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Amerai

Ancora una volta Gesù ci indica il modo di cambiare strada rispetto al passato, ci dice come cambiare vita e cambiare il mondo. Amare i nemici; pregare per chi ci perseguita. È questo il nuovo sentiero che traccia una strada nuova rispetto alla vecchia che proponeva l’odio per l’odio.

Gesù dopo le beatitudini, cuore della buona notizia, continua ad offrire indicazioni molto impegnative per la vita quotidiana per essere e vivere da veri figli di Dio.

Il Dio di Gesù Cristo non da secondo i meriti ma offre sole, acqua e cibo a tutti, sia ai giusti che agli ingiusti. Gesù, insomma, rinnova e approfondisce ancora di più la distanza dall’antica Alleanza e dagli insegnamenti dei sacerdoti e degli scribi che sono i difensori di un passato che vorrebbero continuare a rinnovare. Gesù cambia e ci invita a cambiare per vivere da uomini nuovi e per cambiare davvero questo mondo costruendo relazioni nuove. Il suo insegnamento era valido allora e lo è oggi ancora di più. Non lasciamoci sfuggire l’occasione di Amare e di farlo con cuore libero. Siamo sicuri che ogni giorno abbiamo l’occasione per mettere in pratica queste nuove ed esaltanti indicazioni di Gesù.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,43-48
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. 
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Parola del Signore

Non opporti al malvagio

Spezzare le catene del male e respingere ogni provocazione da qualunque parte giunca è uno dei frutti del cristiano che segue il Maestro. Non si tratta, come si potrebbe intendere ad una lettura superficiale del vangelo di oggi, di fare la parte del debole o di chi accetta supinamente ogni cosa. L’insegnamento di Gesù intende mostrare che questo mondo può cambiare e può cambiare in meglio garantendo libertà e partecipazione, carattere forte e risposte ragionate capaci di suscitare domande nuove da parte di chi persegue logiche antiche e violente.

Chi segue il Maestro, invece, saprà rispondere con gesti e parole nuove alle prepotenze e lo farà senza reagire con la stessa violenza ma con l’equilibrio di chi, forte delle proprie ragioni, replica con coraggio senza chinare il capo. La vita di Gesù è l’esempio che ci viene mostrato per conservare la pace e la dignità. Ad ogni discepolo spetta il compito di ascoltare la voce dello Spirito e rispondere al male con il bene, alle provocazioni con pazienza, alla violenza con la non violenza.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,38-42
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
 «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».

Parola del Signore

Un granello di senape

Tanti o pochi che siano stati o sono i piccoli semi gettati sul terreno germogliano, crescono e portano frutto. Come questo accade non lo sappiamo e non possiamo prevederlo e/o immaginarlo. A distanza però possiamo vedere come i semi piantati da Gesù (i suoi discepoli) nel tempo hanno iniziato a seminare a loro volta altri piccoli semi che nel tempo hanno fatto crescere la Chiesa.

Tutto è iniziato con un grande gesto d’amore di Gesù e tutto è proseguito con altrettanti gesti d’amore che, donne e uomini, nel quotidiano dei giorni, condividono con gli altri. Si tratta, anche in questo caso, di piccoli e/o piccolissimi gesti che rinnovano la foresta delle belle relazioni nella quale la Chiesa vive e che nel Regno di Dio sostengono la vita e la crescita del buono e del bello.

Sappiamo che il Re di questo Regno è Gesù e noi tutti siamo i membri chiamati a vivere in questo Regno offrendo gesti di accoglienza, di carità e di condivisione per dare profumo ai fiori e rendere l’aria che respiriamo nelle comunità nelle quali viviamo bella e fresca. Siamo contadini impegnati a seminare e curare germogli d’amore anche quando il tempo è agitato, il vento soffia forte e il cielo è coperto di nubi minacciose. Siamo chiamati a sfidare ogni avversità credendo e sperando sempre che il granello di senape possa attecchire e diventare un alberto capace di offrire riparo e protezione a chi è nel bisogno.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 4,26-34

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Parola del Signore

Pieni di stupore

La Parola di oggi, come sempre, va oltre ciò che emerge dalla lettura semplice. Fatta eccezione per Gesù tutti i presenti non hanno un nome. Si parla dei suoi genitori per indicare tutti i genitori, si parla dello stupore per indicare anche la reazione di chi ascoltava la Parola della Sapienza per eccellenza, si legge che Gesù rivela di avere un Padre suo del quale deve seguire la volontà, …

Il brano ci offre così un senso e un significato che va oltre le parole e invita a guardare il presente e il nuovo come qualcosa di totalmente diverso dal passato. Le cose del passato sono finite Gesù fa tutto nuovo, va oltre la Legge antica, oltre le pratiche e i riti, … Egli ci indica la via della Sapienza del cuore per fare della nostra vita un capolavoro unico ed irripetibile. Ognuno, infatti, è unico e scelto dal Signore per mostrare al mondo uno spicchio del “cielo”.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca

Lc 2,41-51

I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.

Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.

Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.

Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.

Parola del Signore.

Né uscì sangue ed acqua

Paradossalmente spezzare le gambe ad un condannato a morte sulla croce era un gesto di pietà attraverso il quale si accellerava la morte. Ed è ciò che fanno i soldati ai due crocefissi con Gesù. A Gesù non serve perché annota l’evangelista “era già morto”. Ma uno dei soldati presenti decise di colpire Gesù con una lancia trafiggendolo al fianco. E qui accade ancora un fatto straordinario: “subito né uscì sangue e acqua”. Gesù anche se il suo corpo appare senza vita dona vita. Sangue ed acqua sono, infatti, simboli di vita che sgorgano dal suo costato per comunicare vita. Ancora una volta Gesù trova il modo per donare un segno che, richiamando le antiche Scritture, sono il segno del dono d’amore che Egli fa per togliere “il peccato” dal mondo e mostrarci quale è la vera via per Amare: dare la vita per gli altri.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 19,31-37

Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via.
Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto».

Parola del Signore

Riconciliarsi

La riconciliazione è l’atto che ci pacifica, è l’ossigeno di una vita vissuta con Dio.

Ci siamo chiesti che possa significare essere riconciliati e la risposta migliore ci è sembrata essere: accogliere la pace di Dio. Dio, il Padre, infatti, ci accoglie sempre e non pone condizioni. Egli ci accetta così come siamo e ci ama totalmente e per sempre.

È stato Gesù a rivelarci questo amore di Dio. Lo ha fatto fino a morire per noi sulla croce, fino a vedere e a vivere il buio dell’abbandono più atroce. Egli ha portato con Lui tutte le nostre colpe per salvare le nostre vite e donarci quella pace nel cuore che è il frutto della riconciliazione interiore.

Accogliere questo invito e realizzarlo nella nostra vita è davvero il senso profondo della nostra testimonianza di fede. Buon cammino.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,20-26
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
 «Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
 Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
 Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
 Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».

Parola del Signore

Dare compimento

L’Amore dei beati è oltre la Legge antica e supera le parole dei Profeti ma non è contro la Legge o contro i Profeti. Le cose antiche non sono finite ma, oggi, le guardiamo e viviamo molto più in profondità. Siamo più capaci di cogliere la verità che è nascosta in alcune pratiche ma non siamo più legati a quelle pratiche. Siamo come i bambini che finché piccoli hanno bisogno di regole stringenti ma poi, man mano che crescono e maturano, comprendono il senso e il valore che sta nascosto nelle regole antiche. Man mano che questa comprensione cresce con l’età e la maturità si acquisisce la libertà di seguire Gesù fino in fondo e non più per rispettare una regola o una Legge ma per vivere l’Amore, per raccontare a Lui (nostro compagno di viaggio) la nostra fedeltà e la nostra fiducia nel suo Amore. Nessun uomo, in questo mondo, è più grande di Gesù; nessuno uomo, qualsiasi è il suo ruolo e la sua funzione, potrà mai gestire la nostra persona a suo piacere. Siamo adulti, liberi figli di un Padre che ha sciolto le nostre catene e ci vuole responsabili delle nostre scelte delle quali renderemo conto nel momento stabilito. Ed è così che diamo compimento all’insegnamento di Gesù la cui sintesi sta nelle beatitudini che dovremmo conoscere a memoria.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,17-19
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
 In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

Parola del Signore

Sale e luce

L’hanno incontrato, ci hanno parlato e poi riconosciuto lungo la via e ora saltellano pieni di gioia offrendo gesti che danno “sapore” alle cose della vita e “luce” ai passi degli incerti.

Sono i beati che danzano presi da una irrefrenabile voglia di essere e di vivere

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 13-16

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

Parola del Signore

Beati voi

I beati danzano felici e gioiosi; raccontano del regno dei cieli; condividono lacrime e sofferenze; sorridono anche nelle difficoltà.

I beati dondolano tra i papaveri e con i piedi sfiorano la terra; accarezzati dal vento si lasciano andare alla dolcezza dei giorni e si nutrono di parole sussurrate per gettare il cuore oltre l’ostacolo.

I beati guardano l’orizzonte e prendendosi per mano offrono ai sogni cieli nuovi e terra nuova; scoprono veli e donano bianche vesti ai puri di cuore.

I beati ascoltano il soffio dello Spirito e si fanno compagni di viaggio di chi solo, escluso ed emarginato aspira a respirare a pieni polmoni.

I beati profumano di gioia, diffondono felicità e saranno chiamati figli di Dio; non hanno rimpianti e abbracciano la vita fidandosi e affidandosi ai colori del nuovo arcobaleno che annuncia la pace.

Sii beato e il mondo, questo pazzo mondo sarà la tua casa fino a quando la ricompensa promessa non ti sarà donata per ballare in eterno al ritmo della musica del cuore di Dio.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 5,1-12

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

«Beati i poveri in spirito,

perché di essi è il regno dei cieli.

Beati quelli che sono nel pianto,

perché saranno consolati.

Beati i miti,

perché avranno in eredità la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,

perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi,

perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore,

perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace,

perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per la giustizia,

perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.

Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».

Parola del Signore

Questo è il mio corpo

Con il dono del suo Corpo e del suo Sangue Gesù rinnova la prima Alleanza che Dio, attraverso il dono della Legge e il sangue degli animali sparso attorno all’altare aveva stipulato con il popolo ebraico. Questa seconda Alleanza o, nuova Alleanza, però non si avvale più né della Legge, né del sangue degli animali sacrificati. La nuova Alleanza tocca vertici immensi e non è con il solo popolo ebraico ma è con tutta l’umanità. Ci sono due grandi doni. Il primo è dato dal Corpo e dal Sangue di Gesù (e non da quello degli animali sacrificati). In sostanza Gesù dona la sua vita. Il secondo dono collegato al primo è la regola dell’Amore. Un comandamento che supera l’antica Legge e senza abolirla va oltre coinvolgendo cuore e mente, cioè tutto l’uomo.

Oggi in questa memoria del Corpo e del Sangue di Gesù, quindi, celebriamo il dono della Parola, della Vita e del Perdono. Nel prendere tra le nostre mani il Corpo di Gesù e nel bere il suo Sangue, cioè nell’entrare nella sua vita noi scegliamo di accogliere il suo esempio di Servizio e farlo nostro, scegliamo di Amare come ha amato Lui, cioè di Amare fino a morire per l’altro.

In questo giorno e tutte le volte nelle quali noi partecipiamo alla Santa Messa e prendiamo l’Eucarestia noi rinnoviamo la reciproca accoglienza con Gesù, rinnoviamo l’Alleanza con Lui e ridiamo forza alla relazione con Lui. Prendere l’Eucarestia e vivere non amando il prossimo è, in buona sostanza, un comportamento contraddittorio, potremmo anche dire sacrilego. Rifiutare l’altro dopo aver accolto Gesù in noi è negare Cristo e negare di appartenere alla sua vita o essere nella sua vita.

L’Eucarestia è, quindi, segno, simbolo e realtà non estranea alla vita del cristiano ma cuore della vita cristiana e non può davvero mai mancare nel nostro cammino.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 14,12-16.22-26

Il primo giorno degli àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».
I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

Parola del Signore