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Voi non siete del mondo

Essere perseguitati da questo mondo è uno dei segni che ci aiutano a capire il vero cristiano. Abitiamo, infatti, un mondo che appare sempre più lanciato a vivere in modo distante dai valori cristiani. La ricerca del danaro, del successo e del potere sono, da sempre, le cose che allontanano dal bene e la loro influenza anche nelle nostre più piccole azioni quotidiane, purtroppo, è forte. A volte nemmeno ci accorgiamo che certe nostre scelte sono suggerite da questi tre grandi ostacoli alla buona vita del vangelo.

Pertanto ogni volta che facciamo scelte libere e suggerite dallo Spirito buono il mondo non ci comprende e, spesso, ci perseguita e, addirittura, ci odia. Il cristiano, però, nonostante ciò, non ha paura di avere il coraggio di testimoniare e sa vivere anche perdonando. Si, perdonando, perché il perdono e la preghiera per il nemico è la migliore difesa e la più autentica testimonianza della buona vita con il Signore.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,18-21

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

Parola del Signore.

Voi siete miei amici

Tutto nasce, vive e muore per Amore. Questo è il principio e il fine. L’unico e il solo “motore” della vita qui e oltre. Amare è l’unica possibilità che abbiamo per essere felici.

Il tempo dedicato a qualcuno, lo sguardo che incrocia quello dell’altro, il sussurro di una parola buona, la dolcezza di una carezza sono segni e attenzioni che donano felicità e gioia. Sono i segni che Gesù ci ha offerto per la nostra buona vita.

È così che l’amore trova strade per raccontarsi. Certe volte le parole, soprattutto quelle dei cosiddetti “sapientoni” sono solo pronunciate per impressionare, dominare e schiacciare l’altro. Allo stesso modo c’è chi dice di essere al servizio ma lo fa con astuzia, fingendo, imponendo il suo potere e credendo di essere superiore. Ma che potere ha un uomo così su di noi? Cosa mai può insegnarci un potente che non ti guarda negli occhi, che quando lo fa ti scruta dall’alto al basso, che crede di essere migliore di te e che non riesce ad essere Autorevole vestendosi invece di autorità approfittando della sua condizione? Che uomo è uno che promette di starti accanto e poi non fa nulla? L’Amico lo vedi dai gesti e dal tempo che ti dedica, dall’amore con il quale comprende i tuoi bisogni e cerca di farti sentire la sua presenza.

Gesù, infatti, si è fatto Amico e ci ha chiamati Amici insegnandoci a riconoscere chi sono i nostri veri Amici e ad Amare anche i nemici o coloro che ci ignorano. Lui ci ha scelti così come siamo, con i nostri difetti e le nostre povertà. Non ci ha imposto regole. Gesù ci ha donato la libertà da tutto e da tutti e ci ha dato l’unico vero comandamento: “che vi amiate gli uni gli altri”.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,12-17

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Parola del Signore.

Gioia piena

Per anni e anni aveva viaggiato in varie parti del mondo, incontrato tante persone e molti cosiddetti “saggi”; aveva vissuto lunghi periodi in piccoli e grandi villaggi; aveva cercato senza sosta in ogni continente ma non era riuscito a trovare quella “pace e quella gioia” che cercava.

Aveva conosciuto molti popoli e molte religioni ma niente da fare. Ovunque si era fermato, perché attratto da un’esplosione di iniziale entusiasmo, era stato deluso. Dopo qualche tempo infatti fuggiva via, spesso senza nemmeno salutare perché, purtroppo, dopo un po’ scopriva i piccoli e grandi problemi che inizialmente non vedeva e che, invece, dopo un po’ emergevano.

Ora sulle soglie della vecchiaia era tornato nel paesello che aveva lasciato da giovane in cerca di cose speciali. Arrivando scoprì che i genitori non c’erano più e mancavano tante persone che conosceva. Alcuni erano andati via in altri posti. Ritrovò parte dei suoi amici. Una sera, mentre camminava per le stradine piccole e strette del suo paesello gli capitò di passare accanto alla chiesetta che frequentava da ragazzo. Decise di entrare. Le luci erano spente mentre in fondo, sotto la croce, una candela, l’unica accesa, rischiarava una piccola porticina che custodiva la pisside con le ostie. Mentre lui ancora smarrito e perso nei suoi pensieri era seduto entro un bambino che depose sull’altare un mazzetto di margherite. Poi fece un segno di croce e andò via.

A questo punto la sua attenzione fu attratta dal tremolio di quella piccola fiammella sotto la croce e che illumina il tabernacolo. Concentrò la vista sul suo movimento mentre i pensieri si dileguavano. Gli occhi, però, permettevano al cuore di “guardare“. D’improvviso una Luce potente che solo lui vedeva e un’emozione forte s’impadronì di ogni cosa dentro e fuori lui. … Ora d’improvviso aveva capito. Uscì dalla chiesa e andò dritto verso la casa dei genitori, apri la porta con la chiave che aveva sempre avuto con se per tutti i lunghi anni trascorsi per il mondo inseguendo sogni e desideri vari e subito si mise al lavoro. Spolverò i vecchi mobili e riprese la vita semplice di una volta. Iniziò a dare valore al tempo, alle amicizie, ai fiori spontanei che nascono e crescono nei campi o tra le pietre. Rimise in funzione l’antico forno a legna dal quale ogni settimana sfornava il buon pane di una volta e ne donava sempre almeno una pagnotta a qualche vicino di casa. Ora si faceva guidare dal cuore e si accorse, finalmente, che la vita semplice era molto buona. Il sole, la pioggia, il vento, le nuvole … in ogni cosa scopriva che era nascosto un Mistero grande che lui non aveva mai notato e che erano invece un aiuto potente per contemplare il Grande Re che ha dato vita ad ogni cosa.

Forse anche noi stiamo cercando qualcosa che abbiamo già nel cuore e che abbiamo rinchiuso dentro un angolo oscuro. Liberiamo la nostra vita dalle illusioni e ridiamo importanza a quelle tante piccole cose che fanno “grande” la vita. Non è mai tardi per cominciare davvero. Oggi, proprio oggi, cogliamo l’occasione per dare gioia alla vita di qualcuno e riempire la nostra della stessa identica ricchezza. Facciamolo oggi. Non aspettiamo domani. 😉

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15, 9-11

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».

Parola del Signore.

Un grazie a Roberto Italo zanini

Il vangelo di oggi è lo stesso di quello che abbiamo “ascoltato” qualche giorno fa (in ogni caso riproponiamo il testo qui sotto). Gesù ci chiede di restare con Lui perché solo così possiamo portare molto frutto cioè possiamo amare molto. Ed oggi desideriamo ringraziare pubblicamente Roberto Italo Zanini, giornalista di Avvenire autore di molti libri di successo e che ha scritto la prefazione di “Cercare il Silenzio”. Roberto, si  occupa di cultura e spiritualità. Ha collaborato con la rivista Popoli e Missione, settimanali diocesani e quotidiani locali. Nei suoi libri, tradotti in numerose lingue, si è occupato di personaggi come Bakhita, Giovanni Battista Scalabrini, Natuzza Evolo,  Annalena Tonelli (con M. Fagiolo Dattilia), Gina Tincani, Giovanni Semeria, Giustino Russolillo. Da “Bakhita. Inchiesta su una santa per il 2000” (San Paolo, 2001),  Premio religione e spiritualità negli Stati Uniti, è stata tratta la fiction tv sulla Santa. Con padre Gabriele Amorth ha scritto “Più forti del male. Il demonio, riconoscerlo, vincerlo, evitarlo (San Paolo 2014). Con Paolo Rodari ha curato il libro di catechesi inedite di padre Amorth su Madjugorie “Un esercito contro il male” (Rizzoli, 2017). Nel 2018 ė ritornato sulla figura di Bakhita con “Il fascino di una donna libera” (San Paolo).

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15, 1-8

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Parola del Signore.

Vi lascio la pace

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 14,27-31a

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

Parola del Signore.

Credete in me

Quella di oggi è, forse, una delle Parole di Gesù più complicate da intendere e da assimilare. La chiave sta tutta nel conoscere Gesù, nel fidarci di Lui e nell’affidarci a Lui. Noi, spesso, chiediamo secondo i nostri desideri e spesso questi non sono per la nostra salvezza. Chiedere nel “nome di Gesù”, significa chiedere in vista della salvezza. Salvare la propria vita e collaborare alla salvezza di quella di chi ci chiede una mano è la misura con la quale riceviamo il sostegno e l’aiuto di Gesù. È così che possiamo glorificare il Padre.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 14,6-14

In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

Parola del Signore.

Se rimanete in me

Il tralcio si alimenta della linfa che la vite dona e l’agricoltore (il Padre) desidera che ogni tralcio porti frutto, cioè che ogni discepolo che attinge alla Parola (linfa che alimenta il tralcio) diffonda l’Amore e ne sia testimone.

Il frutto del discepolo è l’Amore; è testimoniare l’Amore del Padre e del Figlio. Ecco perché la Parola che ogni mattina ci viene donata deve servire a rafforzare la nostra testimonianza e il nostro coraggio di Amare anche chi ci ha fatto del male. È in questo modo che diventiamo testimoni credibili.

Il tralcio che non porta frutto alla fine sarà tolto e quello che ne porta sarà potato, cioè il Signore offrirà opportunità per purificarsi e amare ancora di più. La misura e la qualità del frutto sta tutto nella forza di Amare e di farlo, come Gesù, fino alla fine. Questo è il grande messaggio cristiano che siamo chiamati a vivere.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,1-8

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Parola del Signore.

Il figlio del falegname

Le cose nuove e belle ci stupiscono e spesso bocciano le “regole” degli uomini del potere che, invece, ci vogliono mantenere succubi e dipendenti da loro. Accade così anche per Gesù, le cui Parole permettono all’uomo di vivere una vita nuova e bella. Nella sinagoga di Nazareth Gesù insegnava la Verità del Signore che è gioia, pace e libertà. La gente si stupiva e si meravigliava anche dei prodigi che Gesù faceva. Poi, però, qualcuno inizia a mettere in dubbio Parole e opere e cerca di sminuirle e per farlo evidenzia le sue umili origini. Lo apostrofano come il figlio del falegname (non dicono il nome del padre e questo è molto grave) e insistono: ” E sua madre, non si chiama Maria?”. In questo modo cercano di creare scandalo.

Questi atteggiamenti del popolo quasi certamente suggeriti dai potenti scribi e farisei preoccupati di perdere potere li conosciamo molto bene e per questo cerchiamo di non farci mai condizionare dagli abili manovratori che abusano del loro ruolo tradendo il cuore del messaggio di Gesù.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 13,54-58

In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: “Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?”. Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: “Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua”. E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

Parola del Signore.

Abbiate fede in Dio

Può accadere di sbagliare strada. È successo a tutti. Non sempre, infatti, troviamo strade larghe, asfaltate, con le indicazioni ad ogni bivio. Spesso le nostre strade sono viottoli di campagna, sentieri in salita e senza segnali. Nessuna paura se abbiamo sbagliato strada una o più volte e nemmeno se stiamo percorrendo una strada che non conosciamo.

Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me“.

Ognuno ha la sua strada, nessuna è meglio dell’altra perché tutte possono essere percorse con o senza “Amore“, con o senza “Speranza“, con o senza “Amici“.

Come possiamo conoscere la via?”. La risposta arriva immediata: “Io sono la Via, la Verità e la Vita“.

Gesù non dice di avere la verità, cioè non ci giudica e non ci condanna ma ci mostra, con la sua vita, cosa significa essere vero. Significa prima di tutto accettarsi così come si è; significa avere capacità d’Amore che porta la nostra esistenza nella vera vita, che non vive di cose materiali ma di relazioni profonde.

Fanno paura, invece, le persone, (e ce ne sono tante) che giudicano, condannano, escludono e si fanno maestri. Sono povere persone.

Perciò per vivere la vita nella verità siamo, ogni giorno, chiamati a riprendere il nostro cammino consapevoli che il Gesù, (Amore, Speranza e Amico) è sempre accanto a noi anche se abbiamo fatto errori nel passato e se, forse, ne faremo ancora.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 14,1-6

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: Vado a prepararvi un posto? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

Parola del Signore.

Venite a me

Mentre leggiamo e riflettiamo sul Vangelo del giorno ci raggiunge un gradevole profumo di caffè. Un profumo che appare segno di libertà che offre a questo momento di preghiera un tocco in più.

Non facciamoci imbrigliare nelle leggi e nelle regole che è il pane preparato dai potenti. Abbandoniamo la nostra vita nel mistero della libertà che Gesù ci ha donato. Egli ci libera dai lacci e dai lacciuoli che gli uomini, invece, vogliono imporci per esercitare il loro potere. Gesù è libertà di vita che si esprime nella mitezza dei gesti e nell’umiltà dei pensieri. Nelle sue Parole c’è una dolcezza che avvolge che libera dal peso dei forti capaci solo di imporsi con la forza dei codici e della autorità di cui si investono. Noi preferiamo il libero profumo di questo caffè veduti su una vecchia e cara panchina in legno mentre contempliamo la Parola. Restiamo liberi e godiamo del ristoro che Gesù ci offre.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,25-30
 
In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
 
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore