Oggi abbiamo visto cose prodigiose

Ci sono cose prodigiose che non vediamo e che se le vedessimo ci lascierebbero pieni di stupore. Cose che se cambiano ci meravigliano e che crediamo immutabili. Eppure c’è sempre la possibilità di lasciare vecchie convinzioni o abitudini o credenze. Ed infatti certamente ci sarà capitato di vedere persone cambiare vita e fare cose che nemmeno abbiamo mai immaginato come possibili. In quell’:”Alzati e cammina” che Gesù pronuncia questa mattina davanti ad un paralitico è racchiuso il senso e la sostanza della sua misericordia che è anche giustizia e fedeltà alla sua missione. Quindi, abbiamo bisogno, anche noi (perché anche noi siamo come quel paralitico), di credere che tutto può cambiare; abbiamo bisogno di sperarlo; abbiamo davvero bisogno di vederlo. Tutto questo perché sentiamo anche noi la necessità di glorificare Dio con la nostra vita e vivere, finalmente, da Risorti.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 5,17-26
 
Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza.
Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico -: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.
Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».

Parola del Signore.

Convertitevi

È giunto il tempo giusto per cambiare vita, il tempo nel quale, riconoscendoci peccatori, ci immergiamo nell’acqua per morire al peccato e ricominciare a vivere. È questo l’invito di Giovanni il Battista (il cui nome significa il Signore è misericordia) che distingue il suo battesimo da quello che donerà Gesù dal quale riceveremo in dono il 🔥 dello Spirito. L’evangelista Matteo ci racconta che Giovanni il Battista è un Profeta, un grande Profeta, che lui paragona al Profeta Elia. In questa seconda domenica di Avvento siamo perciò invitati a lasciare il vecchio uomo che è in noi per rivestirci dell’Uomo nuovo, quello che forte dello Spitito Santo non ha paura e non si vergogna di Gesù e che, anzi, lo mette al primo nella sua vita. Possiamo farlo con l’aiuto di Dio se decidiamo con libertà di farlo.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Per ascoltare la lectio dal Monastero delle camaldolesi romane clicca qui

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 3,1-12

In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”.  Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

Parola del Signore.

Ne senti compassione

Gesù vede le folle e ne sente compassione cioè prova dolore per loro. Egli accoglie la sofferenza senza che nessuno glielo chiede. Accoglie, perdona e annuncia la buona notizia guarendo chi crede da ogni malattia e da ogni infermità. Ci chiediamo se quindi anche nel nostro oggi c’è Speranza? Noi crediamo di Sì. C’è Speranza perché abbiamo un Padre che ci ama e che sente compassione. Soffre con noi e ci chiama costantemente a vivere nel suo Amore. Possiamo farlo e possiamo guarire da ogni malattia e da ogni infermità.

A volte ci sentiamo come pecore senza pastore e ci sentiamo stanchi ed affaticati. È questo il momento migliore per sollevare lo sguardo verso Gesù e lo vedremo scendere verso di noi per farci compagnia e camminare con noi. Coraggio, con Lui non dobbiamo più temere e anche noi facciamo come Lui con gli altri.

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Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,35-38 – 10,1.6-8

In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.
Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

Parola del Signore

Avvenga secondo la vostra fede

I ciechi vedono, i muti parlano, gli zoppi camminano … Gesù cambia la vita ma tutto si avvera secondo la nostra fede. È la fede che provoca il vero cambiamento nella nostra vita. Ed è questo il più grande miracolo che possiamo ricevere: cambiare vita.

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Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,27-31
 
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.

Parola del Signore.

L’uomo saggio e l’uomo stolto

La saggezza, ci dice Gesù, è fondata sull’ascolto della sua Parola. Ma non basta leggere e meditarla è necessario metterla in pratica, cioè farla diventare vita concreta. La Parola infatti non obbliga e non inganna ma offre la possibilità di attraversare la vita e le mille incertezze che siamo costretti ad affrontare fondando le scelte sulla roccia che è Gesù Cristo. La Parola non da ricette e non ci dice cosa fare però ci aiuta a fare scelte sagge. Se, invece, non Ascoltiamo la Parola oppure facciamo finta di farlo crolleremo presto e male vivendo una vita che solo apparentemente potrà essere vista come bella e tranquilla. In realtà il conflitto e il tormento interiore segnerà l’esistenza. C’è un proverbio molto popolare che può aiutarci a comprendere le parole di Gesù di questa mattina e dice così: «Quando il saggio indica la lunalo stolto guarda il dito» Il saggio va oltre le apparenze guarda in profondità, cerca la verità e non si accontenta di galleggiare. Lo stolto fa l’esatto contrario e come è facilmente intuibile vivrà l’esistenza sfiorando la Vita vera sfuggendo, così, ogni occasione nella quale misurarsi.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 7,21.24-27
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

Parola del Signore.

Venite dietro a me

Gesù chiama ciascuno di noi a seguirlo. È Lui ad offrire un progetto di vita; è Lui che indica strade e sentieri verso la felicità; ed è sempre Lui che dona a chi lo segue un senso a questa vita. La sua chiamata può giungere in qualsiasi momento e in qualsiasi situazione. Ma siamo sempre noi a dover ascoltare e a rispondere. Siamo liberi, completamente liberi di accogliere la richiesta di Gesù oppure di rifiutarla. Egli, infatti, ci dice … Se vuoi…!

Il Vangelo di oggi ci racconta la chiamata di Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni. Tutto accade nel quotidiano di una ordinaria giornata di lavoro e i quattro lasciarono il loro lavoro e “lo seguirono”. Forse Gesù ci ha chiamati mentre eravamo impegnati nei nostri progetti e noi non abbiamo ascoltato, forse lo sta continuando a fare adesso.

Ascoltiamo la sua Parola e seguiamolo nel progetto che Lui ha pensato per noi e la gioia prenderà posto nel nostro cuore.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 4,18-22
 
In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

Parola del Signore.

Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete!

La vita ci ha insegnato che il ben vedere non è questione che riguarda solo gli occhi ma coinvolge, in profondità, ed in maniera forte anche il cuore. Il cuore vede ciò che gli occhi non vedono perché vedere con il cuore coinvolge una dimensione più profonda di noi stessi. Ed è questa la Verità che spesso non sappiamo riconoscere. Ma vedere con il cuore e vedere ciò che nessun occhio vede presuppone una semplicità di vita che questo mondo rifiuta o giudica sciocca se non, addirittura, un comportamento da tonto o poco furbo. Gesù, invece, ci invita ad essere piccoli” che non significa privi di intelligenza o sciocchi bensì umili, semplici, veri e sinceri. Sono i “piccoli”, infatti, i più capaci di vedere e sono i “piccoli” e non i dotti e i sapienti a comprendere e a vedere in profondità la Verità. Ecco perché sono gli occhi dei piccoli a vedere lontano e a vedere bene … e Gesù conclude: “Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete”.

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Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,21-24

In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

Parola di Dio.

Verrò e lo guarirò

Gesù guarisce ogni paura, ogni tristezza, ogni dolore, ogni ansia … ogni peccato. Si, questo è sicuro, ma occorre fidarsi e affidarsi. È necessaria la nostra fede. Anche se pagano il centurione ha fede, molta fede quando chiede la guarigione del suo servo … “Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito“. Siamo disponibili noi a fare come il centurione?

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Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 8,5-11
 
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò».
Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».

Parola del Signore.

vegliate per essere pronti

Carissimi all’inizio del nuovo anno liturgico vi proponiamo ascoltare da p. Laszlo Simon una introduzione generale al Vangelo secondo Matteo (che leggeremo a partire da domani lungo l’anno liturgico A), con qualche affondo sul vangelo di domani. 

Qui la registrazione dell’incontro: clicca qui

Se a qualcuno piacesse anche ascoltarlo, qui avete le registrazioni della lettura fatta da Angela Goodwin e Franco Giacobini, sulla traduzione interconfessionale. 

Come per la lectio, potete ascoltare online o scaricare i file:

Ascolta il Vangelo di Matteo dal Capitolo 1 al 14

Ascolta il Vangelo di Matteo dal Capitolo 15 al 28

Buon inizio Avvento

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 24,37-44
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore.

Vegliate pregando

Per accogliere il Signore e farci accogliere da Lui dobbiamo avere un cuore libero e leggero, un cuore capace di vedere oltre le nostre necessità e i nostri bisogni. Gesù ci ha dato un esempio di generosità e di Amore perché il suo cuore è stato libero e leggero e ha guardato i bisogni di chi ha incontrato sulla sua strada. Spesso da solo si ritirava in preghiera e restava a “parlare” con il Padre anche per tutta la notte. Pregare è, per l’appunto, saper trovare nella propria giornata un tempo per stare con il Signore e parlare con Lui . Questo significa pregare. E, questo è il modo migliore per “vegliare” e per accorgersi di chi accanto a noi ha bisogno di noi e del nostro aiuto. Vegliare significa perciò restare attenti al quotidiano e in questo quotidiano essere l’occhio, la mano, la parola e la carezza del Padre per chi vive vicino a noi. Con una sola parola Vegliare significa Amare. Quando il Signore verrà nel giorno che non sappiamo ci troverà pronti ad accoglierlo.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,34-36
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

Parola del Signore.

Aquila e Priscilla