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Chi non è contro di noi è per noi

Si può seguire Gesù e non essere nella Chiesa perché il regno di Gesù è più grande della Chiesa.

I discepoli, invece, vorrebbero l’esclusiva. Credono che per fare un miracolo o del bene occorre far parte del gruppo. Ma Gesù ha visioni molto più ampie e rimprovera i discepoli intimando loro di non impedire a chi non fa parte del gruppo o, non è nella Chiesa, di fare il bene. Il cristiano, infatti, non ha l’esclusiva del bene. Tutti possono fare del bene e chiunque lo fa appartiene a Gesù.

Diciamoci la verità ciò che conta veramente è fare del bene è Amare, è stare accanto ai poveri, agli emarginati e a chi ha bisogno. Ed è a partire dal centro del nostro cuore che nasce il proposito di fare del bene. È nel cuore, infatti, che si combatte la battaglia più dura e più difficile. È nel cuore che l’uomo sceglie da che parte stare e sceglie di vivere secondo la semplicità dei figli di Dio,.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 9,38-40

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva».
Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi».

Parola del Signore.

Le potenze del male non prevarranno

Riconoscere Gesù come il Cristo è il segno del passaggio dal non credere all’essere un credente. È un passaggio decisivo e oggi ci viene chiesto se abbiamo fede. Se davvero, nel cuore, crediamo in Gesù.

Il primo che esprime una fede sincera in Gesù è Pietro. La sua non è una fede “perfetta” ma di certo è sincera, genuinauna fede viva. Chiediamoci, oggi, se noi abbiamo fede (almeno un po’ di fede) e se questa fede pur non essendo perfetta ci spinge, però, a cercare con sincerità una risposta. Se, cioè, ci sentiamo interpellati e cerchiamo un senso a questa vita. Forse abbiamo tanti dubbi, tante domande senza risposta però se siamo sinceri, autentici e veri il Signore ci troverà impegnati a cercarlo e, questa, è già la dimostrazione che non siamo freddi, non siamo indifferenti alla sua storia e al suo messaggio d’amore.

Se stiamo camminando in questa direzione, se il nostro cuore s’interroga su Gesù, in realtà siamo pietre vive, persone affidabili, donne e uomini che non hanno perduto la propria umanità. Abbiamo un cuore!

In questo caso il male non potrà prevalere perché la potenza dell’Amore è più forte di qualsiasi tentativo di fare del male …

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 16,13-19

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Parola del Signore.

Aiuta la mia incredulità

Gesù accoglie il grido di dolore di un padre che chiede la guarigione del figlio e Gesù chiede al padre di avere Fede. Il padre, come può capitare a noi tutti, ha una fede fragile, incerta, piena di domande e ha difficoltà a dare fiducia. Gesù, però, concede fiducia ma chiede anche la collaborazione dell’uomo.

Vediamo, invece, che oggi il mondo ci propone modelli diversi. Ci chiede di essere sicuri, arroganti, aggressivi; ci chiede di imporci con la forza e la sicurezza di chi sente che tutto dipende da se stessi. Gesù, al contrario, ci propone di essere veri e autentici, di non aver paura di mostrare le nostre debolezze e la nostra fragilità. Gesù stesso ci chiede di avere fiducia, ci chiede di pregare per domandare un aiuto che ci faccia vincere la nostra incredulità. Lui, il Signore, vede tutto, ascolta tutto, … È attento ad ogni nostro minimo sussurro o pensiero e ci Ama, ci Ama profondamente. Il Signore, perciò ci chiede di agire confidando nella sua misericordia e nella sua provvidenza che interviene nella nostra vita attraverso strade che nemmeno riusciamo o sappiamo immaginare.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 9,14-29
 
In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro.
E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono.
Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede».
Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!».
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».
 
Parola del Signore.

Amate i vostri nemici

Per essere discepoli di Cristo non c’è altra strada. Amati da Dio, siamo chiamati ad amare; perdonati, a perdonare; toccati dall’amore, a dare amore senza aspettare che comincino gli altri; salvati gratuitamente, a non ricercare alcun utile nel bene che facciamo. E tu puoi dire: “Ma Gesù esagera! Dice persino: «Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano»; parla così per destare l’attenzione, ma forse non intende veramente quello”. Invece sì, intende veramente quello. Gesù qui non parla per paradossi, non usa giri di parole. È diretto e chiaro. Cita la legge antica e solennemente dice: “Ma io vi dico: amate i vostri nemici”. Sono parole volute, parole precise.

Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano. È la novità cristiana.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Per chi lo desidera ascoltare ecco la lectio di dom Innocenzo Gargano dal monastero di Sant’Antonio Abate in Roma

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Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,27-38

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro.
Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso .
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio”.

Parola del Signore.

Questi è il figlio mio: ascoltatelo

Nonostante ogni sforzo non riusciamo a capire e non abbiamo risposte. Come Pietro, Giacomo e Giovanni abbiamo bisogno di una luce che ci spieghi e ci offra il senso di quanto accade intorno a noi. Abbiamo bisogno di credere e di avere fede.

Il vangelo di oggi ci mostra qualcosa di straordinario e di bello, ci lascia stupiti e per vivere abbiamo davvero bisogno di stupirci, di meravigliarci, di qualcosa che ci rapisce l’attenzione.

Se ci pensiamo bene questa è la Fede: una disponibilità a stupirci perché l’inverosimile si sta realizzando, l’incredibile si mostra e la speranza si realizza. Oggi siamo invitati a guardare il volto di Gesù trasfigurato e a restare incantati come quando, nella realtà, accadono fatti straordinari e che aprono strade nuove nella nostra vita o in quella di persone che ci sono molto care.

Come tutto ciò accade noi non lo sappiamo spiegare ma può accadere davvero e dobbiamo crederci, dobbiamo avere fiducia in un Dio che non ci abbandona.

Siamo, infatti, cercatori di luce e ad aiutarci in questa ricerca c’è sempre un inviato di Dio che agisce per suo conto e che ci spiana la strada.

Noi ci crediamo e anche tu, se vuoi, appartieni a questa storia d’amore. C’è una goccia di luce nascosta nel cuore di ogni uomo. Una luce che condivisa realizza l’impossibile.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 9,2-13

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elìa con Mosè e conversavano con Gesù.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.

Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
E lo interrogavano: «Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Egli rispose loro: «Sì, prima viene Elìa e ristabilisce ogni cosa; ma, come sta scritto del Figlio dell’uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. Io però vi dico che Elìa è già venuto e gli hanno fatto quello che hanno voluto, come sta scritto di lui».

Parola del Signore.

Chi perderà la propria vita per causa Mia la salverà

Perdere la vita? Ma cosa significa? Molto più semplice di cosa si potrebbe comprendere a prima vista, significa vivere secondo la logica di Cristo e non secondo quella del mondo. Significa accettare di vivere l’Amore senza se e senza ma. Significa avere il coraggio dei martiri che seppur fatti oggetto di scherno o, peggio, di violenza, continuano ad Amare. Significa avere il coraggio di dire la Verità anche se chi l’ascolta potrebbe rifiutarla. Perdere la vita, invece, è il sale della vita cristiana; è l’essenziale al quale non si può rinunciare perché rinunciando a dire o a fare la Verità significa scendere a compromessi con l’egoismo o con la difesa di interessi personali.

Il cristiano non avrà timore di accettare la sconfitta e proseguirà a vivere facendo scelte coerenti perché si possono perdere cose o fare “affari” in perdita pur di fare il bene.

Perdere la vita significa non vergognarsi di voler bene e farlo dicendolo e, soprattutto, non aspettarsi nulla in cambio.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 8,34-9,1
 
In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro:
«Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.
Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita?
Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».
Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua potenza».
 

Ma voi chi dite che io SIA?

Oggi siamo di fronte alla domanda di Gesù “Ma voi chi dite che io sia?“. Possiamo rispondere come ci dice il catechismo o come ha risposto Pietro: “Tu sei il Cristo” e la risposta, naturalmente, sarebbe giusta. Ma non basta. È fondamentale che questa risposta sia fondata non sulla conoscenza di libri ma che trovi il suo fondamento in una convinzione radicata nel cuore. È e sarà sempre il cuore a dirci se ciò che diciamo con la bocca lo sentiamo davvero nostro perché lo custodiamo dentro il nostro cuore.

A parlarci nel cuore è lo Spirito Santo. Ascoltare lo Spirito ci dà quella Verità di classe superiore che nessuno studio potrà mai darci. È dentro il cuore, infatti, che “conosciamo” in profondità la Verità.

Ma accettare Gesù come il Cristo ha le sue conseguenze. Il Cristo spiegò Gesù a Pietro: “doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere”. Insomma dobbiamo essere consapevoli che il figlio di Dio non assomiglia a nessuno dei potenti di questo mondo … Questa è la Verità che Pietro non accetta ricevendo il rimprovero di Gesù. E noi? Siamo disposti a seguire un Re che ha sofferto così tanto e che è stato ucciso sulla croce? Siamo disponibili a seguirlo lungo questa strada oppure preferiamo rinnegarlo come Pietro che dopo l’arresto disse di non conoscerlo?

Se, però, sentiamo che davvero Gesù è il Cristo e cioè il Figlio di Dio dobbiamo anche essere pronti ad Amare come ha fatto Lui e a dimostrarlo amando chi vive accanto a noi anche se da loro riceviamo il male. È molto difficile, ci può dispiacere ed è logico, ma Amare, per chi crede e segue Gesù, è l’unica risposta possibile anche a chi ci fa del male.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 8,27-33
 
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti».
Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
 E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
 
Parola del Signore.

Il cieco guarito

Quando la fede è poca o, addirittura, ci manca occorre che qualcuno ci porti e ci accompagni come fanno i discepoli con il cieco. Poi vediamo che Gesù interviene con la Parola e la sua lingua per portare la guarigione. La Parola, infatti, è un dono: una parola che non è di condanna, non è di disprezzo ma è luce che ci aiuta a vedere, a capire e a sconfiggere il male che tenta continuamente di impadronirsi della nostra vita. Spesso, purtroppo, siamo ciechi e non riusciamo a vedere bene e i nostri occhi sono offuscati. Ci manca la luce di Gesù. Dobbiamo tornare a pregarlo affinché rimetta le sue mani sui nostri occhi permettendoci di vedere bene ogni cosa e ogni situazione. Perché questo accada dobbiamo guardare a Gesù e chiedere di vedere con i suoi occhi.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 8,22-26
 
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo.
Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano».
Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».
 
Parola del Signore.

Il cuore indurito

C’è un’espressione del vangelo di oggi che ci ha colpito profondamente ed è quella nella quale Gesù chiede ai discepoli: “Avete il cuore indurito?” Ma chi è che ha il cuore indurito:

La persona dal cuore indurito è ostinata, chiusa a ogni prospettiva diversa dalla propria, sa ascoltare soltanto la propria voce egoista e capricciosa. Duro è il cuore altezzoso e superbo di chi presume di essere nella verità e lancia giudizi sprezzanti verso chiunque minacci la sua comodità e sicurezza. Una delle forme più diffuse della durezza di cuore è l’indifferenza, il far finta di non vedere e di non sentire chi ha bisogno del nostro aiuto, “passar oltre, dall’altra parte della strada”, come il sacerdote e il levita nella parabola del Buon Samaritano“. E, infatti Gesù tra l’altro chiede: “Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite?”. L’uomo dal cuore indurito è freddo e calcolatore agendo avendo cancellato tutto il passato di cui non gli resta più nulla.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 8,14-21

In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane.
Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane.
Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».

Parola del Signore.

Come agnelli in mezzo ai lupi

“Finché saremo agnelli, -scrive Giovanni Crisostomo- vinceremo e, anche se saremo circondati da numerosi lupi, riusciremo a superarli. Ma se diventeremo lupi, saremo sconfitti, perché saremo privi dell’aiuto del pastore. Egli non pasce lupi, ma agnelli. Per questo se ne andrà e ti lascerà solo, perché gli impedisci di manifestare la sua potenza. È come se Cristo avesse detto: non turbatevi per il fatto che, mandandovi tra i lupi, io vi ordino di essere come agnelli e colombe. Avrei potuto dirvi il contrario e risparmiarvi ogni sofferenza, impedirvi di essere esposti come agnelli ai lupi e rendervi più forti dei leoni. Ma è necessario che avvenga così, poiché questo vi rende più gloriosi e manifesta la mia potenza”.

Come agnelli e non come lupi. Miti e semplici. Fiduciosi in Dio e affidandoci sempre a Lui. Essere mansueti ci rende invincibili. Il mondo, questo mondo guidato da egoismo e interesse non ci capirà e cercherà di trovare spiegazioni allo stile mite degli agnelli e non trovandone finirà per inventare spiegazioni mondane. Il cristiano che vuole essere vero testimone, invece, continuerà per la sua strada e non avrà timore di affrontare il giudizio degli uomini di questo mondo perché si fida e affida a Dio Padre. Cristo conosce molto bene come stanno le cose perché legge il nostro cuore e sa bene che nessuna violenza si arrende ad altra violenza. Solo la mitezza e la mansuetudine possono vincere la violenza. Restiamo semplici e miti e accettiamo anche i deplorevoli comportamenti di egoisti, traditori e violenti. Anche Gesù è stato tradito da uno dei suoi discepoli. Perfino Pietro ha negato di conoscerlo. Se Gesù ha accettato tutto questo possiamo farlo anche noi e questa sarà la nostra vittoria, cioè la vittoria di Cristo in noi.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,1-9

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!
Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa!. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi.
Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: È vicino a voi il regno di Dio».

Parola del Signore.