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E io ho visto …

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,29-34

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Parola del Signore.

C’è un vedere che supera l’ordinario e scavalca il quotidiano ma vi resta dentro. C’è un sentire che va al di là delle onde sonore ma ascolta parole comuni. Si, c’è un oltre che possiamo vedere, ascoltare e toccare attivando alcuni sensi nascosti. Ci sono profumi con fragranze che stordiscono il comune e perfino gusti inebrianti nei quali perdersi. Giovanni è uno di quegli uomini che riesce a percepire tutto questo “oltre” e poi lo racconta e poi lo vive e poi lo propone. Suggerisce un gesto plateale di pentimento sulle rive del Giordano. La sua testimonianza è credibile. Molti lo seguono e tanti altri vanno da Lui credendo che proprio Lui fosse l’Atteso. No, non è così, dirà Giovanni ed indica un altro uomo che si avvicina: ‘Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!“.

Solo chi attiva tutto il suo spirito vitale riesce a percepire la presenza dell’Uomo Dio venuto per salvare le nostre vite. Giovanni vede, vede quello che chi si distrae non vede e lo annuncia con forza, con coraggio, con grande certezza. Si, lo fa perché “ha visto” l’invisibile, ha sentito nel cuore che lo straordinario si è manifestato.

Giovanni è un grande. È lui che apre la strada e ci invita a seguire il Maestro, l’unico Maestro!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

PS L’immagine del post di oggi propone un particolare di un’opera di Annarita Ruggiero. Anche qui c’è un occhio. Un occhio attento che si apre per cogliere sensazioni, emozioni, suggestioni che si sono manifestate attraverso le parole di poeti, scrittori, saggisti e menestrelli della parola. Sono scritti che con leggerezza e tanta profondità, con emozione e plasticità colorano le vite e lasciano tracce di umanità offrendo opportunità per fare viaggi dentro mondi e atmosfere totalmente altre ma pienamente umane.

Voce di uno che grida nel deserto

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,19-28

Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elìa?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua.  In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

Parola del Signore.

Giovanni il Battista è la voce che grida nel deserto e che annuncia la venuta nel mondo di Gesù . Un fatto accaduto più di 2000 anni fa e che continua a ripetersi nel nostro tempo. Ieri come oggi quando qualcuno testimonia davvero Gesù i soliti, noti mascherati da perbenisti e il potere costituito, si allarma. “Tu chi sei?”chiedono preoccupati. Nessuno, infatti, deve disturbare l’ordine costituito. E Giovanni precisa: “Io sono voce di uno che grida nel deserto”. Il mondo reso un deserto dalle nostre cattiverie, arroganze e indifferenze non ascolta e i potenti vigilano affinché nessuno disturbi le loro manovre … è, invece, tempo di cambiare vita, … è tempo di tornare a Vivere cercando il bene e rifiutando il male. Ascoltiamo i profeti del nostro tempo. Sono pochi ma le loro parole possono aiutarci a riprendere la via giusta, la strada del bene che è Pace, Giustizia e Verità!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Il bambino cresceva e si fortificava

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 2,22-40

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret.
Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Parola del Signore.

Ci colpisce sempre la figura di Simeone, un anziano che l’evangelista Luca definisce “giusto e pio”. Egli è stato anche molto paziente avendo atteso l’avverarsi della promessa fattagli dallo Spirito Santo: “non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore”. Ed infatti spinto dallo Spirito Simeone quel giorno si reca al tempio e riconosce Gesù il Dio bambino spingendosi fino ad accoglierlo nelle sue braccia. Ora Simeone ha visto compiersi la promessa. È pronto ma prima ci ha lasciato una bellissima preghiera che la saggezza della chiesa ha inserito nella compieta che si prega a fine giornata. Ne riproponiamo il testo perché la preghiera di Simeone è davvero bella, consolante e piena di speranza:

«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Una grande luce

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 2,36-40

[Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.] C’era una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Parola del Signore.

In questo tempo di Natale le lettura e il Vangelo ci stanno spesso parlando di una “Grande Luce” che entra nel mondo e nella vita delle donne e degli uomini. Difficile sapere se e quando questi annunci siano entrati davvero nei nostri cuori e quanta Speranza ci sta dando e se davvero riusciamo a farla nostra. Questa Grande Luce squarcia il buio delle nostre notti, illumina i nostri sentieri e vuole guidare i nostri passi.

Noi ci auguriamo e vi auguriamo in questo ultimo scorcio di 2023 che davvero questa Grande Luce possa entrare nella vita e nel cuore e cambiarci profondamente dentro.

Buon cammino

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Luce per rivelarti alle genti

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 2,22-35

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

Parola del Signore.

Gli anziani hanno la capacità di guardare lontano, la saggezza di saper attendere, la premura di accogliere tra le braccia e benedire. Gli anziani sono le più importanti e necessarie ricchezze di una società, spesso sono dei visionari e sanno sognare futuro. Sanno riconoscere il bene e offrono parole buone a chi le sa ascoltare.

Anna e Simeone, accolgono il Dio bambino sulle soglie del tempio e i loro occhi si illuminano e lasciano intravedere le fiamme di una luce che riempie la vita e suggerisce percorsi di futuro. Simeone riconosce in quel bambino la luce del mondo e pronuncia parole profetiche che solo lo Spirito Santo poteva suggerire: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

Siamo figli amati e ogni giorno possiamo risorgere dalle macerie nelle quali viviamo … l’inganno del demonio che rende la vita dell’uomo un inferno sarà sconfitto e le pecore non saranno più sbranate da lupi famelici che tentano, con le loro astuzie, di catturarle.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Alzati, … fuggi in Egitto !!!

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 2,13-18
 
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi.
Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa:

«Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande:
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata,
perché non sono più».

Parola del Signore.

Cari Amici buongiorno. Oggi affidiamo il commento al Vangelo alla nostra Amica Mirella Muia, eremita di Gerace. Mirella è una delle eremite più conosciute in Italia, iconografa e scrittrice. Oggi ha scritto questa magnifica poesia che condividiamo:

” Oggi, proprio oggi,
Mi colpisce il silenzio:
Nessun grido,
Nessuna voce si alza,
Nessuno chiede perché,
Niente stupisce più – possibile che il mondo dorma?
“Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata perché non sono più!” –
Ma nessuno ascolta il suo pianto,
Nessuno si unisce al suo lamento,
Tutto scorre indifferente
Come un vecchio fiume
Stanco di trasportare tanti detriti immondi …
Il grido attraversa ogni cosa
Come una vibrazione nascosta,
E non si sente perché non viene dagli uomini,
Che non gridano più
E non ascoltano chi grida…
Il grido risuona
Attraverso chi non ha più voce per gridare,
Perché ha già dato ogni cosa di sé
E si è affidato alla nostra voce…
Ma per ascoltare bisogna entrare nel suo silenzio
E scoprire la sua vibrazione segreta…
” Come mai, Israele, sei diventato Erode
E hai fatto di lui il tuo dio?
Dovresti saperlo dalla tua storia:
Erode ha seminato
E continua a seminare
Semi amari –
E proprio tu, Israele,
Vuoi esserne l’erede?….
Proprio tu
Vuoi essere suo complice?
Di fronte a questo il mondo trema
Fin nelle sue fondamenta,
Come puoi non saperlo?
Non hai compreso:
Rachele non sei tu, oggi,
Ma lo sei stato tante volte nel tempo –
E solo tu, oggi, puoi riconoscere il suo grido,
Ma proprio tu, oggi, sei la causa di quel grido
E non ti chiami più Israele:
Oggi, il tuo nome
È Erode…

Eremo dell’Unità,
28 dicembre 2023
memoria della strage degli innocenti

L’altro discepolo corse più veloce

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,2-8
 
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario –  che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

Parola del Signore.

Oggi ricordiamo San Giovanni evangelista… Figlio di Zebedeo, fratello di Giacomo il maggiore, discepolo di Giovanni Battista, è fra i primi a passare alla sequela di Gesù. E’ il discepolo prediletto che nell’ultima cena posò il capo sul petto di Gesù. Testimone della trasfigurazione e dell’agonia del Signore, è presente ai piedi della croce, dove Gesù gli affida la Madre. Insieme a Pietro vide il sepolcro vuoto e credette nella risurrezione del Signore. Evangelista e teologo, penetra profondamente il mistero del Verbo fatto uomo, pieno di grazia e di verità. Nella prima lettera, vertice di tutta la teologia sapienziale, ci dà la più alta definizione della divinità: Dio è amore. Esiliato nell’isola di Patmos, fu rapito in estasi nel giorno del Signore ed ebbe le visioni che descrisse nell’Apocalisse, ultimo libro del Nuovo Testamento. La sua memoria il 27 dicembre è ricordata in un «Breviario» siriaco della fine del sec. IV e nel martirologio geronimiano.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Guardatevi dagli uomini

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,17-22
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».

Parola del Signore.

Buona festa di Santo Stefano … Oggi invece del commento al vangelo abbiamo scelto di proporvi di leggere la prima lettura dedicata a Santo Stefano, primo martire e diacono. Stefano è stato un uomo coraggioso e controcorrente. Un uomo a Servizio della Parola, un uomo di Dio che i sacerdoti del tempio hanno condannato a morte. È bello rileggere questa pagina degli Atti.

Dagli Atti degli Apostoli
At 6,8-10.12; 7,54-60

In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo. Allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenei, degli Alessandrini e di quelli della Cilìcia e dell’Asia, si alzarono a discutere con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al Sinedrio.
Tutti quelli che sedevano nel Sinedrio, [udendo le sue parole,] erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano. Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio». Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». Detto questo, morì.

Parola di Dio.

Non temere Maria

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,26-38

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore.

Ecco la vigilia della nascita del Dio bambino. Tutti i timori di Maria si sciolgono e l’inaudito diventa visibile. Prepariamoci per andare tutti alla capanna.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Giovanni è il suo nome

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,57-66

In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.

Parola del Signore

Ci colpisce che l’evangelista sottolinei che «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». È un dettaglio molto importante. Giovanni entra nel mondo e già si “separa” dalla famiglia naturale. A noi sembra che non si tratta di un rifiuto bensì di un distinguo, di un comunicare una autonomia che è segno di maturità. Non rompe i rapporti, le relazioni ma le porta ad un livello più alto, più solido, più profondo. Tutto è radicato in Cristo, tutto unito in Cristo.

Questo esempio ci aiuti a vivere il nostro presente.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️