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Il Padre tuo ti ricompenserà

Digiuno, preghiera ed elemosina sono tre pratiche molto antiche che, però, Gesù vuole rendere vere. Che significa?

Il digiuno che ci chiede non è una pratica materiale ma qualcosa di molto più profondo: ci chiede, infatti, di digiunare dal seguire gli istinti che sono tentazioni del male. Ci chiede, per esempio, di evitare di parlare male dell’altro o di fargli del male; di astenersi dal giudicare; di digiunare dall’atteggiamento dell’orgoglioso; di astenersi dal sentirsi superiore a chiunque; ecc.

La preghiera non è ripetere formule per sentirsi a posto. Pregare è dialogare con un Padre che ci ama e si dialoga anche e, soprattutto, restando muti a guardare Cristo crocifisso, ad ascoltare cosa ci sta cercando di dire il brano del vangelo del giorno. Pregare è restare in silenzio lì dove ci ha messo il Signore anche se è scomodo e facciamo fatica a tirare la carretta.

Fare l’elemosina non è “dare” a chi non ha. Troppo facile (per qualcuno di noi non è nemmeno facile), troppo comodo (ci si lava solo la coscienza), troppo semplice (non facciamo neanche tanta fatica). Fare l’elemosina è “condividere”. Perché nella condivisione non c’è uno che dà e uno che riceve, non c’è chi ha e chi non ha, non c’è uno più ricco e uno più povero. No, nella condivisione vera e autentica c’è parità, c’è fratellanza, c’è Cristo.

Queste sono le pratiche che Gesù ha chiesto quando ha attraversato la Palestina e questo continua a chiedere a noi oggi … Ma senza se e senza ma questo messaggio lo abbiamo ben tradito e mal tradotto. Spesso cerchiamo di velare i gesti con parole e teorie varie che tendono a giustificare i nostri egoismi, gli stessi di sempre. La rivoluzione cristiana, probabilmente, non è mai iniziata … vediamo di metterci impegno in questa Quaresima. Non sarà facile ma almeno proviamoci.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 6,1-6.16-18
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Parola del Signore.

Molti dei primi saranno ultimi

Oggi il Signore ci invita a farci ultimi, ad essere umili e ad evitare ogni tipo di esaltazione. Sono parole che segnano una chiara direzione di marcia, una evidente scelta di campo e indicano un orizzonte di povertà che non è una banale rassegnazione ma un vero percorso di vita per appassionati di Dio. Questo è il momento giusto per cominciare o proseguire il cammino. Da domani, infatti, inizia la Quaresima che può aiutarci a ritrovare noi stessi. Ma per fare strada abbiamo bisogno di coraggio e di una nuova volontà di ridarci vita e speranza.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,28-31
 
In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».
Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».
 
Parola del Signore.

Vieni e seguimi

Lo avevamo intuito da tempo ma oggi Gesù è molto chiaro. La ricchezza è un ostacolo forte per chi vorrebbe seguire Gesù. Dobbiamo riconoscere che non è l’uomo che possiede le ricchezze ma, al contrario, sono le ricchezze a possedere il cuore dell’uomo.

Basterebbe questa semplice riflessione per la nostra meditazione odierna. Ma è anche giusto non lasciare dubbi che le cose stanno proprio cosi. Ed infatti dopo le ferme e chiare parole di Gesù: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!», il tale che aveva interpellato Gesù “si fece scuro in volto e se ne andò rattristato”. Ma non basta, Gesù aggiunge: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!».

Detto questo ognuno di noi può, con grande sincerità, guardare dentro se stesso e riconoscere quali sono le cosiddette “ricchezze” che hanno preso possesso del nostro cuore e ci impediscono di seguire Gesù. Tra queste, naturalmente, i beni materiali e i nostri conti correnti certamente ma a ben guardare ce ne sono altre altrettanto insidiose e subdole. Apriamo gli occhio e ascoltiamo il cuore 😉

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,17-27
 
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
 
Parola del Signore.

La pagliuzza e la trave

In tutti gli ambienti c’è sempre qualcuno che si fa giudice degli altri e ciò, diciamolo senza timore, accade anche nella Chiesa. Si tratta di persone che sentono di essere investiti di questo compito e sparlano degli altri ma non si soffermano a guardare se stessi. Ed ecco l’intervento di Gesù: «Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello» (6,42).

Inutile nascondere che questa tentazione è molto comune ed infatti è più facile mettere in evidenza gli errori degli altri piuttosto che esaltarne i pregi. Perfino Gandhi ha osservato: «L’uomo giusto si addolora nel biasimare gli errori altrui, il malvagio invece ne gode». 

Ecco perché Gesù ci invita ad essere misericordiosi evitando ogni ipocrisia: «Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso» (6,36).

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Ecco la lectio di Padre Innocenzo Gargano, tenuta ieri sera al Monastero di Sant’Antonio Abate sull’Aventino. Clicca sul link

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Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,39-45

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.

Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda».

Parola del Signore.

Come bambini

I bambini si fidano senza riflettere. Si fidano e affidano al papà, alla mamma … ai nonni … Forse per riconoscere Dio ciò che abbiamo di meglio è il cuore di un bambino che con semplicità si fida e affida chiedendo di essere amato.

A pensarci bene la vita cristiana è un cammino di fiducia nel prossimo vedendo in lui Gesù… e Gesù stesso ci ha detto che Lui lo possiamo trovare nel nostro prossimo, nelle persone che incontriamo e che si rivolgono a noi con fiducia.

Ma c’è anche un altro modo di capire quello che Gesù ci dice nel vangelo di oggi: «accogliere il regno di Dio come si accoglie un bambino». Il bambino, infatti, crescerà e si svilupperà ed è come il regno di Dio che dobbiamo aiutare a crescere giorno per giorno nella nostra realtà, accogliendo e amando davvero le persone che vivono vicino a noi, quelle che incontriamo sul lavoro dando fiducia e fidandoci di loro. La fiducia costruisce il bene. E ogni persona che incontriamo è un’opportunità per dare fiducia e ricevere fiducia. Bisogna stare al gioco. Accogliere il regno di Dio come si accoglie un bambino significa vegliare e pregare per accoglierlo quando viene, sempre all’improvviso, a tempo e fuori tempo. Dobbiamo vedere in ogni persona una possibilità di amare e dobbiamo farlo avendo fiducia in quella persona … è così che il mondo cambia e si costruisce il regno di Dio. Fidarsi ...

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,13-16
 
In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso».
E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, ponendo le mani su di loro.
 
Parola del Signore.

Abbiate sale in voi

Ancora una volta il Signore ci invita ad essere sale, cioè a dare sapore alla vita. È un bel compito, una richiesta semplice, vera e stimolante. Ma come essere “sale”, come dare “sapore”?

Gesù fa almeno due esempi: uno a fare del bene, dando da bere a chi ha sete; e secondo ad astenersi dal fare del male dando scandalo.

Come al solito Gesù va subito al concreto, al pratico, alle cose semplici. Egli non ci chiede cose impossibili, non ci chiede azioni eroichoe, ci chiede, semplicemente, di essere umani, di Amare la vita e il nostro prossimo.

Dobbiamo, però, fare attenzione a non farci rapire dal male, dall’interesse personale e dal desiderio di potere e di ricchezza. Essere seri, onesti, semplici, pratici, umili, lavoratori e fare del bene … possiamo farlo e siamo certi che il nostro cuore vuole farlo. Nelle nostre decisioni, perciò, facciamoci guidare dal cuore e la nostra vita sarà sale per noi e gli altri. 🤗

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 9,41-50
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via:  è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.
Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».
 
Parola del Signore.

Chi non è contro di noi è per noi

Si può seguire Gesù e non essere nella Chiesa perché il regno di Gesù è più grande della Chiesa.

I discepoli, invece, vorrebbero l’esclusiva. Credono che per fare un miracolo o del bene occorre far parte del gruppo. Ma Gesù ha visioni molto più ampie e rimprovera i discepoli intimando loro di non impedire a chi non fa parte del gruppo o, non è nella Chiesa, di fare il bene. Il cristiano, infatti, non ha l’esclusiva del bene. Tutti possono fare del bene e chiunque lo fa appartiene a Gesù.

Diciamoci la verità ciò che conta veramente è fare del bene è Amare, è stare accanto ai poveri, agli emarginati e a chi ha bisogno. Ed è a partire dal centro del nostro cuore che nasce il proposito di fare del bene. È nel cuore, infatti, che si combatte la battaglia più dura e più difficile. È nel cuore che l’uomo sceglie da che parte stare e sceglie di vivere secondo la semplicità dei figli di Dio,.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 9,38-40

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva».
Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi».

Parola del Signore.

Le potenze del male non prevarranno

Riconoscere Gesù come il Cristo è il segno del passaggio dal non credere all’essere un credente. È un passaggio decisivo e oggi ci viene chiesto se abbiamo fede. Se davvero, nel cuore, crediamo in Gesù.

Il primo che esprime una fede sincera in Gesù è Pietro. La sua non è una fede “perfetta” ma di certo è sincera, genuinauna fede viva. Chiediamoci, oggi, se noi abbiamo fede (almeno un po’ di fede) e se questa fede pur non essendo perfetta ci spinge, però, a cercare con sincerità una risposta. Se, cioè, ci sentiamo interpellati e cerchiamo un senso a questa vita. Forse abbiamo tanti dubbi, tante domande senza risposta però se siamo sinceri, autentici e veri il Signore ci troverà impegnati a cercarlo e, questa, è già la dimostrazione che non siamo freddi, non siamo indifferenti alla sua storia e al suo messaggio d’amore.

Se stiamo camminando in questa direzione, se il nostro cuore s’interroga su Gesù, in realtà siamo pietre vive, persone affidabili, donne e uomini che non hanno perduto la propria umanità. Abbiamo un cuore!

In questo caso il male non potrà prevalere perché la potenza dell’Amore è più forte di qualsiasi tentativo di fare del male …

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 16,13-19

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Parola del Signore.

Aiuta la mia incredulità

Gesù accoglie il grido di dolore di un padre che chiede la guarigione del figlio e Gesù chiede al padre di avere Fede. Il padre, come può capitare a noi tutti, ha una fede fragile, incerta, piena di domande e ha difficoltà a dare fiducia. Gesù, però, concede fiducia ma chiede anche la collaborazione dell’uomo.

Vediamo, invece, che oggi il mondo ci propone modelli diversi. Ci chiede di essere sicuri, arroganti, aggressivi; ci chiede di imporci con la forza e la sicurezza di chi sente che tutto dipende da se stessi. Gesù, al contrario, ci propone di essere veri e autentici, di non aver paura di mostrare le nostre debolezze e la nostra fragilità. Gesù stesso ci chiede di avere fiducia, ci chiede di pregare per domandare un aiuto che ci faccia vincere la nostra incredulità. Lui, il Signore, vede tutto, ascolta tutto, … È attento ad ogni nostro minimo sussurro o pensiero e ci Ama, ci Ama profondamente. Il Signore, perciò ci chiede di agire confidando nella sua misericordia e nella sua provvidenza che interviene nella nostra vita attraverso strade che nemmeno riusciamo o sappiamo immaginare.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 9,14-29
 
In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro.
E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono.
Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede».
Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!».
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».
 
Parola del Signore.

Amate i vostri nemici

Per essere discepoli di Cristo non c’è altra strada. Amati da Dio, siamo chiamati ad amare; perdonati, a perdonare; toccati dall’amore, a dare amore senza aspettare che comincino gli altri; salvati gratuitamente, a non ricercare alcun utile nel bene che facciamo. E tu puoi dire: “Ma Gesù esagera! Dice persino: «Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano»; parla così per destare l’attenzione, ma forse non intende veramente quello”. Invece sì, intende veramente quello. Gesù qui non parla per paradossi, non usa giri di parole. È diretto e chiaro. Cita la legge antica e solennemente dice: “Ma io vi dico: amate i vostri nemici”. Sono parole volute, parole precise.

Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano. È la novità cristiana.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Per chi lo desidera ascoltare ecco la lectio di dom Innocenzo Gargano dal monastero di Sant’Antonio Abate in Roma

http://www.camaldolesiromani.com/wp-content/uploads/2022/02/7a-TO-C-19-02-22.mp3

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,27-38

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro.
Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso .
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio”.

Parola del Signore.