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Il Dio assente

L’identità di Gesù è sempre stata al centro di diatribe e spesso di litigi che in qualche caso hanno scatenato guerre. L’uomo, infatti, si è sempre interrogato sulla questione e le risposte sono sempre state diverse. Anche oggi è questa la realtà. Duemila anni di cristianesimo non sono bastati a trovare una risposta uguale per tutti. Anzi, soprattutto negli ultimi anni, vediamo che il dibattito in merito interessa un numero di persone sempre più piccolo, un piccolo resto. Il mondo appare sempre meno interessato e, peggio ancora, sempre più indifferente di fronte a Gesù. Le chiesa sono sempre più vuote e hanno perduto la centralità di un tempo. Gli stessi parroci hanno perso prestigio e autorevolezza. Il mondo cerca di fare da solo e appare poco interessato a sapere, capire e scrutare Gesù. Non ci si interroga più e, soprattutto, i giovani appaiono completamente indifferenti. Forse questa è la prima generazione che prova a costruire la propria vita senza Dio. Stiamo esagerando?

Purtroppo anche varie indagini sociologiche hanno dovuto prendere atto di questa realtà e la tendenza non accenna a diminuire. Mentre viviamo questa realtà nella Chiesa aumentano le lacerazioni, i conflitti, le lotte e nel resto di popolo di Dio rimasto ancorato alle parrocchie cresce il disorientamento. Noi non ci stiamo a questo gioco e proviamo a reagire cercando di fare la nostra parte come ci è possibile. Ogni battezzato è chiamato a fare altrettanto cercando di costruire relazioni fraterne che sono il segno visibile di una Chiesa che prova a ripartire.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 7,40-53
 
In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.

Parola del Signore.

Il mondo cambia e io che faccio?

Alfio: Una delle affermazioni più forti e poco ascoltate di papà Francesco dice: «Non siamo in un’epoca di cambiamento, ma in un cambiamento d’epoca». Il mondo sta cambiando e noi che facciamo?

Roberta: Certe volte lo penso anche io ma ormai ho superato i 50 anni che cosa posso fare?

Alfio: Qui sta il punto. Se ti accorgi che le cose non vanno, se sei in difficoltà, se così come stai non c’è la si può fare è tempo di cambiare.

Roberta: Vedi Alfio credo che non ne ho il coraggio. Ho paura di lasciare le cose che faccio e se poi va peggio? 

Alfio: Roberta se hai capito che le cose non vanno, se sei sull’orlo di un disastro allora DEVI cambiare altrimenti le conseguenze saranno peggiori. Ci sono cose, valori, affetti e relazioni che forse hai trascurato per tanto tempo. È il momento per fare un cambiamento totale. Lascia le cose che fai e fai un percorso nuovo. Non è tardi, non è mai tardi. Anche se hai 30, 40, 50, 60 o più anni puoi cambiare. 

Roberta: Ma come faccio? 

Alfio: Cambia vita, cambia lavoro, cambia modo di pensare, utilizza tutte le risorse che hai per mettere fine a tutte le tue difficoltà. Se serve chiedi aiuto e sostegno per sostenere questo passaggio, questa transizione, questo tuo, mio, nostro, mondiale ineluttabile cambiamento d’epoca … C’è la puoi fare, c’è la possiamo fare anzi, ce l’ha faremo senz’altro ma, anche io e tu, tutti, come questo mondo, e insieme a questo mondo, siamo chiamati a cambiare per poter vivere bene e felici … I modi di pensare del passato non vanno più bene dobbiamo recuperare quella umanità che abbiamo smarrito per correre dietro finti bisogni. Puoi farlo, possiamo farlo, anzi dobbiamo farlo. Cominciamo subito. Non dobbiamo aver paura del nuovo, dobbiamo stare nel nuovo, in quel cambiamento d’epoca che dobbiamo affrontare. Più semplicità e meno apparenza, più cuore e gentilezza. Non siamo soli. C’è un Dio che non ci lascia mai soli; non ci lascia in pasto a qualche bestia vestita da umano.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

I racconti di ALFIO … Volare nel blu

Alfio: Sono giorni complicati … la pandemia, la guerra in Ucraina, una crisi strisciante che ci morde il cuore.

Sandro: È vero Alfio e anche io e la mia famiglia siamo in ansia … molte cose sono cambiate e molte cambieranno ancora …

Alfio: Caro Sandro se guardi la storia del mondo anche nel passato ci sono stati momenti di cambiamento epocali ma poi si è ripartiti.

Sandro: È vero ma, diciamo la verità, non siamo pronti. Non sono pronti i nostri figli e noi non riusciamo a cambiare prospettiva.

Alfio: Si, Sandro, hai ragione vedo persone che continuano a vivere come prima e altre che stanno approfittando per sfruttare le debolezze di chi è caduto in povertà o sta camminando sul filo di lana.

Sandro: Ci sono egoismi che si gonfiano e appetiti che si fanno sempre più intensi. 

Alfio: Tranquillo Sandro c’è una giustizia più grande. Arriverà per tutti il momento della verità… Allora ognuno sentirà il peso delle sue azioni e il rimorso potrebbe perfino spaccare il cuore

Sandro: Ma tu credi davvero che i cattivi pagheranno per le loro azioni malvage?

Alfio: Non so rispondere ma credo che ogni sofferenza sarà sollevata e ogni dolore troverà gioia … Nessuno potrà più fingere e la Verità, tutta intera, brillerà come il sole in un cielo azzurro.

Sandro: Ogni prato si riempirà di margherite e ogni albero di buoni frutti; i campi daranno ancora il buon grano e ogni gregge ottimo latte. 

Alfio: Grazie Sandro. Le tue parole aiutano la speranza e danno coraggio ai cuori per tornare a battere ancora forte e a volare nel blu. Questo nostro mondo ne ha proprio bisogno.Buon cammino.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Gesù l’uomo che spera e lotta con noi

Ognuno di noi si è fatta una propria idea di Gesù. Lo abbiamo modellato secondo i nostri desideri e lo vogliamo secondo i nostri comodi. Quando la sua immagine reale non corrisponde alla nostra cerchiamo di trovare ragioni per affermare i nostri desideri e cioè i nostri comodi. In buona sostanza non accettiamo e non accogliamo il Figlio di Dio per come è. A noi piace che egli sia una sorta di supereroe e ce lo dipingiamo come un “pronto intervento”. Gesù, invece, è altro, totalmente altro. Egli è il principe degli umili, il modello dei semplici che in profondità sanno leggere e offrire visioni e ragioni di senso; egli è colui il quale ci dà motivazioni forti per vivere e per accettare le sconfitte. Gesù è anche l’uomo capace di vivere sopportando e accogliendo i malvagi con un sorriso di pace; egli sa accarezzare le spine senza mostrare il dolore e amare senza chiedere di essere ricambiato. Gesù è l’uomo capace di resistere alle avversità, di soffrire guardando in faccia chi lo perseguita; egli è l’uomo che spera anche quando la speranza sembra mancare. Gesù è il modello di vita che a noi non piace e non vogliamo vivere. Noi ci siamo costruiti un altro Gesù. Il nostro è forte, vincente e capace di intervenire dove noi non arriviamo. Forse è arrivato il momento di essere capaci di stare con i piedi per terra e aprire gli occhi. Gesù allora sarà nostro compagno di viaggio: gioirà con noi e soffrirà con noi e sarà al nostro fianco per sostenerci nelle fatiche quotidiane che non mancheranno. Occhio allora, guardiamo oltre la gabbia nella quale ci siamo messi, scopriamo, senza paura, cosa c’è oltre la nebbia che ci nasconde la verità e decidiamo di essere amici veri di Gesù che, non fa magie, ma lotta con noi e spera con noi.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 7,1-2.10.25-30
 
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi  di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercarono allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

Parola del Signore.

1- I racconti di Alfio

Alfio: Ho attraversato il mare. Le onde mi hanno sballottato come un vecchio tronco.
Mirco: E durante la tempesta chi hai incontrato?
Alfio: Ho visto molte ombre che fuggivano. Qualcuna sembrava volersi fermare ma poi una folata di vento la portava via.
Mirco: E tu durante il viaggio come ti sei sentito?
Alfio: A volte mi sono sentito solo e altre volte sempre in compagnia di persone di cui potevo fidarmi. In verità ho incontrato anche dei personaggi ambigui o, peggio, furbi che facevano un buon viso e un cattivo gioco.
Mirco: Come hai reagito con questi?
Alfio: Vedi Mirco con questa gente non serve reagire, è perfettamente inutile. Mentre loro credono di non essere scoperti tu devi assecondarli lasciandoli andare per la loro strada mentre tu percorri la tua.
Mirco: Ma questi penseranno di essersi presi gioco di te e di essere più scaltri.
Alfio: La vita vera è altra cosa. Lasciali andare e augura loro comunque una buona sorte. Tu, però, non cedere alle loro tentazioni. Quando tutto sarà svelato si vergogneranno. Ancora una cosa: non odiarli. Questa sarà la tua più grande vittoria e vivrai sereno. La tranquillità non ha prezzo. Buon cammino Mirco e, mi raccomando, occhio.

Credere

Quanto è difficile credere! Gesù lo sa molto bene e, oggi, cerca di spiegare dove possiamo trovare le prove (le testimonianze) che ci aiutano a credere in Lui come Figlio di Dio. La prima testimonianza è quella di Giovanni Battista che si è espresso con parole chiare. La seconda testimonianza sono le opere che Gesù ha fatto durante la vita. Si tratta di tutte cose che compie perché il Padre gli dà l’Autorità per compierle. La terza testimonianza sta nelle Scritture. Primo e secondo testamento parlano di Lui. Nonostante ciò, dice Gesù noi siamo freddi, increduli, dubbiosi. Non abbiamo abbastanza Amore per riconoscerlo e per accoglierlo e, quindi, restiamo distanti da Lui trascorrendo la vita per inseguire i nostri desideri e non quelli del Signore. Durante questa Quaresima coltiviamo il silenzio e chiediamo la Grazia di riconoscerlo e accoglierlo davvero.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 5,31-47

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:
«Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.
Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita.
Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?
Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».

Parola del Signore.

Come il Padre

Il più grande desiderio dell’uomo è quello di conoscere Dio, di vederlo e di incontrarlo. Eppure, possiamo dirlo: Dio nessuno lo ha mai visto ma Gesù ce lo ha rivelato.

Gesù, il Figlio del Padre ce lo ha mostrato e in Lui lo possiamo conoscere e vedere; in Gesù possiamo vedere come agisce nella storia. Ebbene, si, ci basta questa scoperta per vivere l’insperato e ascoltare la Sua Parola e la sua voce.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 5,17-30
 
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno.
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

Parola del Signore.

Vuoi guarire?

Per poter guarire occorre prima di tutto riconoscersi malato e desiderosi di guarire. Questa presa di coscienza, infatti, è la condizione di base perché Gesù possa davvero intervenire. E questo è proprio il cuore del vangelo di oggi nel quale ci viene presentato un malato che da trentotto anni attende di guarire. Ebbene di fronte alla presa di consapevolezza di questo uomo che confessa la sua malattia Gesù interviene e lo invita ad alzarsi e a prendere con se la sua barella per riprendere il cammino della vita. L’invito è chiaramente a non lasciare la memoria del suo passato e a guardare avanti con coraggio.

Gesù rivolge a noi la stessa domanda … e noi vogliamo davvero guarire dalle nostre malattie, dalle nostre debolezze, dalle nostre timidezze, difficoltà e paure? Se la nostra risposta è “Si” allora anche noi siamo invitati a riprendere in mano la nostra vita e senza dimenticare il nostro passato siamo spinti a riprendere il cammino liberati dal male pronti a camminare sulle strade della vita da risorti

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 5,1-16
 
Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina?”». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo.
Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

Parola del Signore.

Va, tuo figlio vive

Spesso ci rivolgiamo a Signore solo per chiedere segni o miracoli. Ci ricordiamo del Signore solo quando siamo in difficoltà. La fede, però, è altra cosa. La fede è, invece, un fidarsi e un affidarsi. Il vangelo di oggi ci indica che ci sono cose che non dipendono da noi, come la vita e la morte. Le donne e gli uomini in realtà non hanno alcun reale potere ma possono però fidarsi e affidarsi alla Parola. La fede è, appunto, un affidarsi alla Parola di Dio. In questa Quaresima chiediamo al Signore di lasciare la fede che cerca segni o miracoli e abbracciare una Fede che si affida alla Parola di Dio. È la Parola di Dio che, infatti, ci dona la vita.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 4,43-54
 
In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch’essi infatti erano andati alla festa.
Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire.
Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino.

Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia.
Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.

Parola del Signore.