Archivi categoria: Commento ai Vangelo

Grandi cose ha fatto per me

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,46-55
 
In quel tempo, Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno
beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

Parola del Signore.

Questo canto è il segno del riconoscimento della cura e dell’amore ricevuto. È il segno di un sentire profondo che ognuno di noi dovrebbe condividere. È un canto bello che evoca la presenza del Dio bambino nelle nostre esistenze.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Benedetta tu …

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,39-45

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Parola del Signore.

Anche noi come Elisabetta ripetiamo:

Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!”.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Il Signore è con te

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,26-38
 
Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
 A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore.

Con l’espressione “Il Signore è con te” l’angelo esprime ammirazione e comunica futuro. Il Signore sceglie, si prende cura, accompagna e chiede di essere accolto. Maria, piccola, grande, donna accetta tutto questo e in profonda umiltà si presta al progetto del Padre diventando il corpo che da corpo al Dio bambino. Il grande Mistero si fa’ storia e prende dimora nelle case, per le strade e le piazze, nelle grandi città e nei piccoli borghi, sui monti, lungo i fiumi, nei mari e in ogni angolo del pianeta Terra.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Non temere

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,5-25
 
Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso.
Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».
Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo».

Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».

Parola del Signore.

Non dobbiamo temere. Il Padre guarda le nostre necessità più vere e opera perché siano realizzate. Egli guarda e ascolta e conosce ogni cosa e ogni persona. Secondo i suoi progetti invia il suo Angelo che nel nome del Signore sostiene soprattutto poveri e oppressi.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dio con noi!

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 1,18-24
 
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele»,
che significa «Dio con noi».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Parola del Signore.

Sta … in mezzo a voi!

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,6-8.19-28

Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni,
quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo:
«Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?».
Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».

Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei.
Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

Parola del Signore.

Buongiorno … Anche oggi il Vangelo ci svela qualcosa di Giovanni il Battista. Ma chi è per noi: certamente un uomo di grande fede, di grande fiducia nei piani di Dio, tanto da farli diventare il proprio scopo nella vita. 

Oggi condividiamo la lectio del Monastero di Sant’Antonio Abate in Roma dove siamo oblati:

per ascoltare clicca qui

Un grazie particolare a Luisa di Piancastagnaio in Toscana per la foto della Basilica di Assisi.

Non l’hanno riconosciuto

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 17,10-13

Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

Parola del Signore

Ieri sera, nella nostra parrocchia è iniziata la novena di Natale questa pratica devozionale ispirata al periodo di nove giorni passati in preghiera nel Cenacolo dalla Madonna e dagli Apostoli dopo l’Ascensione in attesa della discesa dello Spirito Santo. È capitato però che eravamo presenti solo in due. Con semplicità abbiamo celebrato la liturgia e lo abbiamo fatto idealmente insieme a tutta la Comunità dei battezzati. È stato un momento molto bello, molto intimo, direi profondo. Nella Chiesa con i suoi banchi vuoti, l’organo privo di suoni, il coro muto è trionfata la Parola e due flebili voci hanno pregato il Dio bambino che sta per venire e ringraziato il Padre per la cura e la pazienza con le quali continua ad Amare l’umanità. E, questa mattina, il Vangelo ci racconta di come il popolo eletto non è stato capace o in grado di riconoscere Giovanni il Battista e lo stesso popolo ha fatto molto soffrire Gesù fino a crocifiggerlo. Forse anche noi, presi dal quotidiano, stiamo rischiando di non riconoscere più il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Dedichiamo la giornata di oggi a fare memoria delle radici profonde della nostra fede cercando di darci risposte di senso.

Il Dio bambino sta per venire, … prepariamo davvero il nostro cuore alla sua accoglienza!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Non ascoltiamo

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,16-19

In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”.
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».

Parola del Signore.

Dio è come i bambini di cui parla Gesù oggi e noi, invece, donne e uomini sordi. Non Ascoltiamo la sua voce e non riusciamo a cambiare la nostra vita. Forse l’impegno più importante resta quello di Amare nel quotidiano con il coraggio di chi resiste alle sirene del mondo che vorrebbero trasportarci lontani dalla grotta dove invece il Dio bambino sta per venire.

Inizia oggi la Novena di Natale. Se possiamo andiamo a Messa per “Ascoltare” la Parola e assaporare il “gusto” del Mistero.

Buon inizio della novena di Natale

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Chi ha orecchi, ascolti!

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,11-15
 
In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.
Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».

Parola del Signore.

L’invito che stamattina ci viene dal Vangelo è questo: “Ascoltare la Parola”. Si, ascoltare la Parola con il cuore e la mente e poi fare scelte creative in un mondo sempre più piatto. Fare scelte che camminano spinti dalla Speranza, dalla Fede e senza pregiudizi. Questo mondo possiamo cambiarlo, possiamo renderlo umano, vero e autentico se ci facciamo guidare dal bene per l’altro, se lo rispettiamo, se lo consideriamo un fratello di cui prendersi cura.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Mite e umile

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,28-30
 
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore

Gesu ci suggerisce mitezza e umiltà, ci invita a prendere la via della pazienza, ci sprona ad essere persone semplici.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️