Nel nome del Signore

È molto bella l’espressione “Nel nome del Signore”. Ascoltarla ci mette in attesa di parole che provengono da Gesù e proclamarle, invece, ci fa strumento della sua voce. Entrambe le cose fanno tremare le gambe. Proviamo a dare senso a questa espressione e resteremo davvero spiazzati. Purtroppo ci siamo assuefatti a certe espressioni senza entrare nel vero senso delle parole che Ascoltiamo o, per chi, (sacerdote o diacono) proclama il Vangelo a Messa senza coglierne il senso e il valore più profondo. Ascoltare e Proclamare le parole “Nel nome del Signore” perciò dovrebbe caricarci di una grande responsabilità, di una gioia vera e profonda e dovrebbe attivare tutti i nostri sensi per donarci la forza e il coraggio di farci testimoni, autentici e credibili di Gesù Cristo morto e risorto per noi! Oggi se riusciamo pensiamoci un po’… aiuteremo anche la nostra fede e crescere nel nome del Signore.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,31-35

In quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere».
Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme”.
Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”».

Parola del Signore.

La porta stretta

Il cristiano si impegna ad entrare per la porta stretta. Siamo chiamati ad abbassarci, ad essere umili, a piegarci davanti a qualche servizio da rendere al prossimo, ad essere felici e pieni di speranza perché il Signore è con noi (donne e uomini di ogni tempo). Ricordiamoci anche che per entrare attraversando la porta stretta dobbiamo fare ogni cosa liberamente e con la volontà di fare del bene.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,22-30
 
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.  Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».

Parola del Signore.

Il granello crebbe e divenne albero

Il cristiano deve desiderare di essere un granello di senape.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,18-21
 
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

Parola del Signore.

Donna sei liberata dalla tua malattia

Gesù guarisce. È Lui che, oggi, prende l’iniziativa. Vede un bisogno e interviene liberando la donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni. Capita che ai benpensanti, agli uomini della religione, questa libera iniziativa di Gesù non piace e lo rimproverano. Gesù che è anche “uomo di fede” li chiama “Ipocriti” e li ridicolizza davanti al popolo che, invece, intuisce la via buona che Gesù pratica e testimonia: fare il bene dell’altro sempre ed in ogni circostanza anche quando non ci è espressamente richiesto. Gesù si fa testimone dell’Amore e pur potendo essere Maestro e lo è preferisce essere uno che da l’esempio. Se vogliamo possiamo imitarlo. Non c’è bisogno di parole (se servono anche quelle) ma piuttosto di azioni concrete di bene.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,10-17
 
In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.
Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».
Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?». Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.

Parola del Signore.
 

Dio abbi pietà di me peccatore

Ecco la lectio tenuta questa sera presso il Monastero delle monache camaldolesi di Sant’Antonio Abate in Roma sulle letture di domani XXX° domenica del Tempo Ordinario

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Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,9-14
 
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Parola del Signore.

Se non vi convertite.

Ancora una volta Gesù ci invita a lasciare la strada del peccato, ci chiama a cambiare la nostra vita per tornare a Lui. Egli ci offre la Pace e la Gioia che nascono da cuori liberi. Gesù, infatti, ci vuole liberi, semplici e veri. Ci suggerisce di mettere da parte i desideri che agitano la nostra vita e la rendono un inferno, ci mostra che la vera Gioia nasce da uno sguardo libero e dall’ascolto della sua Parola. Gesù mette Pace alla nostra vita e ci suggerisce di lasciare che il mondo vada per la sua strada cercando di curare la nostra vita. Si tratta di Amare concretamente le persone che ci vivono accanto e di essere loro vicine se loro lo vogliono. Non possiamo cambiare gli altri e il mondo l’unico che può farlo è Gesù se viene accolto. Gli altri e il mondo non hanno bisogno di maestri ma di testimoni. Non siamo perfetti e abbiamo sempre bisogno della misericordia di Dio che ogni volta ci perdona e ci offre la possibilità di ricominciare. Buon cammino.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,1-9
 
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Parola del Signore.

Ipocriti!

“Ipocriti!”. Gesù ci chiama “Ipocriti”. È un giudizio duro. Gesù ci vede come persone ambigue, bugiarde, doppie, false, insincere e perfino, menzognere. “Sapete -dice rivolgendosi alle folle- valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?”. L’ipocrisia appartiene a chi si mostra diverso da come è solo per apparire. Solitamente si tratta di persone sempre pronte a punire qualcuno; si sentono sempre moralmente superiori agli altri; le regole non si applicano mai a loro e dicono di non avere colpe ed esibiscono sempre una scusa per giustificarsi. Quasi tutti, in qualche modo, abbiamo tutte e alcune di queste caratteristiche… Oggi preghiamo affinché prendendo consapevolezza di questa realtà chiediamo al Signore di aiutarci a correggere i nostri comportamenti e la nostra vita e speriamo di avere la forza e il coraggio di riuscire a fare qualche passo buono in questa direzione. Se ci riusciremo anche le nostre relazioni con gli altri potranno migliorare.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Fai quello che dico, non quello che faccio.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,54-59
 
In quel tempo, Gesù diceva alle folle:
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».

Parola del Signore.

Sono venuto a gettare fuoco

C’è un fuoco che arde nel cuore di ogni donna e di ogni uomo; c’è un fuoco che riscalda la vita anche quando il freddo tocca le ossa; c’è un fuoco che illumina la notte; c’è … lo vedi, lo senti e ti offre un tepore tenero e delicato.

Perfino una semplice scintilla è capace di riaccendere una fiamma potente che sostiene e incoraggia pensieri e parole, che brilla e purifica, che da alla vita la forza di cui ha bisogno per propagarsi in vite nuove che rinnovano storie e scrivono futuro.

Questo 🔥 si chiama Amore e nessuno potrà mai spegnerlo perché anche se non lo vedi Egli c’è e non potrai mai e poi mai spegnerlo.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,49-53
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Parola del Signore.

“Tenetevi pronti”

Ricordarsi che la nostra vita in questo mondo ha un suo limite è molto importante e Gesù ci aiuta con le parole che rivolge ai suoi discepoli. A volte si vive come se questa vita fosse l’unica e/o non dovesse mai finire. Invece la realtà e lo sappiamo bene è totalmente diversa. La nostra vita ha un limite. Ma non basta. Nessuno conosce quale è il suo limite. Insomma viviamo una precarietà che, purtroppo, spesso dimentichiamo. L’invito di Gesù è quello di tenersi pronti, di cercare di vivere nella consapevolezza che ci verrà chiesto conto di come avremo vissuto e di essere anche consapevoli che non conosciamo neanche il momento nel quale saremo chiamati al cospetto del creatore. Gesù, perciò, ci sta richiamando ad essere buoni amministratori della nostra vita investendo il tempo e le nostre risorse per Amare mettendoci al servizio dell’Altro. Non lasciamoci sfuggire questa bella opportunità.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,39-48
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire” e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

Parola del Signore.

Guarite i malati

Il mondo, questo nostro mondo, ha bisogno di testimoni, di esempi di vita, di persone capaci di raccontare con i fatti la loro fede. Gesù ieri come oggi invia i suoi discepoli nel mondo non per conquistare il mondo ma per vivere come “agnelli” capaci di essere semplici, docili e pacifici. Il cristiano non aggredisce, non pretende, non impone ma offre un esempio di vita che mostra la sua fiducia in un Dio che non lascia nessuno dei suoi figli solo. L’inviato del Signore non fa comunella con gli uomini del potere, non chiede e non pretende i primi posti, non fa il furbo per superare l’altro … il vero discepolo di Gesù lo riconosci dallo stile sobrio, dal parlare semplice, dal farsi compagno di viaggio accanto agli ultimi. Questo e non altro è il modello che Gesù ci ha lasciato e che dobbiamo avere nel cuore per esprimerlo nella vita.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,1-9
 
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

Parola del Signore.

Aquila e Priscilla