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In cammino verso la nostra Gerusalemme

Ogni cammino ha una meta, ogni andare è il tentativo di raggiungere un luogo. Ogni uomo, infatti, cammina consapevole della direzione e sapendo perfettamente dove sta andando. L’uomo perciò cammina deciso verso il punto d’arrivo stabilito. Ed è quello che fa Gesù decidendo di andare a Gerusalemme dove sa bene che troverà la morte. Si arrabbia perfino con i suoi discepoli quando vorrebbero reagire a chi non lo accoglie lungo la via.

Imitare Gesù, quindi significa avere la consapevolezza e la determinazione di andare verso la nostra Gerusalemme. Andare sapendo che li troveremo la morte. Non è per niente facile fare questa scelta ma è l’unica possibilità che abbiamo per fare ciò che ha fatto il Signore.

Condividiamo con voi questa “gioia” e consapevoli del male che siamo chiamati ad accogliere abbiamo deciso di non fermare i nostri passi continuando a camminare verso la nostra Gerusalemme dove, di certo, troveremo la “morte” sperando, però, di ricevere la grazia di guadagnare la vita  eterna. Pronti a vivere il martirio  e i processi farsa; pronti ad accettare la  condanna con la pena  capitale, speriamo, però, quando tutto ciò che deve accadere accadrà, di essere in paradiso con Lui che conosce il cuore di ogni suo figlio.

Franca e Vincenzo osb-cam

 

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,51-56

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

Parola del Signore

Tra rughe, saggezza e leggerezza

Siamo creature fragili che credono di essere grandi. Ma avete provato a guardare il cielo?

Franca e Vincenzo osb-cam

Domenica 1 ottobre 2017

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 21,28-32

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Non ne ho voglia. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: Sì, signore. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Parola del Signore

 

Con gli Amici dell’eremo

E cosi questa sera abbiamo ricominciato gli incontri all’eremo. A farci compagnia il gruppo degli “amici” che da anni pregano la Parola con noi. Anche stasera il Signore è stato  “qui” accogliendo le nostre povere parole e succerendo al nostro spirito lo stile con il quale cercare di essere suoi testimoni nella semplicità.

È bello sapere di essere parte di una “grande famiglia” nella quale si è amici e si condividono gioie e speranze. Tutto avviene nel quotidiano nel quale spesso non riusciamo a farci capire e a farci conoscere e, forse, nemmeno siamo capaci di dimostrare l’amore che portiamo nel cuore.

Eppure anche questa sera con semplicità abbiamo invocato lo.Spirito, abbiamo, come piccola Chiesa domestica,  ascoltato la Parola, l’abbiamo meditata, l’abbiamo pregata e contemplata … Abbiamo condiviso, accompagnati dalla fioca luce di un cero, le nostre povere riflessioni e chiesto al Signore di restare con noi.

Poi, leggendo il Vangelo di Matteo di domenica prossima (Mtv 21, 28-33) abbiamo riscoperto come fare la volontà del Padre è lo straordinario che ci fa figli autentici. Abbiamo riconosciuto come ogni “si” pronunciato con la bocca ha bisogno di una testimonianza nel quotidiano e che Dio Padre, sempre in dialogo con ogni uomo. vuole guidare l’uomo verso la salvezza e costantemente protegge da ogni male. Allora con la fiducia nel cuore cercheremo di vivere il presente puntando lo sguardo sul futuro.

Franca e Vincenzo osb-cam

Il bene sta sempre oltre i potenti

Ai potenti da fastidio se qualcuno denuncia il loro comportamento e per questo cercano di eliminare ogni voce critica.
Ai potenti, invece, piacciono le persone che fanno da corona alla loro “corte” e dicono sempre “si” solo per compiacere il loro padrone e ottenere vantaggi. Sono gli stessi pronti a cambiare opinione se cambia il potente di turno continuando a sguazzare nel torbido pur di continuare a godere di privilegi. Questi, a volte, sono più crudeli del loro stesso padrone capaci di mettere in atto ogni azione violenta per compiacere se stessi e mettere in cattiva luce gli altri.
Da sempre i potenti preferiscono questi individui e cercano di eliminare non solo gli avversari ma anche coloro che, per amore del popolo, sono pronti a sacrificare la vita e ogni onore per il bene di tutti.
Eppure, questi appassionati del bene e della verità, nonostante, sanno a cosa vanno incontro e sono facili profeti “vedendo” che  finiranno per essere emarginati ed esclusi non possono rinunciare ad Amare. Perché senza Amare si sentirebbero già morti mentre Amando sentono di avere la vita fin da subito. Chi si riconosce Uomo non può che Amare. Che accada ciò che deve accadere  ma che non si perda mai la vita. Alla vita non si può rinunciare perché la vita ci è stata donata per viverla da uomini veri.

Franca e Vincenzo osb-cam

Dal Vangelo di Luca 9,9

“Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo”.

A due a due …

Gesù manda i suoi discepoli per le strade del mondo. Li manda senza denari, senza vestiti di ricambio, senza bastone e li affida alla provvidenza. Ma attenzione non li manda soli. Gli invia a due a due affinché ognuno, durante il viaggio si possa appoggiare all’altro. La ricchezza che Dio concede ai suoi discepoli è solo quella di un compagno di viaggio con il quale affrontare i pericoli e le insidie della vita e con il quale condividere le gioie, le ansie e le paure. I discepoli di Gesù sono forti, quindi, di un aiuto e di un supporto che li sostenga nella lotta contro il male e contro ogni potere laico o religioso che rischia di complicare, ancora  di più, la loro già fragile esistenza.

La loro missione sulla terra, il loro pellegrinaggio di testimoni, di evangelizzatori è affidata alle persone che incontreranno e non certo a ricchezze accumulate. Proprio nei giorni scorsi papa Francesco ci ha ricordato come il male si insinua nel cuore degli uomini attraverso il denaro, “sterco del demonio”.

L’invito di oggi rivolto a tutti, ma proprio a tutti, è quello di un radicale rinnovamento (aggiornamento) che sappia abbandonare i segni e i simboli del potere, che sappia avere più fiducia nell’uomo, che sappia confidare nella provvidenza di Dio e che abbia il coraggio di abbandonare le cose che appesantiscono e che sono fonte di controtestimonianza. Gesù invita a lasciare le sicurezze, gli agi, i privilegi e ogni tipo di potere che “uccide l’anima” e distrugge ogni possibilità di essere autentici testimoni. Oggi, in questa epoca di cambiamento, c’è davvero bisogno di ridare cuore ad una missione che cammina sui piedi scalzi di donne e uomini innamorati di Dio e che, in umiltà, sappiano riproporre l’autentico messaggio del Signore. Perché ciò possa accadere c’è tanto bisogno di preghiera e di autentica testimonianza ordinaria.

E’ molto  difficile che gli apparati e le caste possano percorrere queste strade ma gli uomini di Dio hanno il dovere di mostrare che è possibile seguire l’esempio di Gesù e il suo invito ad andare senza denaro, senza tunica, senza bastone ma con l’unica ricchezza di avere Lui per guida e un compagno di viaggio per ogni altro bisogno.

Franca e Vincenzo osb-cam

“Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche”.  Luca

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Un segno misterioso

È un grande mistero,
mistero di morte e di gloria,
è la croce,
follia, scandalo e dolore.

Via scelta dal Padre
per la salvezza dell’uomo.

Segno distintivo,
che chiede sequela,
che chiede testimoni,
che chiede passione.

Appeso su quel legno,
Lui resta muto,
scruta,
ascolta e
Ama, Ama davvero.

Ama voi, ammalati,
disgraziati, sofferenti,
voi soli, oppressi,
voi miseri e poveri,
voi umiliati ed esclusi,
voi che siete nel pianto.

Quando tutti vi avranno abbandonato,
Lui no,
sarà sempre li accanto a voi per
soffrire con voi
sperare con voi,
gioire con voi.

Questa è la via,
questa è la strada del cristiano,
questo è il cammino di Gesù.

Franca e Vincenzo osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 3,13-17

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

Parola del Signore

Beati voi poveri, Guai a voi, ricchi.

Ricchezza, Gola,
Piacere e Potere
sono i quattro guai
che Luca addita
all’uomo di ogni tempo.

Quattro trappole capaci
di farci vivere l’inferno adesso.

Quattro inganni
che il genio del male
presenta con dolcezza e
con il gusto di rubare l’anima.

Poveri, Affamati,
Sofferenti e Odiati
sono, invece, i beati.

Beati che otterranno il Regno di Dio,
dove vivranno felici, sazi e amati.

Beati voi poveri,
Guai a voi, ricchi.

Franca e Vincenzo osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,20-26

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:

«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».

Parola del Signore

Io ho scelto voi

È notte e
il silenzio cresce.
È questo il tempo favorevole
il momento delle grandi scelte.

Gesù si ritira sul monte,
solo, nel buio della notte,
testimoni le stelle,
Egli guarda in alto e
chiede aiuto al Padre.

Allo spuntare dell’alba
i suggerimenti ricevuti,
si fanno decisioni per il futuro.

Dodici,
dodici uomini sono chiamati.
Tutti diversi, non hanno meriti,
ma servizi affidati,
Non sono i migliori,
ma sono nel cuore del Padre.

Loro, loro e non altri,
sono inviati nel mondo.

Scelti dal Signore,
disponibili a seguirlo,
camminano con le loro fragilità
e offrono la vita per il Vangelo.

Franca e Vincenzo osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,12-19

In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.
Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

Parola del Signore

La mano inaridita

Dotti e sapienti,
ricchi, potenti e spesso duri,
fanno delle forme un culto,
gabbie per i semplici.
Osservano, ascoltano e
impongono pesanti fardelli.
Sono loro, sempre loro,
con fare prepotente,
con palesi abusi,
esercitano il potere.

Intanto la mano inaridita
di un piccolo uomo
messa al centro
riprende coraggio e forza.

Scribi e farisei guardano perplessi,
s’infuriano e ordiscono trame,
meditano vendetta di lesa maestà.

È brutto essere presi di mira,
sentire di non essere compresi e,
per questo, perseguitati.

Ma la fede non ha padroni,
non è una gabbia,
è via che libera gli schiavi,
che costruisce persone,
che invita alla missione.

Il Vangelo, buona notizia,
dona forza e coraggio
a vite spente e mani inaridite
mani che ora toccano quelle del Padre.

Franca e Vincenzo osb-cam

 

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,6-11

Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo.
Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo.
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita.
Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.

Parola di Dio

Il silenzio degli innocenti

Gesù, l’unico maestro,
non esclude, non condanna,
non caccia nessuno.

Gesù corregge, ama e
si fida dell’uomo.
Gesù non minaccia,
non odia e non abusa del suo ruolo.

Gesù, anzi, è vittima del male,
delle calunnie e delle falsità.

Gesù conosce il cuore dell’uomo,
lo accoglie, lo rispetta e lo ama.

Chi nasconde i suoi scheletri nell’armadio,
chi per coprire i suoi fallimenti e manie
condanna e crea mostri è un assassino e
non è testimone del Signore.

Chi vede quanto accade e
non interviene è un complice e
il Signore gliene chiederà conto.

Gesù, ieri, oggi e domani,
indica la via dell’amore vero,
che si esprime in un abbraccio
e non in una scandalosa condanna.

Il giorno del giudizio verrà e
in quel giorno
ogni cosa sarà alla luce del sole
anche gli abusi fatti e
le reticenze di chi sapeva e
ha fatto finta di nulla.

Franca e Vincenzo osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 18,15-20

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Parola del Signore