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Verranno i giorni

La pratica del digiuno non è mai consigliata da Gesù. Semmai, possiamo dire che sia tollerata. Non è, insomma, una via privilegiata per purificarsi. Quella del digiuno, infatti, è una pratica più prossima all’Antico Testamento e fu introdotta nel quotidiano cristiana solo qualche secolo dopo la Pasqua.

Gesù ha liberati l’uomo dalle formalità e dalle pastoie legaliste dellla religione e consegnato la libertà di vivere l’amore per il prossimo. Tra l’altro non consiglia l’elemosina ma la condivisione dei beni. Non impone la preghiera attraverso formule e ripetizioni di parole ma lascia l’uomo libero di pregare e dialogare con Lui nel modo più semplice.

È giunto il tempo e, speriamo sia proprio questo, nel quale tutti i cristiani possano e desiderino riscoprire il vero messaggio di Gesù che, ed è bene ricordarlo, ci ha donato il “comandamento” dell’Amore senza imporci pratiche e riti. Gesù a prezzo della vita ci ha liberato dalle false autorità, modello vecchio testamento, che, purtroppo, in molti casi, anche oggi, cercano di imporsi nel nostro quotidiano. Lo stesso Paolo ha chiarito che “il Regno di Dio non è questione di cibo o di bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo” (Rom 14,17).

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,14-15

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».

Parola del Signore

Prenda la sua croce

Le persone che seguono Gesù le riconosciamo subito. Sono libere dal potere, lontane da ogni ossequio e, per questo, sono rifiutate, escluse ed emarginate dai potenti di questo mondo.

Chi segue Gesù davvero accantona il proprio io e non teme di vivere ai margini perché è ai margini che ha vissuto il Figlio di Dio. Imitare Gesù significa accettare di soffrire l’esclusione del mondo, la derisione dei potenti e dei loro ipocriti seguaci. Significa accettare gli indifferenti. Questo è lo stile di vita che Gesù annuncia a chi decide di seguirlo. La sofferenza da vivere di cui parla Gesù non riguarda la malattia o il dolore fisico. La sofferenza di cui parla Gesù riguarda quella forma di dolore che colpisce chi volontariamente prende la croce per seguirlo accettando le cattiverie, le malvagità, l’indifferenza e l’esclusione di questo mondo. Seguire Gesù implica necessariamente l’accettazione della croce. Non è evitabile, perché il mondo, il potere e la mondanità esclude e persegue la libertà dello Spirito che è sempre oltre il potere o i potenti di turno. Ma questa è l’unica via per salvarsi. C’è lo dice chiaramente lo stesso Gesù in questo passo del Vangelo di Luca.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,22-25

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».

Parola del Signore

Nel segreto

“Dio ci dà volentieri appuntamento nella casa del silenzio”. (Santa Ildegarda di Bingen) e ci chiede tre rinunce. La prima è rinuncia ad una parte dei nostri beni (elemosina) per essere vicini a chi ha bisogno. La seconda, è una rinuncia volontaria al cibo (digiuno), per educarci e limitarci ma anche per condividere con gli altri. La terza rinuncia è al nostro “io” (preghiera), alla nostra volontà di potenza e a rimetterci nelle sicure mani di Dio.

Ma non basta. Il Signore ci chiede di non essere ipocriti e restare nella verità e sobrietà. Di non fare le cose per apparire o ricevere il plauso degli altri. Sarà Lui a “ricompensarci” e lo farà nel nostro intimo facendosi trovare nel cuore dove tutto avviene nella verità più vera e nel segreto del mondo. È nel cuore che possiamo trovare il Signore ed è nel cuore che possiamo dialogare con Lui.

Il tempo della Quaresima ci offre un’occasione speciale per rientrare in noi stessi e ritrovarci nella verità e, in questa verità, riprendere il dialogo con il Signore. Buon viaggio …

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 6,1-6.16-18

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.

Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Parola del Signore

Non comprendete ancora

Anche i discepoli possono diventare prigionieri della Legge che non vede e non ascolta e che mette in secondo piano il benessere dell’uomo. Questo pericolo è, purtroppo, presente nel cuore di donne e uomini che chiudono il cuore all”amore di Dio. Quando questo accade e accade più di quanto si possa immaginare e tocca la vita di insospettabili il “lievito” dello spirito farisaico entra nel vissuto quotidiano e le persone dimenticano l’amore di Dio assumendo il ruolo di giudici senza cuore.

Gesù si accorge che anche i suoi discepoli vivono questa brutta situazione e gli ammonisce con severità invitandoli a recuperare il senso profondo del suo insegnamento. Amare, accogliere e perdonare senza nulla chiedere in cambio.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 8,14-21

In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane. Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».

Parola del Signore

Li lasciò e partì

Gesù lascia i farisei e parte per andare dall’altra parte della riva. Lascia i “legalisti” per incontrare altre donne e altri uomini. Anche Gesù cerca altro, vuole incontrare un’altra umanità meno presuntuosa e meno aggrappata alle cose esteriori. Vuole conoscere nuove persone che hanno fiducia in Lui, persone che si affidano.

Noi su quale riva stiamo? Abbiamo bisogno anche noi di “segni”? Non ci basta la Sua Parola, il Suo Amore e il Suo perdono?

A che “generazione” apparteniamo?

Oggi, questi tre versetti del Vangelo di Marco, nella loro semplicità, ci pongono una domanda cruciale per comprendere la nostra fede. Rispondere con verità ci aiuta a capire a che punto siamo del cammino.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 8,11-13
 
In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno».
Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.
 
Parola del Signore

Lo voglio …

Abili a nascondersi sotto le Leggi continuano a tenere lontani gli altri cioè coloro che sono ritenuti impuri e che additati come tali sono tenuti ai margini. Ed è così che sotto nuove vesti si rinnovano riti e tradizioni ancestrali che emarginano quanti rifiutano di privarsi della libertà che il Signore riconosce ad ogni persona. Eppure oggi Gesù ci mostra ancora una volta che l’Amore vince ogni impurità e riabilita alla vita attiva chiunque chiede di essere purificato. Nessun “lebbroso” resta tale se chiede al Signore di essere purificato. L’Amore di Dio è oltre la finta giustizia degli uomini “perbene” e supera le vecchie liturgie del potere che pur indossando abiti nuovi si esprime con la stessa sostanza restando relegato all’interno delle sue logiche che non è esagerato definire perverse.

Il male pur travestito resta sempre male che esclude, allontana, emargina e rifiuta con saccente noncuranza l’altro. Il Signore, invece, accoglie, accarezza con tenerezza, perdona sempre e comunque, promuove e offre e chiede collaborazione. Il Signore non si arrocca con i suoi ma abbraccia, condivide la vita reale non parla della vita ma fa la vita.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,40-45

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Parola del Signore

Erano circa 4000

Sente compassione per chi lo segue e ha fame. Davanti alla folla stanca e affamata Gesù offre il pane e prefigura l’Eucarestia. Egli, cioè, offre se stesso e chiede alla folla di sedersi (cioè di mettersi a “tavola” come facevano i Signori romani, sdraiati a terra). È così che Gesù si mette a “servire” e aiuta il popolo a sentirsi Signori serviti. Poi, invita i suoi discepoli a dare loro stessi da mangiare. Cioè chiede ai discepoli di mettersi a servizio del popolo come sta già facendo Lui. Quindi nell’eucaristia non si dà soltanto del pane, ma ci si fa pane per gli altri. Un’ultima, piccola annotazione, per entrare ancora meglio nel senso vero della rivoluzione che Gesù porta nel mondo. Mentre i sacerdoti del passato chiedevano al popolo di lavarsi e purificarsi prima di entrare nel tempio, Gesù fa capire che ciò che rende puri e che purifica davvero è partecipare all’Eucarestia. È prendere Gesù dentro di sé che ci rende puri e ci purifica. È la stessa partecipazione all’Eucarestia e non altro che ci dona lo Spirito. Il cambiamento è davvero enorme e, forse, ancora oggi non siamo riusciti a coglierne il senso e a praticarlo. Spesso, purtroppo, restiamo prigionieri di un modo di pensare simile a quello dei sacerdoti del tempio. Gesù, invece, ci ha liberati e ci offre se stesso. È Lui che ci purifica nel cuore e nello spirito. 😉

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco 
Mc 8,1-10

In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».  Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.
 
Parola del Signore

Apriti

L’amore guarisce ogni “infermità”, apre ogni “cuore”, ravviva ogni “speranza” e da certezze alla nostra vita. L’amore (e nessuno più di Gesù) è capace di guarire, aprire e donare vita rinnovando la capacità di Ascolto e di Parola a chi si è smarrito nei sentieri dell’esistenza.

Chi ne ha fatto esperienza non può tacerlo e non obbedisce allo stesso Gesù che chiede di non dirlo a nessuno. Chi ha riavuto per Amore il dono di Ascoltare e di Parlare non potrà tacere la sua esperienza. Lo stupore e la meraviglia del dono ricevuto chiedono Annuncio e condivisione e rifiutano l’obbedienza al potere dei soliti noti che vivono di autoritarismo dimenticando l’Amore e l’Autorevolezza di Gesù. Questi signori del potere imbrigliano gli ingenui o giustificano loro stessi e i loro “compari arrivisti” tradendo la Verità che dovrebbero servire. 😉

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 7,31-37

In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano.
Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

Parola del Signore

Le briciole

Anche una briciola, una sola briciola d’amore di Dio è capace di saziare la fame dell’uomo che con fede spera nel Signore.

Gesù, infatti, riconosce la presenza della fede in chi spera in Lui e questo gli basta per essere e sentirsi liberati dal male. Ogni impurità scompare, ogni dolore si attutisce se ci affidiamo nelle sapienti mani del Signore e impariamo a vedere e sentire la sua presenza nelle storie della nostra vita.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 7,24-30

In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia». Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.

Parola del Signore

Ascoltatemi tutti

“Tutto è puro per chi è puro; ma per quelli che sono corrotti e senza fede nulla è puro; sono corrotte la loro mente e la loro coscienza”. Tito 1,15.

Il male è nascosto nel cuore e se gli diamo spazio la vita diventa un inferno senza pace e senza gioia. Il male che forse può maggiormente rovinare le nostre vite si chiama egoismo. È un male che s’impossessa dell’uomo che è sempre concentrato solo su se stesso. È così che tutto si fa per soddisfare il proprio “io” e adorando se stessi, gesti e parole sono tutte per onorarsi e per farsi ammirare.

Gesù, invece, ci insegna che per essere felici dobbiamo mettere al centro l’altro, servire l’altro e spazzare via dal cuore ogni impurità.

“Così neanche voi siete capaci di comprendere?” … ci chiede Gesù stamattina.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 7,14-23

In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro».
Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti.
E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza.
Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

Parola del Signore