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Venite in disparte

Quando i pastori sono assenti il gregge si disperde e diventa preda dei lupi. Sappiamo bene che nessun pastore abbandona mai il suo gregge a meno che, come accadeva al tempo di Gesù, coloro che avevano questo ruolo invece che fare questo si occupavano di altro. Gesù ha compassione del suo popolo e fa di tutto per ridargli vita e forza. Ed è così che insegna il comandamento nuovo dell’Amore che, come ben sappiamo, non chiede nulla in cambio ma vive per l’altro in ogni situazione anche la più difficile e la più complessa.

Ma i primi a fare di testa propria furono i suoi discepoli che inviati a predicare cioè ad annunciare la nuova legge dell’Amore si misero ad insegnare proprio come i sacerdoti dell’antico testamento. Loro avevano alimentato false illusioni ed è per questo che il popolo era andato in massa da Gesù. Credevano, infatti, che Gesù avrebbe liberato il popolo dalla dominazione romana. Ma, come ben sappiamo, non era questo il compito di Gesù. È per questo che Gesù porta i suoi discepoli in disparte e li allontana dalla folla. La stessa folla di cui Gesù ha compassione e alla quale ridona forza e vita.

La più grande “rivoluzione”, la “rivoluzione cristiana” è e resta quella dell’Amore. Il resto, tutto il resto, sono aggiunte degli uomini che si servono di Gesù per costruire o conservare il loro potere. Ed è per questo che papà Francesco fin dall’inizio continua a predicare contro la mondanità ed invita a vivere e diffondere l’Amore concreto (praticare la misericordia e la carità) che tutto dona e nulla chiede in cambio. 😉❤️

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,30-34
 
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.

Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
 
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Parola del Signore

Mia luce

L’AMICO GESÙ si fa presente nell’Amico che non ci abbandona mai. (Tu di chi sei Amico?).

R. Il Signore è mia luce e mia salvezza.

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura? R.
 
Se contro di me si accampa un esercito,
il mio cuore non teme;
se contro di me si scatena una guerra,
anche allora ho fiducia. R.
 
Nella sua dimora mi offre riparo
nel giorno della sventura.
Mi nasconde nel segreto della sua tenda,
sopra una roccia m’innalza. R.
 
Il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi. R.

Con BASTONE, sandali e tunica

Andare con semplicità ed essenzialità, non aspirare a cose grandi, condividere ciò che si ha e si è sono questi i segni di chi è inviato.

Vivere la vita come un dono per l’altro e mettersi al servizio senza nulla chiedere in cambio.

Se rifiutati non reagire ma lasciare andare senza giudicare riconoscendo, invece, in chi accoglie, un amico.

A renderci puri sarà la disponibilità all’accoglienza e questa pratica darà senso e valore alla vita.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,7-13
 
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
 
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
 
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

Parola di Dio

Il figlio del falegname

Ci sono parole che aprono visioni di futuro e gesti che cambiano la realtà. Ci sono donne e uomini che offrono il proprio cuore per costruire un domani migliore e ci sono azioni che trasformano il presente. Ai potenti tutto questo non piace. Loro, i potenti, non vogliono cambiamenti e guardano con diffidenza chiunque cerca di offrire novità e progetti per il dopo. Ed è così che fanno gli scribi con Gesù diffondendo maldicenze e voci malevoli. Il popolo pur avendo ascoltato e visto con stupore le parole e i prodigi di Gesù si accoda alle dicerie delle autorità.

È accaduto a Gesù e a tanti Santi riconosciuti tali solo dopo la morte. Guardiamoci intorno e cerchiamo di non cadere anche noi nello stesso errore dei compaesani di Gesù. La buona notizia continua a correre lungo le strade delle nostre contrade e cerca di entrare nelle nostre case … raccogliamola e facciamola brillare nelle nostre parole e nella nostra vita quotidiana.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,1-6
 
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
 
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
 
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
 
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Parola del Signore

Luce per le genti

Da un lato abbiamo Maria e Giuseppe che per rispettare la Legge antica vanno a presentare Gesù al tempio e dall’altra il vecchio Simeone che accogliendolo lo prende tra le braccia e profetizza sul suo essere “luce delle genti“.

A quaranta giorni dal Natale i riti del passato incrociano lo Spirito che innova e guarda, con la forza e il coraggio dell’Amore, oltre il presente. È nel Tempio che Gesù viene riconosciuto, ancora una volta, come il Figlio di Dio venuto a portare la buona notizia a tutte le genti, al mondo intero e non solo al popolo d’Israele.

Il nuovo apre spazi universali e invita a sognare un presente e un futuro guidati dal bene per tutti e non solo per i pochi, dal bene condiviso con l’intera umanità; dal bene solidale che rifiuta ogni egoismo e ogni esclusione.

Possiamo immaginare che proprio in questo giorno la Luce che è Gesù raccoglie tutto l’antico mondo ebraico e lo cambia per offrire un futuro di fraternità e amore a tutto il mondo nel quale vivere l’Amore senza distinzioni di alcun genere. Sappiamo bene che questa proposta è stata avversata dai potenti che difendevano i loro privilegi e che per questo hanno perseguitato Gesù fino a metterlo in croce.

La sua Parola è rimasta ed è come una lama a due tagli che continua a scuotere le nostre coscienze. Lasciamoci interrogare dalla sua sana inquietudine che è ancora di salvezza.

Buona Festa della presentazione di Gesù al Tempio (Festa della Candelora).

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 2,22-32

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».

Parola del Signore

Esci spirito impuro

Ci sono catene che ci bloccano, vincoli, paure che ci tengono prigionieri e che ci impediscono di vivere una vita libera e pacificata.

Gli spiriti impuri (del male) ci tormentano impedendoci di essere liberi e forti, di godere il bello e il buono del mondo. A volte, infatti, si ha perfino paura di liberarsi del male e si continua a restare prigionieri di se stessi e delle proprie paure e insicurezze. Cerchiamo cose impossibili.

Gesù interviene per liberare e ridare vita, per scacciare il male e quando questo accade può anche essere che gli altri che ci osservano, in preda ai pregiudizi, rifiutano di capire. Anche loro hanno paura di vedere le cose che cambiano.

Chi guarisce è così invitato a farsi testimone del bene ricevuto, dell’Amore che gli ha cambiato la vita. Il Signore è il solo che può guarire i nostri mali e le nostre paura. Solo Lui può ridarci pace, cuore puro e libertà.

A noi è chiesto il coraggio di farci suoi testimoni. Non siamo soli. Fidiamoci di Lui e non dei nostri poveri pensieri.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco Mc 5,1-20

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro.

Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.

Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione –  gli rispose –  perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.

C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.

I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.

Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.

Parola del Signore

Il Santo di Dio

Gli insegnamenti di Gesù provocano stupore e meravigliano i presenti nella sinagoga. Gesù insegna cose nuove che liberano donne e uomini da ogni oppressione. Le parole di Gesù mettono a nudo il potere degli scribi (teologi del tempo) che utilizzano la Legge di Dio per dominare il popolo. Gesù toglie la maschera a questi potenti che sfruttano la Legge del Signore per incutere paura e che la usano con arte solo a proprio vantaggio.

L’uomo con lo spirito impuro grida contro Gesù perché ha capito che il nuovo insegnamento dell’Amore smonta il potere dei sacerdoti e degli scribi del tempio che organizzati in una vera e propria casta, da secoli, continuano a schiacciare il popolo spacciando i precetti della Legge per volontà divina mentre erano solo il frutto del loro modo di dominare il popolo per il loro vantaggio. Gli scribi, unici interpreti della Legge, sono scoperti da Gesù. Ed è per questo che scribi, farisei e sacerdoti, veri usurpatori e sfruttatori del popolo, iniziano ad avere paura di Gesù e del suo insegnamento. Per questo non lo vogliono nella sinagoga e si organizzano per scacciarlo e poi ucciderlo. La Verità impaurisce i potenti.

Gesù, però, zittisce lo spirito impuro che grida contro di Lui. Chi ascoltava Gesù, infatti, restava meravigliato dal suo insegnamento della Legge dell’Amore che libera l’umanità da ogni tipo di oppressione.

Oggi, perciò, cercheremo di ritagliarci un po’ di tempo per riflettere su questa Parola e guardandoci intorno cercheremo di smascherare quali sono le persone e le situazioni della vita nelle quali continua a perpetuarsi lo stile di potere degli scribi e dei sacerdoti del tempio. Lasciamoci liberare da Gesù, la cui Parola svuota ogni potere umano e dona pace. Gesù non punisce, non impaurisce, non condanna, non esclude, non emargina ma ama tutti, nessuno escluso.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,21-28

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Parola del Signore

Non avete ancora fede?

La paura è lo stato d’animo di chi non ha fede, di chi non riesce ad abbandonarsi nelle braccia (volontà) di Dio.

Capita anche ai discepoli di Gesù. Mentre Gesù sfida i sacerdoti del tempio e vuole portare i suoi discepoli dall’altra parte, sull’altra riva (cioè oltre il popolo d’Israele)i discepoli, un po’ come i sacerdoti del tempio, non vogliono. Non vogliono ed hanno paura. Non vorrebbero andare oltre in quanto credono che la salvezza e liberazione è solo per loro. Gesù, invece, guarda oltre e li invita ad avere coraggio e fiducia nella sua Parola collaborando a portare il messaggio della salvezza a tutti i popoli del mondo.

Gesù, infatti, spinge sempre ad osare perché il bene possa contagiare tutti. Egli sfida ogni tempesta, vento, pioggia e mare agitato e ci invita a mantenere la calma anche quando tutto attorno a noi sembra volgere al peggio.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 4,35-41

In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

Parola del Signore

Il seme germoglia e cresce

Il mistero è tale perché resta nascosto alla conoscenza. La verità, infatti, può solo essere intuita e, per Grazia, creduta. È ciò che oggi Gesù cerca di farci capire spiegando il regno di Dio. Gettato il seme, (annunciato il Vangelo) dobbiamo solo attendere che la terra (donne e uomini) l’accolgono. Poi, il seme metterà radici, crescerà lo stelo e alla fine ecco la spiga di grano. Così accade per la buona notizia che se accolta prende dimora dentro di noi e crescerà portando altro frutto nel tempo stabilito. Non c’è nulla da controllare e guidare. La Parola accolta troverà la propria libera strada per crescere, fortificarsi e portare frutto. Purtroppo ci sono persone che, invece, vogliono controllare e guidare credendo che questo sia un loro compito. In realtà sono persone che hanno il solo desiderio (forse nascosto a loro stessi) di dominare credendosi migliori.

Oggi ci chiediamo se noi abbiamo accolto la Parola e se l’abbiamo fatta crescere.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 4,26-34
 
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
 
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
 
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Parola del Signore

Fate attenzione

Essere a servizio è la via che spiana le disuguaglianze. Servire, infatti, significa non imporre nulla a nessuno, rispettare la crescita di ognuno e non prendere decisioni al posto degli altri. Il vero Servizio è fonte della vera Autorevolezza e, quindi, della vera Autorità. Nella realtà, purtroppo, accade spesso diversamente e, queste persone, invece, amano solo esercitare un potere con il quale schiacciano gli altri.

Queste “autorità” restano lontane dai bisogni del prossimo, sono insensibili, puniscono, tendono a mettere paura, allontanano, emarginano chi non la pensa come loro e così facendo fanno crescere le differenze e le disuguaglianze. Queste sono “autorità” senza Autorevolezza che non fanno il bene del popolo, non servono gli altri ma si servono degli altri. Sono ambiziosi e offrono ricompense a chi si sottomette, sfruttano gli altri e insegnano che obbedire è un bene e così lasciano l’uomo nella condizione di bambino.

Gesù, al contrario, libera l’uomo, lo rende Uomo vero, capace di Servire davvero l’altro e di essere una benedizione. A chi Serve l’altro il Signore offre altre e maggiori occasioni per Servire e benedire.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 4,21-25

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!». Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».

Parola del Signore