Archivi categoria: Commento ai Vangelo

L’Amato

La parola da vivere oggi è: ricominciare.

La grande notizia che aspettavamo è qui: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». La voce arriva dal cielo squarciato, dal cielo che si apre e da dove scende una voce. È la voce di Dio che annuncia al mondo che Gesù è il Figlio amato. Ma questa stessa voce è anche per ciascuno di noi chiamati ad essere figli di Dio, figli Amati. Ma noi riconosciamo Dio come Padre? Pensiamo a Gesù come fratello?

Da questo riconoscimento parte ogni cosa. In questo riconoscimento sta tutta la nostra fede che è l’unica possibilità che abbiamo per vincere il male del mondo e sentire l’amore di Dio dentro di noi.

Questo amore di Dio ci dà speranza di superare ogni difficoltà e ogni ostacolo che viviamo nell’oggi della nostra storia. La certezza di essere figli Amati, quindi, ci dà la possibilità di vincere il male, ogni male anche questa crisi pandemica che sta bloccando il mondo. Dio non potrà abbandonare il suo popolo e non lo farà. Questa certezza ci deve spingere a ricominciare e a farlo con la fiducia nel cuore.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,7-11

In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Parola del Signore

Non abbiate paura

La parola da vivere oggi è: riconoscere Gesù come figlio di Dio.

Solo Dio può camminare sulle acque … ed infatti quando è Gesù a farlo nemmeno i discepoli lo riconoscono al punto che lo credono un fantasma. Sono sconvolti e gridano impauriti. È a questo punto che Gesù è costretto a parlare: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò.

Forse anche a noi è mancata e manca il coraggio di riconoscere davvero Gesù come il Figlio di Dio. Cerchiamo le prove, vogliamo anche noi, come Tommaso, toccarlo prima di credere. Il nostro cuore, come quello dei discepoli, è indurito e abbiamo smarrito il senso, il valore e la capacità di meravigliarci. Non riusciamo più a stupirci di nulla. Ed è così che ci dimostriamo, ancora di più, bisognosi di cambiare vita. È sempre più urgente, per noi tutti, tornare ad avere fede e fiducia nel Dio della vita che cammina sulle acque del mare, che calma il vento e comanda alle piogge di fermarsi e al sole di splendere in un cielo azzurro.

Franca e Vincenzo, osm-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,45-52
 
[Dopo che i cinquemila uomini furono saziati], Gesù subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare.
 
Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.
 
Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò.
 
E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.

Parola del Signore

Compassione

La parola da vivere oggi è: smascherare i potenti che abusano del loro potere e non servono il popolo..

Gesù ha compassione del popolo che vede essere senza una guida e, perciò, facile preda dei potenti del tempo. Si tratta di sacerdoti e scribi che tenevano ostaggio il popolo e lo sfruttavano per i loro interessi conservando privilegi e potere. Gesù ha compassione della gente sfruttata e da vero profeta interviene insegnando e procurando loro il cibo per la vita. Tutto questo non farà piacere ai sacerdoti del Tempio che non gradiranno questa opportunità di libertà che Gesù, invece, dona al popolo. Saranno proprio loro, sacerdoti e profeti, a complottare contro di Lui per farlo arrestare e crocifiggere. I potenti, infatti, con falsità, menzogne e cattiverie sanno bene come eliminare, scartare ed emarginare chiunque può dare loro fastidio e Gesù, con la sua presenza e la sua Parola, dava fastidio. Dava fastidio a chi sfruttando e abusando della propria posizione imponeva fardelli al popolo che non osava replicare, obbediva e stava in silenzio.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco

Mc 6,34-44

In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci».

E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero loro; e divise i due pesci fra tutti.

Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

Parola del Signore

Grandi folle

La parola da vivere oggi è: “convertitevi”.

Di fronte ai mali del mondo di ieri e di oggi torna con prepotente attualità la richiesta di Gesù a cambiare strada. Le antiche profezie tornano di attualità e l’appello a cambiare stile di vita, per cercare di ridare pace e serenità ai nostri giorni, si fa sempre più urgente e necessario.

Quando Gesù inizia a predicare sceglie di cominciare da una delle aree di Israele più difficili e complicate. La Galilea, infatti, è distante da Gerusalemme ed è abitata da famiglie povere e poco considerate. Gesù inizia dagli ultimi, dagli scartati, da chi ha poco o nulla.

Il messaggio cristiano inizia a farsi strada dove poveri, ammalati e bisognosi chiedono attenzione. È in questo mondo che la Parola buona del Vangelo è accolta per prima e inizia a diffondersi. Grandi folle, ci racconta Matteo, cominciarono a seguire Gesù … e in questo nostro tempo, così complicato e fragile, seguire Gesù appare l’unica vera possibilità di ridare un cuore al mondo. 😉

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

Parola del Signore

Dov’è?

La parola da vivere oggi è: cercare e adorare.

Cercare la capanna e scoprire il Dio bambino ci umanizza. Egli è venuto per liberare l’umanità da ogni oppressione … Da ogni forma di potere che si nasconde dietro segni e simboli al solo scopo di conservare il proprio potere.

I magi (o, meglio i maghi) pur essendo stranieri e appartenendo ad una categoria di persone rifiutate per il loro mestiere si mettono in cammino per cercare il Re. Il potere del tempo, incarnato da Erode, (con la complicità dei sacerdoti, degli scribi e del popolo) si sente minacciato e cerca, con l’inganno, di uccidere il bambino Re. Ma i magi, trovato Gesù, (vero sacerdote, re e profeta) provarono una grande gioia e tornarono per un’altra strada.

Accade sempre cosi. Quando le donne e gli uomini cercano e trovano il Signore cambiano vita e fanno altri cammini. Il passato resta ma il presente e il futuro è totalmente nuovo. 😉

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 2,1-12

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

Parola del Signore 

Io ti ho visto

La parola da vivere oggi è: “Seguimi”.

Ci sono chiamate che non lasciano alternative. Senti che devi rispondere, sai che devi farlo e che l’invito ricevuto è così attraente che nessun potere terreno potrà farti desistere. Forse ci sarà chi tenterà di trattenerti o di deridere le tue scelte ma tu senti che questa è la tua strada.

A chi non crede nelle tue scelte, con calma e fermezza, dirai: “Vieni e vedi”. A chi, invece, crede di avere un potere sulla tua vita o sulle tue scelte, non replicherai nulla, andrai per la tua strada e seguirai, con libertà, il Signore che ama e predilige i semplici e chi, con spontaneità, lo ascolta e lo segue. Così, infatti, hanno fatto Pietro, Giovanni, Giacomo il maggiore, Andrea, Filippo, Tommaso, Natanaele, Matteo, Giacomo il Minore, Simone lo Zelota, Giuda Taddeo, Mattia e tanti altri i cui nomi sono scritti nel libro del cielo.

Lo Spirito non ha padroni e sceglie liberamente dove far risuonare la sua potente voce.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,43-51

In quel tempo, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore

Un senso

Dare un senso alla vita è il grande desiderio di ogni donna e di ogni uomo. Gesù lo sa bene. A chi lo segue, infatti, la prima cosa che egli chiede non è chi cercate ma: che cosa cercate? La stessa cosa Egli, oggi, chiede a ciascuno di noi.

Che cosa cercate?

Rispondere a questa domanda è ciò che ci permette di seguirelo o meno. Cosa cerco? Potere, successo, ricchezza? Oppure una vita piena di senso, una vita nella quale ci si fa strumenti nelle mani di Dio.

Non sono le qualifiche che possiamo o non possiamo avere che ci danno una vita piena; non sono i riconoscimenti, le cose che possediamo, gli applausi che riceviamo, il rispetto degli altri, l’onore, … la pienezza della vita ci viene dalla libera relazione che ognuno potrà, se vuole, costruire con il Padre. Nessuna mediazione, nessuna sudditanza terrena potrà darci la pienezza della vita.

Gesù ci invita a stare con Lui, ad accoglierlo nel cuore, a vivere nella libertà dei figli di Dio seguendo la sua Parola e il suo Vangelo.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,35-42

In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì  che, tradotto, significa maestro, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia», che si traduce Cristo,  e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa», che significa Pietro.

Parola del Signore

Una luce sul mistero

Un’antica leggenda narra dell’Aquila come l’unico uccello in grado di volare verso il sole. L’aquila è conosciuta anche come “uccello di fuoco”, per la sua capacità di sfidare il Sole guardandolo senza bruciarsi e assimilando la potenza dai suoi raggi. È quello che fa Giovanni nel prologo (i primi 18 versetti) del suo Vangelo. Egli contempla il mistero e lo “racconta” con parole divinamente ispirate di straordinaria potenza evocativa. Siamo di fronte ad un’esplosione di luce di altissima potenza che suscita visioni d’infinito capaci di lasciare intravedere il mistero.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal vangelo secondo Giovanni
Gv 1,1-18

[In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.]
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
[Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.]
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.  
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

Parola del Signore

L’uomo e la Luce

La parola da vivere oggi è: illuminare il mondo.

Ogni uomo può decidere di essere un riflesso della luce vera, un punto che può rischiarare le oscurità ed essere una delle tante piccole luci che possono illuminare il mondo e vincere le tenebre.

Portare la luce (cioè Amare) è, perciò, il primo e più grande compito che Gesù affida ai suoi Amici … Amare, infatti, è la più grande e la più potente possibilità che ogni uomo ha per contagiare, con il bene, tutti coloro che incontra nella vita.

Per farlo non ha più bisogno di Leggi, di autorità, di potenti, … gli basta accogliere, con libertà, la grazia e la verità di Dio. Ogni donna e ogni uomo, infatti, è, in Cristo, Figlio di Dio e, quindi, inviato a portare l’Amore di Dio nel mondo.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,1-18
 
In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
 
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
 
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
 
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
 
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
 
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
 
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
 
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
 
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
 
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

Parola del Signore

Aspettando

La parola da vivere oggi è: l’attesa.

Ci sono attese che durano tutta la vita, misteriosi eventi che segnano l’esistenza, come fiori che sbocciano tra pietre arse dal sole. Ci sono segreti nascosti nelle pieghe della storia che solo la fiducia sa farci scoprire nello scorrere del tempo. Ci sono esistenze che illuminano i nostri giorni bui e stelle che brillano tra gli squarci di nuvole nere. Accade così anche per Anna, profetessa del tempio, che attende per tutta la vita il bimbo che salva e quando lo accoglie eleva una potente preghiera di lode. Forse anche noi, dovremmo, come Anna, lodare Gesù e parlare di Lui a gente smarrita che attende chi le accoglie e le ascolta.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 2,36-40

[Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.] C’era una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret.
Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Parola del Signore