Si mise in Cammino

Ieri come oggi il mondo fa fatica a riconoscere il nuovo e nonostante ci passa davanti è rifiutato. Siamo abituati a conservare abitudini e ad avere pregiudizi che non lasciano scampo.

Bellissima resta l’immagine di Gesù che passa in mezzo alla folla e si mette in cammino.

Per essere e vivere è necessario lasciare e andare; è indispensabile guardare oltre e immaginare; è accettare l’imprevisto e dare corpo alla fantasia. Solo così possiamo tentare di cambiare questo mondo e lasciarlo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
a proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

   Parola del Signore

Prendi la tua croce e seguimi

 Vivere la vita a colori è accogliere il quotidiano stringendo una mano invisibile e forte. È un viaggio nel quale si desiderano i desideri di Dio offrendo la propria vita: è imparare a resistere alle tentazioni che cercano di rompere le amicizie e le relazioni evitando, così, di cedere il passo ad ogni forma di reazione.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».

   Parola del Signore

Racconterò la tua salvezza

Oltre le nuvole grigie, oltre le alte montagne, oltre ogni orizzonte, oltre ogni oceano … ci sei tu!!!

Franca e Vincenzo, osb-cam

In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami. R.

Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio. R.

Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno. R.

La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie. R.

  

Il Re NON oppose rifiuto

Preparare il Regno investendo il cuore in questa dolce avventura suscita, ieri come oggi, l’antipatia e l’odio del mondo. Ed è così che Giovanni il Battista, uomo giusto e santo, viene tacitato per sempre finendo con la testa tagliata.

Eppure, la passione per il Signore deve essere più forte del male, più forte dell’odio di questo mondo, più grande di ogni forma di cattiveria. Nessuno, infatti, per paura rinunci al dovere e alla consolazione della testimonianza. È il Signore che chiede a tutti di continuare il cammino anche se ci sono ostacoli, anche quando il terreno è accidentato anche quando c’è chi vorrebbe tacitare la voce della coscienza.

Nessuno rinunci ad essere occhio, orecchio e voce del Dio della vita. Non si può e non si deve rinunciare al bene per paura di essere “ucciso” (o emarginato, o accantonato, o deriso dai potenti soloni di questo tempo spesso travestiti da agnelli).

Il Regno merita l’impegno di ogni umile cristiano che armato della fede deve continuare a spingere i suoi passi in avanti anche quando il vento soffia in direzione contraria e tanti ignavi si nascondono sotto coperta.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.

   Parola del Signore

Trasformatevi

Era il 27 agosto 1988 quando in un piccola cappella sul mare abbiamo detto il nostro “si” all’amore … Oggi ne facciamo memoria rileggendo una delle letture che avevamo scelto e che da 32 anni ci accompagna per aiutarci a correggere la nostra vita sempre in affanno nel cercare di rincorrere la volontà di Dio. Speriamo di riuscire, almeno parzialmente, in qualche tentativo. Confidiamo nel Signore. Chiediamo anche a te una preghiera.

Franca e Vincenzo, osb-cam

1 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. 2 Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
3 Per la grazia che mi è stata concessa, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto è conveniente valutarsi, ma valutatevi in maniera da avere di voi una giusta valutazione, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. 4 Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, 5 così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri. 6 Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; 7 chi ha un ministero attenda al ministero; chi l’insegnamento, all’insegnamento; 8 chi l’esortazione, all’esortazione. Chi dà, lo faccia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.
9 La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; 10 amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. 11 Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. 12 Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, 13 solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell’ospitalità.
14 Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. 15 Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. 16 Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un’idea troppo alta di voi stessi.
17 Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini18 Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti. 19 Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all’ira divina. Sta scritto infatti: A me la vendetta, sono io che ricambierò, dice il Signore. 20 Al contrario, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo questo, infatti, ammasserai carboni ardenti sopra il suo capo21 Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male.

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti

Chiamati ad essere veri, spesso ci si presenta bene ma si è marci dentro. Eppure ci si accorge subito delle falsità che abitano la vita del cristiano non autentico.

Gesù abbandona il linguaggio felpato e si esprime con durezza verso quei “capi” ( scribi e farisei) che lodano i profeti del passato ma non riescono a riconoscere quelli che li circondano. Anche oggi, insomma, si rifiuta il nuovo che emerge fuori dagli apparati del potere costituito. I potenti di turno, infatti, di fronte al nuovo, esprimono insofferenza e agiscono ignorandolo o, peggio, esprimendo disprezzo e sarcasmo.

Forse potremmo essere noi (tutti noi) quelli che si impegnano a riconoscere i semi di bene e decidono di agire per sostenere e incoraggiare il nuovo.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».

   Parola del Signore

Guai a voi

Il potere si nutre del rispetto delle forme e dei suoi dettagli mentre il cuore della vita buona è trascurato.

Gesù conosce bene queste “guide cieche” capaci di mettere a fuoco i particolari tralasciando la misericordia e la fedeltà alla giustizia vera.

Ieri come oggi, chi fa della legge un idolo è quasi sempre un cieco e interessato gestore del potere e, quel che è peggio, la applica senza cuore a proprio piacere.

Gesù li chiama “ipocriti” e tali sono e restano non meritando, perciò, alcuna vera considerazione. Lasciamo che vadano per la loro strada …

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!».

   Parola del Signore

Abbiamo trovato Gesù

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,45-51

In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore

Tu sei il Cristo.

Quante volte ti abbiamo incontrato senza averti riconosciuto; quante volte siamo stati sordi alle tue parole; quante volte la tua presenza è stata una buona provvidenza?

Desideriamo da oggi imparare a saper vedere, ascoltare e agire riconoscendo il tuo volto, le tue parole e la tua volontà per costruire buone relazioni con te, con gli altri e con il mondo.

Aiutaci allora a fare bene il bene per mostrare a noi e agli altri il legame profondo con te che sei il Dio della vita.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

   Parola del Signore

Dicono e non fanno.

Chiediamo perdono per il nostro stile di vita e per tutte le volte che siamo stati fintamente devoti, per tutte le volte nelle quali, come i sacerdoti del tempio, abbiamo aspirato ai primi posti o abbiamo desiderato metterci in mostra.

Oggi chiediamo perdono a Dio e agli uomini per tutte le volte nelle quali abbiamo aspirato o creduto di essere “maestri” e ricordiamoci che uno solo è il Maestro, solo Lui è la nostra guida e solo Lui dobbiamo ascoltare e seguire.

Cerchiamo l’umiltà dei figli di Dio che non è servilismo ma Servizio, che non è sudditanza ma capacità di discernimento e coerenza alla Parola di Dio.

Cerchiamo, ogni giorno, di piacere a Dio e non agli uomini e di saper scegliere la via dell’Amore vero che non ci chiede il successo, il potere e la ricchezza ma solo un cuore capace di vedere … Mettiamo al primo posto il Signore e rifiutiamo ogni potentato locale di qualsiasi natura. Dio parla a tutti (nessuno escluso) non ha bisogno di intermediari o di chi si serve di Lui per esercitare un potere e per dimostrarlo esclude, umilia e rifiuta la relazione. Chi si comporta così è un falso profeta e ognuno saprà ben riconoscerlo nel quotidiano. Coraggio!!! 😉

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

   Parola del Signore