Archivi categoria: Commento ai Vangelo

Cinque passeri

Gesù, oggi, ancora una volta, ci invita ad avere fiducia in Lui e ci invita a non aver paura di chi può farci del male su questa terra: “dopo questo non possono fare più nulla”. Egli, Gesù, ci protegge e ci proteggerà sempre, perché siamo suoi figli prediletti.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli:
«Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.
Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui.
Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».

   Parola del Signore

Guai a voi

C’è un fiore più bello, c’è una vita più interessante da esprimere. Oltre le forme imposte c’è la libertà dell’essere; oltre la legge dell’uomo c’è il cuore che pulsa; oltre il potere dell’uomo c’è la giustizia divina.

Nulla sarà dimenticato e tutto il potere dei potenti verrà schiacciato e annullato. Ci sono, infatti, cose da fare più vere di altre e forme d’amore che, nell’oscurità dei giorni, illuminano i cuori sensibili che pulsano in silenzio e si battono per il vero bene e la salvezza dell’uomo.

La legge s’impone mentre l’amore si propone. Alla fine l’amore vincerà e per i dottori della legge (della loro arbitraria legge) e i loro ispiratori sarà pianto e stridore di denti.

Guai a voi ...” e in molti, purtroppo, già sono nei guai interiori proprio a causa della loro ambizione e della malvagità con la quale agiscono nelle tenebre del mondo umiliando e schiacciando il debole di turno. Sono loro i veri perdenti: usurpatori della casa comune trasformata in luogo di esercizio del dominio dell’uomo sull’uomo.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».

   Parola del Signore

E tutto sarà puro

C’è un distanza enorme tra il rispetto delle regole dei farisei e l’amore per l’uomo di Gesù. Tra le forme e la sostanza. Tra chi cura l’esterno e chi sta attento al bene sostanziale per la persona.

Tra l’uno e l’altro la distanza è abissale … Ecco la buona grande notizia che sconvolge il potere sacerdotale di scribi e farisei. Il vangelo, infatti, racconta in molti episodi il confronto tra farisei, scribi e sacerdoti del tempio con Gesù. Il timore dei primi è, in fondo, quello di perdere il potere sul popolo che mantenevano proprio grazie a regole e leggi delle quali loro erano gli “amministratori”. Gesù supera le leggi e invita ad amare … Ed è per questo che finirà sulla croce … Gesù, per sacerdoti, farisei e scribi è un ribelle all’ordine costituito e, quindi, al loro potere.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».

   Parola del Signore

Il segno di Giona

La vita è piena di segni che non vediamo (o facciamo finta di non vedere) perché troppo impegnati a guardare a terra. Oltre l’orizzonte, invece, ci sono le novità vere da scoprire e vivere.

Nessuna nuvola potrà oscurare la vista di quell’oltre che il cuore, invece, sa vedere e cogliere in profondità. La verità non sta nelle “cose” ma in una vita rinnovata che si nutre del bellissimo messaggio che il Vangelo ci dona.

Molti lontani (pagani) si sono convertiti e si convertono anche oggi e sono accolti nel regno di Dio mentre i cristiani per tradizione inseguono vecchi riti piuttosto che vivere l’amore.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

   Parola del Signore

La festa di nozze è pronta

Tutti chiamati, tutti invitati alla festa. La gioia dell’incontro fra noi e con il Signore mostra il Regno dei cieli. C’è un Re che vuole stare con noi, con tutti noi. Molti, purtroppo, respingono l’invito e preferiscono i propri affari, rifiutano di fare festa nel regno dei cieli per costruire il proprio regno.

Anche noi siamo chiamati. Accetteremo l’invito?

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo (22, 1-10)

In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali».

   Parola del Signore

Beati

Ascoltare la Parola, comprendere e vivere.

Tutto il resto è superfluo.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».

   Parola del Signore

Chi cerca trova

Ci sono assenze che non vediamo, bisogni di cui non ci accorgiamo e mancanze da colmare. Gli occhi non possono vedere il mistero e non ci accorgiamo nemmeno dell’esistenza di Dio. In certe dispense manca il pane ed in altre si avverte il desiderio di cose a volte superflue. In verità manca la gioia, la pace e la serenità. Manca lo Spirito della saggezza e così roviniamo la nostra vita. Ma è proprio questo il grande assente (lo Spirito Santo). Ci manca, infatti, proprio lo Spirito del Padre. Non lo chiediamo, non lo cerchiamo e, quindi, non lo abbiamo. Ma è proprio lui, lo Spirito Santo il vero grande assente della nostra vita … e senza di Lui siamo poveri e preda del male che ci domina e gode rendendo le nostre esistenze tristi, preoccupate e vuote.

Oggi, e ogni giorno, fermiamoci un attimo e chiediamo al Padre di donarci il suo Spirito e Lui certamente non mancherà di dare luce e pace ai nostri cuori e alle nostre menti. È lo Spirito Santo, infatti, l’unico che può migliorare in bene la vita e darci forza, coraggio, pazienza e tutto quanto ci occorre per fare della vita un capolavoro.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai discepoli:
«Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

   Parola del Signore

Padre nostro

Siamo figli di un unico Padre e rivolgendoci a Lui chiediamo il “pane” e il “PERDONO” pronti a “PERDONARE” gli altri. Per chiedere ed avere il perdono anche noi dobbiamo donarlo. Per vivere questo progetto d’amore chiediamo al Padre di non lasciarci soli nel cammino della vita.

Davvero un gran bel programma di vita concreta, di vita vera. Gesù è attento alla vita delle persone e non alle regole, non minaccia ritorsioni e castighi. Dio non mette paura ma ama, accarezza e consola. Con Gesù, Dio libera la vita e spinge donne e uomini a vivere il buono e il bello. Il nostro Dio è un Padre che ama e non un Padre che punisce e condanna. Chi ci propone un Dio che minaccia, che castiga o che mette paura non ha compreso nulla del nostro Dio che è un Padre buono che soffre quando noi soffriamo e gioisce quando noi siamo felici … (occhio a chi ci racconta di un Dio che punisce. Non parla del Padre nostro).

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».

   Parola del Signore

Dille che mi aiuti

“Di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta”.

Ascoltiamo il Signore!!!

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

   Parola del Signore

Chi è il mio prossimo?

Gesù, oggi, ci svela il segreto per scoprire la via fondamentale per vivere in profondità il suo messaggio. Egli “traduce” l’antica legge: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso» con un esempio di vita che apre il comandamento dell’amore su un piano universale. Si tratta di Amare chiunque si trova in una condizione di difficoltà e di farlo attraverso gesti concreti, azioni che implicano la condivisione del tempo, delle cose e delle risorse. Gesù ci invita a vivere una vita nella quale la solidarietà e la vita concreta esprimono la nostra fede. Non bastano le preghiere, la partecipazione necessaria ai riti e alle funzioni liturgiche occorre vivere l’amore nella quotidianità dei nostri giorni mostrando che l’amore vive non solo di parole ma, soprattutto, dei gesti che siamo chiamati a vivere nella quotidianità.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

   Parola del Signore