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Ho visto il Signore

Maria di Magdala incontra Gesù risorto ma non se ne accorge. Gesù le presta attenzione, le parla e Maria ancora non riesce a capire che è proprio Lui. Solo quando Gesù la chiama per nome Maria lo riconosce. E noi? Facciamo parte anche noi di quei cristiani che pur avendo incontrato Gesù non lo hanno riconosciuto? Oggi proviamo a riflettere sui nostri incontri con il Maestro e a come siamo stati “ciechi” e poi organizziamoci per annunciare a tutti: «Ho visto il Signore!».

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,1-2.11-18

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».

Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Parola del Signore.

I misteri del REGNO dei cieli

E finalmente oggi il Signore lo spiega. Per conoscere i misteri del Regno dei cieli è necessario avere un cuore sensibile, un cuore aperto ad accogliere la Sapienza di Dio, un cuore capace di vedere e ascoltare. Se il cuore invece sarà insensibile: “Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete”.

Che cuore abbiamo? Siamo capaci o no di ascoltare il grido dei poveri? Siamo capaci o no di vedere oltre le apparenze? Solo i cuori sensibili, infatti, sapranno scrutare in profondità e, quindi, comprendere il “mistero” che Dio ci comunica. Se restiamo freddi e indifferenti perciò ci escludiamo dalla possibilità di comprendere il messaggio di Dio e costruiremo un mondo freddo e glaciale mentre il nostro Signore ci suggerisce di Amare profondamente i poveri, gli oppressi, i perseguitati e gli ultimi. Non lasciamo che il nostro cuore resti indifferente ma costruiamo un percorso di vicinanza e solidarietà che sappia offrire accoglienza e spazi di dialogo per chi è solo e ha bisogno di compagnia.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 13,10-17
 
In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?».
Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.
Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice:
“Udrete, sì, ma non comprenderete,
guarderete, sì, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
sono diventati duri di orecchi
e hanno chiuso gli occhi,
perché non vedano con gli occhi,
non ascoltino con gli orecchi e hanno chiuso gli occhi,
perché non vedano con gli occhi,
non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore
e non si convertano e io li guarisca!”.
Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!».
 
Parola del Signore.

Il seminatore

Oggi ci chiediamo: che tipo di terreno siamo? Diciamo meglio: la Parola di Dio che ci viene offerta ogni giorno riesce a orientare la nostra vita? È una bella domanda vero? Rispondere con sincerità può aiutarci molto a capire se Ascoltiamo la Parola del Signore, se Accogliamo la sua volontà e se, quindi, permettiamo al seme della Parola di crescere e portare frutti di opere di bene nella nostra vita.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 13,1-9

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».

Parola del Signore.

Fare la volontà del Padre

C’è un legame profondo che ci lega al Padre, un filo invisibile ma molto resistente, una relazione che il Padre non romperà mai. È questo il legame invisibile agli occhi ma conosciuto dal cuore che noi, con la nostra volontà, siamo chiamati a coltivare. Ed è questo legame che ci guiderà per le strade intricate e difficili di questo mondo per aiutarci ad attraversare pianure, valli e scalare anche le vette più alte. Mantenere e rafforzare questo legame forte e profondo è la chiave capace di aprire tutte le porte per superare ogni ostacolo. Sarà il Padre a suggerirci parole, gesti e atteggiamenti per il bene. Sarà il Padre a offrirci indicazioni buone per Amare davvero e in profondità gli altri. Sarà il Padre a non lasciarci mai soli. A noi spetta ascoltarlo perché la sua volontà possa diventare vita quotidiana.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12,46-50
 
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

Parola del Signore.

Un segno

Cerchiamo certezze e pretendiamo segni. Pieni di dubbi chiediamo segni. Insicuri vogliamo sicurezza e domandiamo segni.

Siamo esseri fragili e incapaci di vera libertà. Non abbiamo fede e non abbiamo fiducia. Non ci affidiamo e restiamo prigionieri dentro un corpo destinato a perire.

Signore aiutaci a fidarci di te, dacci la forza di affidarci a te e non lasciare che il male aggredisca i nostri giorni.

Tu solo sei Dio e con te possiamo attraversare l’eternità.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12,38-42

In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno».
Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».

Parola del Signore

Marta e Maria

Maria è una rivoluzionaria, una donna che rompe le brutte tradizioni che obbligavano le donne a servire mentre gli uomini avevano il privilegio di essere serviti. Maria si siede ai piedi di Gesù, come un discepolo che ascolta il Maestro e facendo questo provoca l’ira e la reazione della sorella Marta che esercita il ruolo di padrona di casa ma anche, sostanzialmente, di serva. L’invidia spinge Marta finanche a rimproverare Gesù che le risponde con chiarezza: “Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta”.

Ecco Maria ha scelto la parte migliore: l’ascolto del Maestro. E così Gesù invita anche Marta a liberarsi delle brutte tradizioni che vogliono le donne serve.

Questa lettura, quindi, nasconde anche un risvolto semplicemente rivoluzionario e Maria è l’eroina capace di sfidare il potere/dominio degli uomini sulle donne.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,38-42

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Parola del Signore.

Il mio Spirito sopra di Lui

Lo Spirito di Dio suggerisce di fare sempre il bene, di farlo nel silenzio, di farlo anche di nascosto, di farlo anche verso chi trama contro e, con furbizia (sciocca perché conosciuta) crede di non essere scoperto.

Lo Spirito di Dio punta alla giustizia vera che non reagisce al male, che non segue l’istinto che, invece, vorrebbe punire il colpevole, che non punta alla vendetta.

Lo Spirito di Dio suggerisce di accettare la morte, di non difendersi, di fare silenzio, di non fare valere i propri diritti … lo Spirito di Dio suggerisce di donare la vita, di soffrire in silenzio, di non rispondere e di fare del proprio meglio per l’altro anche se questo altro sta tramando contro. Lo Spirito di Dio sceglie di avere fiducia che il bene vincerà.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12,14-21
 
In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».

Parola del Signore.

Fra i campi di grano

Ci sono tre cose che mancano nei Vangeli. Potresti essere sorpreso/a ma è proprio così. Nei vangeli penitenza, sacrificio, mortificazioni, sono tre vocaboli assenti. Nessuno dei tre è presente nell’insegnamento e nella figura di Gesù. Egli, piuttosto, ci invita alla gioia, ci spinge verso la felicità e ci incoraggia a sorridere alla vita. Oggi, infatti, dice a chiare note: “Misericordia io voglio e non sacrifici“.

Dobbiamo scrollarci di dosso la tristezza, i musi lunghi, l’aria di afflizione; dobbiamo abbandonare un cristianesimo alla ricerca del potere e del dominio sull’altro, una religiosità del sacro per vivere, invece, la santità dei semplici che vivono la bellezza della vita con gioia e responsabilità. Dobbiamo lasciare andare gli altri, chiunque siano, per la loro strada, non possiamo salvare il mondo, l’unico Salvatore è Gesù Cristo. Allora viviamo con gioia i giorni che ci sono donati perché questa si che è nostra responsabilità.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12,1-8
 
In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle.
Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».
Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

Parola del Signore.

Miti e umili di cuore

Davvero siamo stanchi e oppressi. Davvero correre è diventato complicato: abbiamo il fiatone e siamo circondati da troppe brutte notizie mentre i potenti, nel loro mondo, ignorano il resto e con il loro comportamento aumentano il senso dell’oppressione. Che fare? C’è una via d’uscita? Si. Consegnarci nelle mani del Signore Gesù. Riconquistare la gioia dei miti e dei semplici, restare umili guardando alle cose belle che ci sono state donate che sono proprio tante. Ridare forza ai valori antichi, alla reciproca solidarietà, a quella fratellanza umana e cristiana che abbiamo smarrito. Cominciamo presto, cominciamo oggi, cominciamo adesso.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,28-30
 
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore.

I piccoli

Siamo piccoli e tali dobbiamo sentirci. Questa è la strada migliore e più bella per vivere la nostra vita. Restiamo con i piedi per terra e alziamo lo sguardo verso il cielo. Non c’è niente di più bello e più vero per essere davvero felici: restare piccoli, guardare in alto e affidarsi pienamente al Padre. Tutto il resto è un’illusione.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,25-27
 
In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

Parola del Signore.