comunque e ad attendere il bello e il buono che il Signore ha pensato per noi.

Siamo chiamati a portare luce dove ci sono le tenebre per essere sale e ad aprire vie nuove per chi si è smarrito.

Siamo chiamati a spingere i nostri passi in avanti e senza paura. Il Signore spianerà la nostra via.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 21,15-19

In quel tempo, quando [si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

Parola del Signore.

Li hai amati

Buongiorno a tutti. Questa mattina affidiamo il piccolo commento alla Parola di oggi ad un brano musicale: “Pezzi di cuore” di Emma, Alessandra Amoroso. Vi invitiamo ad ascoltarlo prima di leggere il vangelo. Per Ascoltare clicca qui.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 17,20-26

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Parola del Signore.

Una cosa sola

Custodire qualcuno o qualcosa è espressione concreta dell’Amore; è segno e simbolo di una vera pienezza di vita. Per farlo e farlo bene occorre ed è necessario prendersene cura. Proviamo a condividere il pensiero che questa mattina, “ascoltando” il Vangelo ci è venuto subito in mente … Lo prendiamo dal libro “Il piccolo Principe” e mette al centro il bello e il semplice che non vediamo mentre lo abbiamo già tutto nel cuore:

Gli uomini coltivano 5000 rose nello stesso giardino… e non trovano quello che cercano… e tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua. Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore!“.

È così che con semplicità possiamo prenderci cura degli altri e vivere in profondità quella felicità e quella gioia che Gesù ci ha donato.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 17, 11b-19

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».

Parola del Signore.

Io vENGO a te

“Padre, è venuta l’ora”. Quale ora? Qui si parla del momento nel quale ogni cosa umana trova la sua ragione profonda, l’ora nella quale la Gloria di Dio si manifesta in noi. E cosa possiamo e dobbiamo fare concretamente per dare Gloria a Dio?

Siamo chiamati a servire gli altri a lavorare per la felicità delle persone, a portare gioia dove c’è tristezza, a sostenere i deboli, a farci vicini a chi ci chiede aiuto. Gesù ci chiede di lavorare nel nostro cuore per cercare di aiutare l’altro che si affida a noi, ci chiede di fare del bene, di Amare concretamente, di non aspettare che le persone ci chiedano qualcosa ma ad anticipare la soluzione dei loro bisogni. Il Signore ci chiede di dare Buone Notizie a chi le attende e dare loro libertà, gioia e felicità. Questo significa glorificare Dio. Questo ci sta chiedendo Gesù. Cerchiamo di fare buone azioni e stare vicino a chi è preoccupato, a chi sta in ansia, a chi si fida di noi. È così e solo così che possiamo dare Gloria a Dio.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 17,1-11a

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse:
«Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».

Parola del Signore

Abbiate pace in me

Forse il nostro errore più grande sta nel non cercare la pace di Dio, ma nel pretendere di avere quella del mondo. La pace del mondo ci suggerisce una vita di quiete, senza dolore, senza lacrime, tutte forme di un egoismo nascosto.

Cerchiamo riposo, tranquillità, perché non vogliamo soffrire, immaginiamo una vita a guardare le stelle e ad ascoltare il canto degli uccelli, senza tentazioni e senza tribolazioni, … Una vita Senza croce.

La nostra vera pace, invece, sta in Dio che ci ama, in un Dio che ci sorregge nei momenti di dolore e nelle tante prove della vita. La nostra pace sta nel gettare ogni preoccupazione in Dio, nell’affidarci a Lui e nel credere che come gli uccellini egli ci proteggerà e ci darà ciò di cui abbiamo davvero bisogno al momento giusto che solo Lui conosce.

Oggi benedico dal profondo della mia anima quel Dio che tanto mi ama…
Mi ama con le mie miserie, i miei peccati, le mie lacrime e le mie gioie; mi vuole in quella pace di cui parla Tommaso di Kempis [nell’Imitazione di Cristo]…

Perciò se vogliamo avere pace noi cerchiamo di metterci a servizio dell’altro donando pace a qualcuno che la sta cercando.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 16,29-33

In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».

Parola del Signore.

Fu elevato in cielo

Gesù affida la predicazione della buona notizia ad un piccolo gruppo di “amici” con i quali aveva condiviso gli ultimi anni della sua vita terrena. Sono undici uomini di umili origini, persone semplici e senza grandi studi. La diffusione della Parola parte così senza piani prestabiliti, senza mezzi, senza grandi progetti. Eppure il Vangelo entrerà in ogni casa e nella vita di popoli di ogni razza e di ogni continente. Confessiamo che questo stile ci piace molto perché è uno stile che si fida e affida alla sola forza della Parola e alla fede di chi ha creduto, crede o crederà in Gesù di Nazareth.

Tutti noi siamo stati chiamati ad “andare” e ci è chiesto di farlo nel quotidiano, nella fiducia e nella semplicità … È così che anche noi potremo volare alto nel cielo colorando il mondo con gesti d’amore.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 16,15-20

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Parola del Signore.