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Una lunga storia

Questa mattina il Vangelo ci propone un elenco di nomi di persone. L’impressione è che ci appare solo un arido elenco di nomi, una lunga ed infinita catena di sconosciuti, eppure è ad un certo punto di questa catena che l’Atteso (il Dio con noi) compare nel mondo. Non sappiamo nulla della quasi totalità delle persone che ci hanno preceduto.

Abbiamo poche notizie dei nostri nonni. Già dei bisnonni sappiamo quasi niente. I libri di storia ci raccontano solo di pochissime e rare persone. Anche noi, a pensarci bene, siamo solo semplici anelli di questa catena infinita, eppure senza di ciascuno di noi questa catena potrebbe interrompersi. Ognuno di noi, infatti, porta con se l’immensa responsabilità e la bellezza di una fede che dobbiamo consegnare al futuro.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Mt 1, 1-17 Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Àcaz, Àcaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici.

Parola del Signore

Dio con noi

La parola da vivere oggi è: accogliere il Mistero.

Accogliere il Mistero è il senso del Natale. C’è qualcosa di così grande e di così immenso che ogni parola è insufficiente per raccontarlo. Il Mistero che l’uomo attendeva è entrato nella storia grazie allo Spirito Santo rompendo ogni tradizione e capovolgendo ogni disegno dei potenti che resteranno travolti dalla semplicità e potenza che si nasconde in un bambino nato ai margini e lontano dai luoghi del potere terreno.

L’Emmanuele, l’atteso entra nel mondo e nel nostro quotidiano per riscattare il mondo dal peccato. Egli abbraccerà i pastori (considerati malvagi e peccatori), i pubblicani (esattori delle tasse) e le prostitute e a loro non chiederà nulla. Semplicemente li amerà con tutto se stesso così come continua ad Amare ogni donna ed ogni uomo. Il Dio con noi ci dona il suo bene e la libertà di vivere senza colpe, senza padroni e senza obblighi di nessun genere. Egli ci chiede solo di amare l’altro e di farlo così come ha fatto Lui. Questa è la grande rivoluzione che porta nel mondo Gesù di Nazareth, figlio di Maria, sposa di Giuseppe (uomo giusto) figlio di Davide.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele»,
che significa «Dio con noi».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

   Parola del Signore

In verità vi dico

La parola da vivere oggi è: Fare la volontà di Dio.

Per fare ciò che il Signore ci chiede occorre ascoltare la sua volontà. Ma come possiamo ascoltare il Signore se siamo sempre e continuamente impegnati a fare altre cose. Forse non ci siamo mai chiesti cosa vuole Lui da noi. Forse non ci interessa neanche tanto e crediamo, che la cosa più importante per noi sia fare le cose che abbiamo nella nostra testa. Gesù rimprovera i capi dei sacerdoti e gli anziani e gli accusa di non ascoltare Dio perché impegnati a fare altre cose, magari a fare carriera e occupare posti. Il rimprovero di Gesù ai sacerdoti del Tempio è durissimo e si conclude profetizzando loro che “pubblicani e le prostitute” li passeranno avanti, nel regno di Dio. Pubblicani e prostitute, infatti, hanno ascoltato e creduto.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

   Parola del Signore

Preparate la via

La parola da vivere oggi è: saper riconoscere l’uomo di Dio .

Scribi e farisei avevano insegnato che il Messia avrebbe risolto tutti i problemi. Gesù, invece, viene nel mondo in umiltà, con mitezza e semplicità. Tre cose che i potenti sacerdoti non riconoscono come segni del Messia e, quindi, non lo accettano e lavorano per farlo condannare. Sappiamo che ci riusciranno e lo faranno diffondendo menzogne che spingeranno il popolo a schiersi per la liberazione di Barabba e la crocifissione di Gesù. Oggi, perciò, ci impegneremo a riflettere su quanto accade intorno a noi, stando molto attenti a non diventare noi stessi strumenti nelle mani dei potenti che tentano di manovrare il popolo per conservare il loro potere.

Non rinunciamo mai alla nostra libertà che ci è stata donata per vivere in fedeltà al Signore la nostra vita e non certo per assecondare chi esercita il potere con autorità priva di Autorevolezza.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

   Parola del Signore

Non ascoltano

La parola da vivere oggi è: non lamentarsi.

La nostra è, nella storia, la generazione che ha ricevuto di più di tutte le altre eppure appare quella che, più di ogni altra, si lamenta.

Perché? Forse non sono le tante cose che abbiamo a dare la gioia. Ci deve essere qualche altra cosa che ci sfugge. Proviamo a pensarci un attimo. Non è che abbiamo smarrito alcuni dei tratti fondamentali dell’umanità. Per esempio: la semplicità di essere noi stessi senza apparire altro; la contemplazione della creazione ammirando un fiore, la pioggia, il cielo, il volo di un uccello; il saper dire “grazie” per un caffè o per un piatto di pasta; la gioia, per esempio, di parlare con un amico; l’umiltà di chiedere le cose essenziali che ci mancano; la condivisione dei beni evitando ogni accumulo; il bello di chiedere e ottenere perdono e saper riconoscere i nostri errori senza scaricarli sugli altri; il saper ricominciare ogni giorno ringraziando Dio madre e padre per la vita; e si potrebbe continuare. E, invece, siamo sempre pronti a lamentarci di tutto e di tutti, a giudicare ogni cosa. Forse, se vogliamo essere veramente felici, dobbiamo imparare a dire “grazie”, “prego”, “per favore”, … pensiamoci tutti.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”.
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».

   Parola del Signore

Se volete capire

La parola da vivere oggi è: “Ascoltare”.

In un mondo e in un tempo nel quale nessuno ascolta più siamo invitati a fare silenzio e ad ascoltare. È urgente ritornare ad ascoltarci … È l’unico modo per riacquistare vita vera. L’ascolto dell’altro oggi è come fare una rivoluzione, forse una delle rivoluzioni più grandi di cui il mondo ha bisogno. In TV, alla radio, per le strade, nelle piazze, nelle case, … siamo bombardati da urlanti sordi. Riacquistare la capacità dell’ascolto e trovare, quando se ne ha bisogno, qualcuno che ci ascolta, ci aiuterà a vivere da umani e a stabilire relazioni più belle.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.
Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire.
Chi ha orecchi, ascolti!».

   Parola del Signore

Stanchi e oppressi

La parola da vivere oggi è: trovare “pace” nel Signore

La pace e la gioia sono i grandi doni che il Signore fa a tutti e che non tutti noi accettiamo davvero. In realtà desideriamo entrambe ma le cerchiamo secondo la nostra logica e non secondo il pensiero del Signore. Forse è proprio questo che ci manca. Ci manca l’accoglienza del messaggio profondo che il Signore annuncia con la vita e la Parola. In questo tempo di Avvento possiamo, però, provare a cambiare. Il Signore cerca proprio gli stanchi e gli oppressi e ripete “venite a me”.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

   Parola del Signore

Ecco la serva del Signore

La parola da vivere oggi è: Accoglienza.

Come Maria siamo invitati a fare crescere nella nostra vita il senso e il valore dell’accoglienza, della mitezza e della disponibilità a cogliere il bello e il buono che abita l’ Altro.

Come Maria siamo chiamati ad accogliere la volontà di Dio nella nostra vita e a farne un segno distintivo del nostro quotidiano.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,26-38

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».

Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore

Alzati e cammina

La Parola da vivere oggi è: ringraziare Dio.

Ogni giorno dire “Grazie” ci aiuta a riconoscere il buono e il bello che ci è stato donato. Il nostro “Grazie” è anche il segno della nostra “fede” e, quindi, della nostra “fiducia” nel Signore che protegge sempre i suoi figli. Questi non sono segni di debolezza ma, al contrario, sono il segno di un grande coraggio. Avere fede e fiducia non è, perciò, rinuncia a fare ma significa avere la forza per impegnarsi ancora di più nella vita convinti che il Signore non permetterà al male di prendere il sopravvento.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca

Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza.
Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?».
Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.
Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».

   Parola del Signore

Vedendo le folle ne senti compassione

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.
Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

   Parola del Signore

La parola da vivere oggi è la compassione.

Gesù guarda questo mondo in questo tempo e ha compassione. E cosa fa? Chiama i suoi discepoli, cioè l’intero popolo di Dio, la sua Chiesa, quindi ciascuno di noi e ci affida il compito di essere la sua mano, i suoi occhi, il suo orecchio per consolare e guarire, per purificare e scacciare il male dalle persone e dal mondo.

Gesù si fida di ciascuno di noi per portare la buona notizia nel mondo e ridare forza, coraggio e cuore agli smarriti e guarire le ferite di ogni nostro simile. La Parola ci aiuti a compiere l’opera che Gesù ci ha affidato.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️