Figlio attento ai peccatori

Il peccato si presenta sempre come colui che trionfa, come colui che ha in pugno la vittoria
e il successo assicurato. Siamo dunque invitati ad osservare bene i pensieri che passano nella nostra
mente, perché i pensieri suggeriti dal demonio hanno sempre un carattere sicuro e trionfale. Al
contrario, i pensieri buoni, o ispirati dallo Spirito, pur non essendo incerti, tuttavia sono umili e
discreti, privi di ostinazione. I pensieri ispirati da peccato sono inconfondibili nelle loro
caratteristiche: si presentano come delle seduzioni di un bene a portata di mano.

Il sabato è stato fatto per l’uomo

Le leggi dovrebbero aiutarci a vivere meglio ma se diventano gabbie perdono il loro senso. È come il precetto della Messa. Se si va a Messa e non ci si riempie di senso, se non si dialoga con Dio è chiaro che avremo osservato il precetto ma ci mancherà l’essenziale, ci mancherà la cosa più importante. Il legalismo uccide il cuore della fede. Forse è anche questo uno dei nodi che ciascuno di noi è chiamato a sciogliere. Di fronte alle chiese vuote più che lamentarsi occorre che ciascuno di noi sappia offrire esempi diversi. Chiediamoci quale è il livello della nostra fede. Ci affidiamo a Dio? O meglio, ci abbandoniamo nelle sue mani? Abbiamo fiducia nel Signore? Viviamo della sua Parola?

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 2,23-28
 
In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe.
 
I farisei gli dicevano: « Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni?».
 
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».

Parola del Signore.

Ecco l’agnello di Dio

Giovanni è il modello del testimone di Cristo. Egli si mette da parte per lasciare spazio a Gesù. Ciascuno di noi è chiamato a mettersi da parte per indicare Gesù Cristo come il Figlio di Dio. È lo Spirito Santo che ce lo mostra. La nostra vita sia, perciò, il segno vivo di questa Verità che da gioia e speranza al nostro fragile quotidiano.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,29-34

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Parola del Signore.

Gesù è venuto per i peccatori

È sempre in cerca di peccatori! Sempre in giro ad incontrare persone. Cammina lungo le strade, osserva il mondo e ascolta le sofferenze. Conosce i nostri disagi, le nostre preoccupazioni e i nostri dolori. È vicino a chi attraversa momenti di incertezza, a chi vorrebbe arrendersi e a chi si rifugia nel privato. Gesù è il Dio vicino che sta alla porta e bussa, che aspetta con grande pazienza i nostri tempi. Non forza la mano a nessuno, non obbliga nessuno e prega e spera che ognuno di noi torni da Lui. Gesù non si stanca mai di attendere, perdonare e incoraggiare. Poi quando la nostra risposta di disponibilità giunge all’orecchio del suo cuore egli ci invita a seguirlo perché anche noi, come Lui, possiamo fare comunione e condivisione. Se noi non siamo capaci di perdonare e di condividere non siamo discepoli di Gesù. Crediamo di esserlo ma in realtà ci rivestiamo solo di parole come un’armatura per proteggerci. Essere veri discepoli di Gesù significa essere pronti a dare se stessi per l’altro. Se sentiamo dentro il desiderio di esserlo facciamolo adesso. La vita è una meteora e non offre tanto tempo.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 2,13-17
 
In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Parola del Signore.

Perdonare

Perdonare è uno degli atti di Dio. È, potremmo ben dire, divino. Si tratta della possibilità che ciascuno di noi ha per “essere come Dio”. Si, è proprio così! Perdonare davvero è un’azione grande, uno stile di vita che ci permette di imitare il nostro Dio che continuamente ci perdona. Ma perché fa questo? Lo fa perché è un Dio misericordioso, un Dio che Ama. Amore, infatti, è il nome di Dio e Amare è il suo specifico. Non c’è peccato che possiamo aver commesso che Lui non conosce e che perdona di fronte alla nostra richiesta e al nostro pentimento.

Dio accoglie, ascolta, perdona e risana ogni nostra ferita e ogni nostra malattia/debolezza. Ci dona la forza di ricominciare, di riprendere il cammino e di spingere i nostri passi dentro un mondo nel quale siamo chiamati, fino alla fine dei nostri giorni, a fare la nostra parte sapendo che Lui è accanto a noi e ci sorregge dandoci la forza e il coraggio per affrontare il male, ogni male. Per questo, nel momento del bisogno, ci mette accanto qualcuno che ci rialza o ci porta in braccio o, se necessario, in barrella fino ai suoi piedi per farci ascoltare il Suo: “àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua“. Queste parole Gesù le sta dicendo a noi adesso. Si, proprio adesso! E allora prendiamo la nostra barella e torniamo a vivere da suoi testimoni donando il perdono a tutti. Facciamolo e la nostra vita sarà una vita piena della sua gioia!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 2,1-12

Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati». Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? 

Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico -: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua».
Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».

Parola del Signore.

Purificati

Concedere la propria fiducia a qualcuno è sempre più difficile. La realtà ci ha mostrato e ci mostra inganni, falsità e menzogne. Dare fiducia, quindi, non è per niente facile. Oggi la Parola, però, ci racconta di un lebbroso, un malato che pone la sua fiducia e la sua speranza in Gesù e lo supplica: “Se vuoi, puoi purificarmi!”. Ebbene, Gesù lo accoglie, tende la mano e lo tocca per guarirlo: “Lo voglio, sii purificato!”. Ecco allora che, quindi, il nostro Signore è sempre pronto a farsi compagno di viaggio, ad essere Amico, nostro confidente e soprattutto ad accoglierci in ogni momento e in ogni circostanza purificandoci da ogni male. A Lui possiamo concedere fiducia, in Lui possiamo sperare e a Lui possiamo affidarci. Gesù non ci tradirà mai!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,40-45

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Parola di Dio

Aquila e Priscilla