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Dall’altra parte

Gesù ci chiede di “passare dall’altra riva”. Ci chiede di lasciare il nostro passato e certe vecchie strade o abitudini e prendere la via nuova dell’ Amore. Possiamo farlo, diciamo meglio, dobbiamo farlo. Passare dall’altra parte significa perciò proseguire il nostro cammino in un ambiente nuovo dove c’è Lui e dove possiamo seguirlo ascoltando la sua voce che ci sussurra “Seguimi”.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Ecco il Vangelo di oggi.

Mt 8,18-22
Seguimi
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva.
Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».
Parola del Signore

Rifiutiamo la maldicenza e il disprezzo

Vangelo vivo: un versetto al giorno.
Da vivere il 22 maggio 2019

Mt dal capitolo 13 “Non è costui il figlio del falegname? … Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi”.

Quante volte accanto a noi si ripete questa situazione? Non facciamoci avvolgere dai pregiudizi o, ancora peggio, dalle maldicenze e non facciamoci noi stessi propagatori di menzogne denigrando gli altri per gelosia o per antipatia.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Vi ho dato l’esempio

L’esercizio del potere è il chiaro segno di chi tradisce il Vangelo. Escludere l’altro, evitarlo, non accoglierlo, non perdonarlo, umiliarlo indica che abbiamo bisogno di conversione. Siamo ancora in tempo!!!

«… Ognuno di noi deve essere servitore degli altri. Questa è la regola di Gesù e la regola del servizio: non dominare gli altri, non umiliare gli altri». Papa Francesco

Franca e Vincenzo, osb-cam

La “parola” di oggi è TRADIMENTO

Continuiamo oggi a rilanciare il percorso di riflessione proposto dalla Comunità di San Biagio che ci aiuta a mettere a fuoco un po’ delle nostre esistenze.

AMICI E SERVITORI DELLA PAROLA
16 aprile 2019 – MARTEDì DELLA SETTIMANA SANTA

DALLA PAROLA DEL GIORNO
“È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui.
(Gv 13, 26-27)

COME VIVERE QUESTA PAROLA?
Oggi la parola che potremmo approfondire è TRADIMENTO. Gesù sapeva che sarebbe stato tradito. Sapeva sempre di essere tradito e “tradibile”: Pietro, Giovanni e Giacomo lo avevano già dimostrato, banalizzando le sue parole, non riconoscendolo più come amico, o pretendendo un’organizzazione gerarchica attorno a Lui, che prevedesse primi e secondi. Giuda continua la sequenza: la delusione dopo anni di entusiasmo lo porta a vendere Gesù, a sbarazzarsene.
Tutto molto riscontrabile anche nella nostra vita: ci piacciono persone, idee, progetti; poi, quando invecchiano o non si rivelano più così entusiasmanti, li “tradiamo”, li passiamo di mano ad altri, ad altro. Non li conosciamo più. Tutto è pronto per essere gettato nella spazzatura.
Gesù conosce questa postura dell’anima e sembra volerci dire che la questione è passare dall’essere spettatori entusiasti a protagonisti attivi, che condividono la stessa sorte. Quel boccone intinto, quel pezzo di pane imbevuto di vino è segno della necessaria condivisione, della comunione nella buona e nella cattiva sorte, nella compartecipazione del dolore, della sofferenza, come della gioia e della gloria.

Signore, avevi già detto ai tuoi “siete disposti a bere il calice che io berrò?”. Ti avevano detto di sì, ma non era vero. Perdonali, perdona la loro e la nostra debolezza e vigliaccheria e sostienici.

LA VOCE DI UNO SCRITTORE
“Un tradimento uccide soltanto gli amori già morti. Quelli che non uccide a volte diventano immortali.”
(Massimo Gramellini)

Commento di Sr Silvia Biglietti FMA
Casa di Preghiera San Biagio www.sanbiagio.org info@sanbiagio.org

La “parola” di oggi è SPRECO

In questi giorni della Settimana Santa abbiamo pensato di condividere le riflessioni della Comunità di San Biagio, dove tra le altre vive la nostra amica Suor Maria Pia Giudici.

AMICI E SERVITORI DELLA PAROLA
15 aprile 2019 – LUNEDÌ DELLA SETTIMANA SANTA

DALLA PAROLA DEL GIORNO
“Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo”
(Gv 12, 3)

COME VIVERE QUESTA PAROLA?
Lo spreco… il primo giorno della settimana santa ci invita a riflettere sullo SPRECO. Quella cosa che noi produciamo senza rendercene conto, per pigrizia, poca avvedutezza, per cui sciupiamo risorse a non finire: materie prime naturali, dell’ambiente, inquinando, usando e gettando, non riparando, non riciclando; ma allo stesso modo, con la stessa incoscienza, sprechiamo tante risorse di persone, umiliandole, discriminandole, non permettendogli di crescere, o formandole secondo educazioni non liberanti e ottuse. Per poi denunciare altre situazioni che definiamo spreco solo perché quelle risorse non sono riservate a noi. Nella logica egocentrica e poco riflessiva è spreco tutto quello che non posso usare io… non è spreco quello che butto via io.
Maria ci insegna un altro modo di essere consapevole e di possedere. I beni sono utili e utilizzabili, sempre in vista delle persone. Il bene delle persone è frutto del loro riconoscimento: riconosco che hai bisogno di casa, di salute, di istruzione, di mangiare, di socializzare, di studio, di benessere e tutto quello che concorre a soddisfare ciò, non è spreco. Nel riconoscere le persone non ci si ferma comunque ai bisogni primari e si possono mettere in luce gli aspetti più belli delle persone, permettendo ad essi di esprimersi. Maria ha riconosciuto Gesù come la persona più bella, amabile, buona e per lui è disposta a tutto. I suoi 300 grammi di profumo prezioso lei li versa su di lui, senza pensare che siano uno spreco. Lei ha cosparso Gesù di profumo con i suoi capelli che ne sono rimasti impregnati. L’effetto di questi gesti produce un aroma che si diffonde oltre i due e riempie la casa.

Signore, questo profumo sarà anche segno che anticipa la tua sepoltura, ma è soprattutto segno e pegno di amore senza fine!

LA VOCE DI UNA TESTIMONE
“Ho una vita sola e non posso sprecarla, voglio viverla per qualcosa di grande, per qualcosa che non passa: soltanto Dio non passa, solo l’amore resta.”
(Chiara Amirante)

Commento di Sr Silvia Biglietti FMA
Casa di Preghiera San Biagio www.sanbiagio.org info@sanbiagio.org

Fiato infecondo

“Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te”. Lc 15,18

Questo proposito dovrebbe essere avvertito da tutti, nessuno escluso, come prioritario nella propria vita. Se poi ci si professa cristiani dovrebbe essere connaturale nella propria esperienza umana perché se cosi non è conviene fermarsi a meditare e riflettere sul senso della propria esperienza e sulla concreta testimonianza di vita. Il resto, tutto il resto, sono solo chiacchiere, parole al vento, fiato infecondo, insomma, un vuoto chiacchiericcio incapace di raccontare il bello e il buono che il Signore ci ha messo nel cuore. Purtroppo, questa amara realtà ci abita e non ne siamo neanche consapevoli.

Buona domenica

Franca e Vincenzo, osb-cam

Visionari e “acchiappasogni”

Viviamo il rischio di vite
anonime, grigie,
addirittura incolori.

Attraversiamo il tempo,
da invisibili comparse,
a volte perfino inutili.

Non vediamo l’orizzonte
e non vogliamo vederlo.

Chiusi nei nostri gusci,
protetti da corazze di paure,
costruiamo muri,
alziamo barriere e frontiere,
inventiamo regole
per proteggere gli egoismi.

Fragili creature,
ipocriti perbenisti,
protettori di fatui allori
e gelosi egoisti,
escludiamo l’Altro e gli altri,
credendo di essere gli unici.

Illusi in un mondo di illusi,
incapaci di vedere,
aspiriamo a cose grandi,
ed escludiamo gli altri
abbandonandoli lungo la via.

Ma nessuno è solo, … mai.
Tutti abbiamo un Padre.
Tutti morendo a noi stessi
siamo grandi in Lui.

Perciò diciamo Grazie a chi …
con superbia ci ignora,
con inganno ci calunnia,
con il potere ci opprime…

A questi grigi figuri
va il nostro grazie sincero,
perché …
ci aiutano a riflettere,
ci permettono di comprendere,
ci fanno chicco di grano,
ci fanno semplici visionari
e sognatori di futuro.

Ma voi,
maestri della Legge,
detentori del potere,
ricchi mascherati
cosa pensate davvero?
cosa credete di essere?
cosa volete realizzare?

“Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna”.

Franca e Vincenzo, oblati osb-cam

V Domenica di Quaresima
Anno B

In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna». 

Questione di cuore

Ascoltare e vedere è solo una questione di cuore. Giacomo, Giovanni e Pietro, infatti, vedono Gesù, Mosè ed Elia avvolti da una grande luce perché riescono a sintonizzarsi sul proprio cuore. 😍 Anche noi possiamo vivere questa esperienza misterioso se riusciamo ad ascoltare e vedere con il cuore. Il tempo della quaresima ci aiuta a fare questa grande esperienza. Proviamo a farlo ritagliandoci un angolo di silenzio. 💫

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

*Vangelo di san Marco*
9,2 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro 3 e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. 4 E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. 5 Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». 6 Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. 7 Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». 8 E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro._
_9 Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. 10 Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.__