Un povero alla porta …

Il profeta Amos parla dei ricchi così: “insensibili e indifferenti davanti a poveri e oppressi, fautori e protagonisti delle ingiustizie”. Il ricco, con il cuore chiuso, non ha un nome mentre il povero che bussa, si: si chiama Lazzaro che significa colui che è assistito da Dio.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 16,19-31

In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

Parola del Signore.

Dicono e non fanno

“Le parole di Gesù riguardano ognuno di noi … uomini e donne religiosi di ogni epoca. Siamo noi oggi i veri destinatari delle taglienti parole del Signore. … anche noi spesso “diciamo e non facciamo”, amiamo essere ammirati, cerchiamo i primi posti, ostentiamo vanitosamente simboli religiosi o di potere e ci rallegriamo di essere chiamati con titoli altisonanti”.

Matteo Ferrari, monaco benedettino camaldolese

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 23,1-12

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate padre nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Parola del Signore.

Il volto cambiò aspetto

Buongiorno. Ecco la lectio sulle letture di questa II domenica di Quaresima a cura di dom Innocenzo Gargano monaco camaldolese

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Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,28b-36
 
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.

Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Parola del Signore.

Serafino di sarov

La Quaresima è tempo favorevole per ascoltare lo Spirito e fare con Lui un viaggio irripetibile.

Ecco un breve testo dello starec Serafino di Sarov monaco russo ortodosso del XIX secolo.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

«Bevi dove beve il cavallo,
lui non berrà mai acqua cattiva.
Metti il letto dove dorme il gatto.
Mangia il frutto che ha toccato il verme.
Prendi il fungo dove si siede l’insetto.
Pianta il tuo albero dove scava la talpa.
Costruisci la casa dove il serpente si scalda.
Scava la fontana dove gli uccelli
si nascondono dal caldo.
Mangia più verde avrai gambe forti
e un cuore più resistente come gli esseri della foresta .
Nuota spesso e ti sentirai sulla terra come i pesci nell’acqua.
Guarda il cielo più che puoi e i tuoi pensieri diventeranno leggeri e limpidi.
Taci di più e parla di meno e nella tua anima regnerà il silenzio e il tuo animo sarà pacifico e tranquillo.»
(San Serafino di Sarov)

SILENZIO e preghiera

Cari amici, da domani mattina e fino a Pasqua il nostro eremo entra in un tempo di silenzio e preghiera. Pertanto tutte le nostre iniziative pubbliche saranno sospese. Riprenderemo, se Dio vorrà, nel tempo di Pasqua. Per ora auguriamo a voi tutti di vivere questo tempo nel silenzio personale e di famiglia, nella preghiera continua e compiendo opere di carità.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Buon cammino

Voi dunque pregate così

Oggi Gesù ci insegna a pregare e pregando a perdonare le azioni malvagie e le cattiverie che subiamo ogni giorno. Ci sono persone che con le loro parole e il loro comportamento fanno del male all’altro e rendono la vita degli altri un inferno. Sono persone che ascoltano i loro istinti peggiori e non si curano delle altre persone. Agiscono con furbizia, peggio ancora con la violenza. Sono ingannatori di mestiere. Rubano, imbrogliano e fanno della loro vita un inno al male. Al centro della loro vita c’è solo il denaro, il potere e la ricerca del successo.

Dobbiamo avere la forza di perdonarli e anche il coraggio di pregare per loro. È duro ma necessario e se riusciremo a farlo saremo davvero liberi e forti, capaci di camminare da giusti in un mondo perverso e degenere. È questa la via della santità, la via per pacificare il nostro cuore. Il Padre nostro che Gesù ci ha insegnato ci aiuta a compiere questo miracolo in noi e a salvare la vita che Dio ci ha donato. Non spetta a noi giudicare … il giudizio di Dio arriverà a tempo debito.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 6,7-15
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

Parola del Signore.

Se non ora quando?

L’amore non ha bisogno di annunci, di belle parole, di chiacchiere. L’amore ha necessità di gesti concreti, di fatti, di un dare concreto, del nostro tempo migliore.

Il notissimo brano di oggi dovrebbe scuoterci tutti, dovrebbe agitare le nostre vite, dovrebbe fare tremare davvero le nostre coscienze.

A noi sembra che le parole di Gesù se da un lato valgono per tutti dall’altro sono pronunciate in maniera più evidente guardando chi ha fatto dell’annuncio dell’amore un modo di fare, un “mestiere”. Gesù, si rivolge a ciascuno di noi, sbattendoci in faccia il nostro perbenismo, le nostre mani lisce, i nostri capelli pettinati i nostri vestiti sempre stirati, puliti e ordinati. Oggi ci chiede di scendere dal piedistallo, dalla comodità di chi non muove personalmente mai un dito, di chi si erge sempre a giudice dell’altro. Gesù ci chiede di amare con concretezza. Sta a noi ora fare, andare, rompere le barriere del perbenismo, aprire il cuore a agire con le mani e sporcarsi … Sta a noi farci prossimi di chi ha bisogno e ci chiede aiuto.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 25,31-46
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Parola del Signore.

Aquila e Priscilla